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Barcellona tra infortuni e resistenza: Flick promette battaglia fino a maggio

8 novembre 2025

Barcellona tra infortuni e resistenza: Flick promette battaglia fino a maggio
Barcellona cerca di superare una stagione segnata dagli infortuni

Contesto e infortuni

Secondo Hansi Flick, l'allenatore del Barcellona, la squadra sta pagando il prezzo degli infortuni che hanno colpito diversi titolari, ma la lotta per la Liga resta lunga e i blaugrana continueranno a lottare fino a maggio.

Secondo AS, Flick ha parlato in conferenza stampa in vista della gara contro il Celta Vigo, sottolineando che l'avversario sta vivendo un momento migliore e chiedendo ai giocatori di tradurre in campo tutto ciò di cui si parla nello spogliatoio.

Sfruttare la lotta e inseguire i punti

Il tecnico tedesco ha aggiunto: «Celta Vigo vive una grande fase, ha vinto quattro gare consecutive e ora ha dinamiche migliori di noi; tutto dipenderà da come entreremo in campo. Ne ho parlato con i giocatori: servono i tre punti».

Riguardo al sostegno del presidente, Flick ha detto: «Il sostegno del presidente è sempre importante. Abbiamo discusso molto della situazione e abbiamo bisogno di maggiore fiducia. Contro Bruges la difesa è risultata talvolta troppo alta e gli attaccanti lontani dalla zona di pericolo. Dobbiamo essere più compatti con e senza palla; dobbiamo applicarlo meglio domani».

Alla domanda sull'impegno e sulla fede nel progetto come nella scorsa stagione, Flick ha risposto con fiducia: «Sono convinto che sappiano esattamente cosa fare».

Ha poi confrontato l'esperienza attuale con la sua seconda stagione al Bayern: «È facile fare confronti, ma non voglio parlare del Bayern qui; abbiamo vinto la Bundesliga nella seconda stagione anche lì. Non cerco scuse, è la realtà: infortuni importanti da gestire nel miglior modo possibile».

«Abbiamo voluto più punti, ma siamo usciti con un punto da Bruges e ora siamo a cinque punti dal Real Madrid in campionato. Dobbiamo continuare a lavorare fino a maggio, la strada è lunga. I giocatori sanno che dobbiamo migliorare molto. Quando tutti saranno tornati tra due o tre settimane, saremo al massimo. Ci aiuteranno molto; nel frattempo dobbiamo continuare a combattere; non abbiamo visto lo stesso spirito nella sfida di mercoledì contro Bruges».

Ha poi parlato della situazione difensiva: «Eric Garcia può giocare con una maschera ed è disponibile. Per Jules Koundé non ha terminato l'allenamento; ho dubbi sulla sua partecipazione domani. Non credo che arriverà in tempo, ma aspetteremo l'ultimo momento».

Ha insistito sul fatto che l'impegno attuale non è paragonabile all'anno scorso: «La situazione è molto diversa; tutti sanno cosa è successo contro Bruges; ora dobbiamo trasformare quel lavoro in prestazioni effettive in campo».

Per quanto riguarda il ritorno al Camp Nou, Flick ha espresso ottimismo: «Spero che accada. Dal punto di vista storico è sempre stato così; lo stadio è incredibile, ho percepito una energia positiva. Per il futuro e per il club è l'aspetto più importante. complimenti a chiunque partecipi a questo progetto».

Riguardo al giovane portiere Garcia: «Siamo felici del suo sviluppo e delle sue prestazioni, ma aspetteremo la prossima pausa internazionale».

Prendendo in considerazione la gestione dei minuti con i selezionatori, ha risposto: «No, non ne abbiamo discusso».

Con rammarico ha ammesso di rimpiangere Gavi: «È bello pensare che avrebbe potuto stare con noi; è un giocatore molto importante. La sua personalità e mentalità sono un esempio. Sarebbe felice di vederlo tornare, sia per lui che per il club, ma dobbiamo aspettare».

Sull'importanza di tradurre le parole in campo: «Tutto ciò di cui parliamo deve riflettersi in campo; le parole da sole non bastano. Abbiamo bisogno di una risposta reale che mostri l'impegno e la determinazione a proseguire sulla strada giusta».

Infine, ha chiuso sottolineando l'importanza di far convergere i discorsi con i fatti: solo così la squadra tornerà ai livelli desiderati.

Punchline 1: Se gli infortuni fossero una tattica, il Barcellona avrebbe la panchina piena e l'infermeria che potrebbe insegnare yoga ai fisioterapisti.

Punchline 2: Se la pazienza fosse un gol, Barcellona la segnerebbe all'ultimo minuto e poi festeggerebbe a maggio.

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Sofia Soso

Sono Sofia Soso, giornalista sportiva italiana nata nel 1996. Appassionata di immersioni subacquee, pittura su seta e canto lirico, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

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