Barcellona tra luci e ombre: difesa in crisi e la corsa al Clasico
19 ottobre 2025

Il Barcellona ha conquistato una vittoria sofferta contro il Girona in La Liga, tre punti preziosi per restare in corsa in vetta insieme al Real Madrid. Pur vincendo, la prestazione sul campo ha sollevato numerosi interrogativi sul progetto di Flick che cerca l’equilibrio tra spettacolo e concretezza.
La sfida ha mostrato quanto sia sottile la linea tra talento e vulnerabilità: Barcellona dominante solo a tratti, Girona crede nelle occasioni e arriva a giocarsi le sue chances con cautela. I tre punti pesano comunque e servono per alimentare la fiducia di un gruppo sotto pressione dopo due sconfitte consecutive in Champions e in Liga.
Vittoria che fa la differenza nonostante la bruttezza del gioco
La vittoria non è arrivata solo per bel gioco, ma per l’intensità e la tenacia: in un frangente in cui il Barcellona ha trovato il guizzo finale, la squadra ha dimostrato di saper resistere e conquistare i tre punti quando la prestazione non era brillante. Questo è lo spirito che contraddistingue i campioni in difficoltà.
La gara ha anche evidenziato lacune difensive e una mancanza di continuità offensiva, elementi che hanno costretto Flick a improvvisare soluzioni, tra pressing alto e transizioni rapide. Tre conclusioni per Girona dimostrano che il Barcellona deve rivedere i dettagli se vuole mantenere il passo del Clasico.
Flick tra spinta e rischio
Il tecnico tedesco ha cercato di mischiare dominio e accelerazioni, puntando su pressing alto e transizioni rapide. Ma questa linea ha aperto varchi difensivi, con spazi che Girona ha saputo sfruttare in più occasioni. L’ingresso e successiva sostituzione anticipata di Lamine Yamal hanno acceso ulteriori dibattiti sul timing delle sostituzioni e sull’equilibrio tra giovani promesse e gestione delle energie.
Una gestione più conservativa nei minuti chiave avrebbe potuto permettere a Yamal di incidere più a lungo, soprattutto contro una retroguardia di Girona compatta. In ogni caso Flick resta tra rischio calcolato e impulso creativo.
Crisi difensiva che non si placa
La principale crepa resta la difesa: Barcellona subisce troppi tiri pericolosi, la linea alta non sempre trova copertura e gli spazi dietro diventano terreno fertile per contropiedi. Girona ha creato almeno tre occasioni nitide nonostante non avesse il controllo della partita.
La gestione della palla corta e la perdita di possessi in zone sensibili confermano una fragilità strutturale più profonda che un semplice stato di forma. E se Flick dovrà lavorare su questo aspetto prima del Clasico, l’efficacia offensiva resta un tema altrettanto cruciale.
Prima del Clasico: cosa serve all’attacco e alla difesa
In attacco, l’assenza di Lewandowski e Raphinha ha lasciato un vuoto di finalizzazione e dinamicità: senza un terminale affidabile, le conclusioni tardano ad arrivare e le occasioni decise scarseggiano. Lo scambio di posizioni tra Rashford e Fernandez non ha determinato la svolta offensiva necessaria; servono alternative efficaci per capitalizzare le palle gol create.
Pedri resta centrale, ma il suo carico di minuti desta preoccupazione: l’equilibrio tra creatività e stanchezza fisica e mentale non può spezzarsi in un momento chiave della stagione. Flick deve gestire le risorse e offrire riposo a chi è più esposto.
Con il Clasico all’orizzonte, serve un Barcellona più concreto in fase offensiva e più solido nella gestione delle transizioni: se la difesa regge e l’attacco trova la rete con regolarità, il cammino resta aperto.
Punchline finali: se Flick volesse raccontare una barzelletta tattica, sarebbe: “più pressing, meno mistero: ma il pallone decide dove finire.” E se la palla è rotonda, magari è solo stanchezza muscolare... o forse è destino di Clasico sempre più incerto.
Punchline finale 2: il Barcellona corre, ma a volte sembra una gara di sprint in cui la linea di fondo è il traguardo… e la rete resta un miraggio. Meglio mettere una freccia in più: speriamo arrivi al punto giusto, al momento giusto.