Quando la difesa fa bendata: pareggio e promesse non mantenute tra Al-Ahli Jeddah e Al-Duhail
29 septembre 2025

Inizio disorientato
L'Al-Ahli Jeddah entra in campo in uno stato di evidente disorientamento difensivo fin dai primi minuti, con lacune al centro della retroguardia e una copertura dei centrocampisti non all’altezza.
Lo schieramento 4-2-3-1, con due centrali a protezione, si rivela inefficace di fronte alle rapide transizioni del Duhail.
Nonostante gli elementi offensivi veloci, la connessione tra le linee manca e la squadra perde possesso rapidamente nel tentativo di costruire le azioni.
I terzini avanzano senza una copertura adeguata, aprendo spazi che il Duhail sfrutta per ripartenze pericolose.
Questo difetto di posizionamento impatta sull’avvio della gara, permettendo al rivale di premere alto e di gestire il possesso per lunghi tratti, dimostrando una mancanza di lucidità tattica all’apertura delle partite.
Azzardo continuo
Tra i tratti principali della sfida c'è anche l'incapacità del centrocampo dell'Al-Ahli di imporre controllo, con Franck Kessi che appare una zona debole, perdendo palloni e non facilitando l’impostazione del gioco.
L’assenza di coesione nell’edificazione delle trame offensive costringe la squadra a affidarsi a lance personali piuttosto che a un assetto organico.
Questo problema non è nuovo: si è manifestato anche contro avversari di rilievo in match importanti, con il centro che fatica a imporre ritmo e contenimento.
Inoltre, lo spazio tra centrocampo e difesa resta ampio, e il Duhail ha trovato spazio continuo per attacchi dall’alto e dal centro.
La situazione è ulteriormente aggravata dalle avanzate poco coperte delle corsie laterali, che hanno regalato occasioni mancate all’Al-Ahli.
La difesa centrale mostra fragilità, in particolare il brasiliano Roger Ibanez, accusato di lasciare spazi dietro la punta e contribuire al primo gol avversario.
Nel secondo gol, Mohammed Suleiman non ha Marcato Cristóv Biatic, che ha ricevuto un cross dentro l’area e lo ha girato in rete con controllo elegante.
Rauona del Duhail
Riguardo al Duhail, non è stato un avversario irresistibile, ma ha saputo giocare meglio rispetto all’Al-Ahli, eccezion fatta per alcuni errori che hanno portato a una doppietta subita.
È apparso chiaro che la squadra qatariota ha pagato i rischi nel costruire dal basso, riuscendo a sfruttare gli errori dell’Al-Ahli per tenere viva la gara.
Jamal Belmadi, allenatore del Duhail, ha puntato su una chiusura degli spazi e su ripartenze rapide, sfruttando il momento di avanzamento degli avanti avversari, riuscendo a mantenere la partita aperta per larghi tratti.
Ma l’ingenuità difensiva al 42' ha favorito il GOL iniziale di Gonçalves, concedendo spazio sulla fascia destra; per la rete decisiva, un errore di posizione del portiere ha regalato a Riyad Mahrez la rete da distanza ravvicinata.
Inoltre, il Duhail ha accusato una lieve flessione fisica negli ultimi 15 minuti, permettendo all’Al-Ahli di prendere campo e minacciare la porta avversaria in più occasioni.
Disastro in continua o campanello d’allarme?
Nonostante il punto, l’andamento della performance dell’Al-Ahli desta preoccupazioni sul futuro in tutte le competizioni per le settimane a venire.
L’imprecisione difensiva e l’eccessiva dipendenza dagli errori degli avversari non possono diventare la norma se la squadra vuole restare competitiva, e l’allenatore dovrà rivedere l’approccio qualitativamente prima di incorrere in una spirale negativa.
In chiusura, l’Al-Ahli ha riconquistato un punto ma resta lontano dall’equilibrio tattico necessario per avanzare in una competizione così esigente.
Se la difesa fosse una password, sarebbe 0000: facile da indovinare.
Il centrocampo è così disconnesso che persino il fischio dell’arbitro sembra chiedere indicazioni al router.