Zubimendi: lascia la zona di comfort e l'Arsenal gli chiede l’assist finale
11 ottobre 2025

Trasferimento e contesto
Martin Zubimendi, centrocampista spagnolo proveniente dalla Real Sociedad, ha scelto di entrare a far parte dell’Arsenal, firmando un contratto che arriva fino al 2030. La decisione è stata guidata dalla volontà di crescere, di confrontarsi con una realtà competitiva e di maturare sia come giocatore sia come individuo.
Differenze tra La Liga e Premier League
Al Guardian ha raccontato che il passaggio dall’armonia della Liga al ritmo della Premier League comporta una diversa gestione della palla: in Spagna l’accento è spesso posto sul possesso e sulla costruzione, mentre in Inghilterra le transizioni sono più rapide e l’aggressività è di casa, con una forte attenzione alle palle inattive e agli automatismi offensivi.
Ha aggiunto che lasciare la comfort zone non è stato facile: voleva crescere personalmente, esplorare una cultura diversa e cimentarsi con un tipo di calcio che spinge al massimo sin dal primo minuto.
Arteta ha posto una richiesta chiara: affinare la capacità di offrire l’ultimo passaggio decisivo, lavorando su tempi, intuizioni e lucidità in situazioni di gara intensissime. La scelta di portararlo adesso risponde anche al desiderio di costruire una base solida per il futuro della squadra.
Secondo Zubimendi, l’impegno è stato premiato: i Gunners hanno visto in lui una combinazione rara di umiltà, tecnica e personalità forte, elementi che possono guidare il centrocampo verso livelli superiori.
La differenza tra le due realtà è stata molto chiara per lui: in Spagna si privilegia la gestione della palla e la calma posizionale, mentre in Inghilterra la pressione costante e la necessità di decisioni rapide cambiano l’approccio al gioco e alle dinamiche tattiche.
Con la maglia numero 6, Zubimendi è entrato nel frattempo in un contesto dove ogni dettaglio conta: la mentalità, la caparbietà e la capacità di leggere le situazioni di gioco diventano fondamentali per incidere a livello di squadra.
Il giocatore ha poi raccontato di come stia maturando fisicamente e mentalmente, avvicinandosi al modello della Premier League: “Devo adattare il mio stile per essere più rapido e diretto, e avere il coraggio di guidare l’azione quando serve.”
Gli expert e l’ambiente tecnico hanno riconosciuto a Zubimendi quattro qualità difficilmente combinabili: umiltà, semplicità, orgoglio personale e una forte personalità sul campo. Queste caratteristiche lo hanno reso appetibile agli occhi di Arteta, che ha visto in lui un giocatore in grado di crescere insieme alla squadra.
Il legame con la realtà basca resta forte: Zubimendi ha mostrato di avere radici solide, nate a San Sebastián e nelle giovanili dell’Antiguoko, un percorso che lo ha reso pronto a farsi largo anche in un campionato tanto esigente quanto affascinante.
La discussione tra la sua figura e quella di Xabi Alonso è emersa anche dai racconti di aiuto e mentorship all’interno delle società giovanili. Secondo Íñigo Montiel, ex vicepresidente di Real Sociedad, Zubimendi ha mostrato fin dai 14 anni una crescita fisica e tecnica impressionante, capace di riflettere i principi di gioco di Alonso. Montiel ha sottolineato come l’evoluzione sia stata guidata da un mix di talento, tecnica e resistenza mentale.
In definitiva, l’arrivo all’Arsenal rappresenta una tappa cruciale per Zubimendi, che tiene fede all’idea di costruire una carriera in linea con le proprie ambizioni: crescere, imparare e contribuire in modo decisivo alle fortune del club londinese. "Zubimendi è più simile ad Alonso che ad Arteta" resta una frase simbolica che invita a guardare oltre i nomi e a valutare il profilo completo del giocatore e della sua missione in Inghilterra.
Per Arte e pubblico dell’Arsenal, la sfida è l’occasione per vedere se il potenziale di Zubimendi si tradurrà in continuità di rendimento in Premier League, un contesto dove l’allenamento, la gestione delle risorse e la qualità tecnica necessitano di un’elevata adattabilità e di una visione di gioco pronta a fare la differenza.
Fatti chiave: lo spagnolo ha già mostrato una mentalità orientata al gruppo, una capacità di lettura del gioco e una fondamentalità tattica che lo rende versatile in diverse posizioni di centrocampo. L’allenatore e i compagni di squadra confidano che possa crescere rapidamente sotto la guida di Arteta, contribuendo a un’Arsenal più competitivo e affidabile.
Punchline 1: Se la tua carriera è una freccia, Arteta è l’arciere: mira bene, o la freccia ti ritrova in panchina prima di quanto dici “gol”.
Punchline 2: Umiltà, tecnica e personalità: se Zubimendi mantiene tutto questo, in Premier League non solo giocherà, ma farà in modo che la palla chieda permesso prima di arrivare sulla sua partenza.