Chelsea: dall’apice del mondo al baratro dei dubbi
30 septembre 2025

Situazione attuale
Non era prevedibile che il Chelsea, dopo aver vinto il Mondiale per club, potesse trasformarsi in una squadra così incerta. Dopo un investimento faraonico, quasi due miliardi di sterline, la rosa fatica a trovare equilibrio, difesa timida e profondità ridotta.
L’allenatore Enzo Mariska si trova ora a fronteggiare un destino che rischia di spezzare il progetto prima di aver davvero decollato. La difesa è esposta: Levi Colwill fuori a lungo e una coppia centrale poco rodata tra Trevoh Chalobah e Tosin Adarabioyo.
Con l’infortunio di Colwill, Mariska ha dovuto affidarsi a due giovani inediti e la squadra sembra in fase di sperimentazione più che di competizione. Questo ha esposto lacune nell’organizzazione difensiva e ha alimentato interrogativi sul potere della dirigenza nelle operazioni di mercato.
Sul fronte opposto Arsenal si è rinforzato in difesa, aumentando l’ampiezza della rosa; i Gunners mostrano una chiara identità di gioco e concretezza che Chelsea fatica a trovare. La mezz’ala resta una zona stabile, con Moisés Caicedo, ma la sua forma è altalenante e una espulsione potrebbe complicare tutto.
Al portiere Roberto Sánchez resta da dimostrare affidabilità nelle sfide decisive, dato che recenti errori hanno riacceso le discussioni sull’assetto. L’attacco ha subito colpi pesanti: l’infortunio di una figura chiave ha privato Chelsea di una fonte offensiva, mentre un talento giovanile è stato chiamato ad assorbire responsabilità impegnative.
In questa cornice, i nomi delle giovani promesse non bastano a cambiare rotta se la squadra non prende fiducia, ritmo e continuità. Chelsea resta una squadra capace di momenti, ma senza una prospettiva chiara in chiave campionato o Champions.
Cause principali e prospettive
L’impatto combinato di infortuni, mercato nervoso e una difesa fragile ha esposto problemi strutturali persistenti. L’impostazione di Mariska, che aveva chiesto rinforzi difensivi, è stata messa alla prova da una gestione delle risorse non sempre convincente.
Dal confronto con Arsenal, Chelsea appare ancora distante dall’identità necessaria per competere ai massimi livelli. Restano da valutare le prossime uscite contro Liverpool e Benfica, dove ogni errore potrebbe tradursi in una nuova ricerca di scuse invece di una rinascita. Le ballottaggi nel reparto avanzato e la stabilità del reparto arretrato saranno decisive per capire se il progetto può sopravvivere a questa fase di turbolenze.
In conclusione, Chelsea sembra più vicino a una squadra che vive di momenti che di una struttura continua. Se il club vuole tornare a lottare per titoli, servirà una presa di coscienza, una scelta chiara nel mercato e un leader in campo che guidi la riscossa.
Battute finali: non è una crisi, è una ristrutturazione a ritmo di contropiede. Seconda battuta: se la difesa va in sofferenza, almeno possiamo dire che hanno imparato a fare spettacolo… con un solo pallone che gira, però, non bastano i trucchi per vincere.