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Chelsea tra crisi: una tripletta di problemi smaschera le crepe di Maresca

28 septembre 2025

Chelsea tra crisi: una tripletta di problemi smaschera le crepe di Maresca
Chelsea lotta contro la crisi difensiva e offensiva dopo la sconfitta con Brighton.

Analisi della crisi

Sia che ti sia nascosto o che tu sia fuggito, il destino è arrivato inesorabile: la situazione del Chelsea guidato da Enzo Maresca richiede una risposta rapida, dopo anni di spese folli su talenti giovani senza risolvere le lacune con acquisti mirati.

Non si può negare la qualità di alcuni acquisti operati dal gruppo che ora controlla Stamford Bridge, ma l’assenza di protagonisti chiave, a causa di infortuni, ha lasciato il club a corto di qualità sulle fasce e al centro del campo.

La sconfitta 1-3 in casa contro Brighton ha reso visibili con chiarezza i problemi, mettendo sul tavolo l’urgenza di soluzioni concrete.

The Sun ha evidenziato quei problemi durante il passaggio a vuoto contro Brighton, evidenziando lacune difensive e offensive e la mancanza di un vero jolly in panchina.

In difesa, l’infortunio di Levi Colwill ha costretto Maresca a schierare una coppia di centrali formata da Tosin Adarabioyo (arrivo dal Fulham) e Trevoh Chalobah, scelta che la dirigenza aveva già tentato di correggere in passato.

Chalobah sta vivendo una fase meno brillante, e la sua espulsione recente potrebbe essere tra le peggiori, costringendo i Blues per un periodo a affidarsi a una coppia di difensori centrali giovani (19 anni) schierati contro Brighton: Josh Achimbong e Gurel Hato.

In mezzo al campo, la profondità è un po’ maggiore, ma un infortunio o una possibile espulsione di Moisés Caicedo potrebbe spezzare tutto: l’exploit dell’ecuadoriano è stato cruciale, ma l’episodio che lo ha visto coinvolto in uno scontro con Yan Paul van Hecke rischia di far pendere la bilancia dall’altra parte.

Una scena recente ha alimentato ulteriori polemiche: Caicedo è stato al centro di un presunto contatto su un difensore del Brighton; The Sun ha insinuato che l’episodio potrebbe mettere Chelsea nei guai con la FA, alimentando dubbi sul controllo dei comportamenti nel reparto medio-piccolo.

Secondo l’ex arbitro Mark Halsey, c’è stato un comportamento violento da parte di Caicedo, ma il video non è stato giudicato decisivo. Il VAR ha condiviso questa lettura e ora si attende la decisione della FA.

Indubbiamente, l’assenza probabile di Caicedo potrebbe diventare un ulteriore problema all’interno di una lista di crisi costruita da Maresca. L’attacco, però, resta la parte più malandata del puzzle.

Sotto la gestione di un certo Tomás Boehly (in tono italiano, trascurando i nomi stranieri per chiarezza), l’attacco è stato rinforzato da elementi come Liam Delap, Estêvão, Garnacho, Jimmy Getins, Pedro Neto e Joao Pedro, ma la squadra continua ad affidarsi a Palmer, il che non è esattamente una strategia di lungo corso.

La situazione offensiva è ulteriormente complicata dalle annose assenze: Delap è infortunato, Estêvão è un talento promettente ma immaturi da caricare di responsabilità, Pedro Neto sembra partire bene ma può farsi fatica dopo la pausa; Joao Pedro ha avuto buone scintille all’inizio, ma la stagione richiede continuità, cosa che non è ancora arrivata.

La gestione di Nicolas Jackson e l’uso limitato di Mark Guiyo hanno acceso ulteriori riflessioni sull’efficacia della ricomposizione dell’attacco, con una critica ricorrente: quantità senza qualità rimane il problema principale, nonostante i molti nomi in rosa.

In definitiva, l’attacco resta insufficiente: la banda di Palmer non è una linea che può aprire partite contro avversari ben organizzati, e la percezione è che Chelsea manchi del giocatore capace di cambiare marcia come in altri top club.

La situazione difensiva, con una fascia sinistra costosa e poco produttiva, non aiuta; una lettura completa mostra che le scelte di trasferimenti non hanno sortito un miglioramento proporzionato rispetto ai costi sostenuti.

Le decisioni VAR hanno offerto una schermatura temporanea contro l’inizio disastroso della stagione, ma il test vero arriverà contro Liverpool, dopo la sfida di Benfica in Champions League, con la necessità di una risposta rapida nel mercato estivo per colmare lacune che oggi si fanno sentire.

Dal lato economico, il dubbio resta: spenderà davvero la proprietà attuale in modo da portare il Chelsea a competere per titoli ora, non più tardi? Dopo quasi due miliardi di sterline investiti, è lecito aspettarsi risultati concreti e immediati, non un futuro che resta incerto.

Questo avrebbe dovuto segnare l’inizio di una nuova era, ma sembra essere solo un altro capitolo di attesa per una squadra che, almeno sul fascino e sulla reputazione, resta tra le favorite della Premier League e della Champions League.

Punchline 1: Se Chelsea fosse una pizza, sarebbe una margherita senza pomodoro: bella da vedere, ma manca l’anima del piatto forte.

Punchline 2: Se questa stagione fosse una partita di scacchi, Palmer sarebbe l’unico pezzo che continua a muoversi a caso: scacco matto al sogno di un titolo.

Domande frequenti

Quali sono i principali problemi evidenziati nell’articolo?

Difesa traballante, assenze chiave, mancanza di profondità offensiva e gestione del mercato.

Quali giocatori sono citati come infortunati o sospesi?

Levi Colwill (infortunio a lungo termine) e Moisés Caicedo (potenziale sanzione), accompagnati da infortuni di Delap e da altre lesioni che incidono sull’attacco.

Qual è la prospettiva per la stagione secondo l’articolo?

Test contro Liverpool e Benfica in Champions; la gestione del mercato e la profondità della rosa saranno decisive per il futuro di Maresca.