Colpi di mercato negli Emirati: marocchini e brasiliani guidano la rivoluzione della ADNOC Pro League
1 octobre 2025

Panorama del mercato estivo
Alla chiusura della finestra estiva della stagione 2025-2026, le federazioni emiratine hanno reso note 2640 operazioni complessive tra i club, suddivise tra trasferimenti permanenti, prestiti, ricontrattazioni e scambi mirati.
Le squadre della ADNOC Pro League hanno chiuso 318 operazioni in totale, con un mix di 126 nuove registrazioni e 178 richieste di reinserimento degli atleti, a testimonianza di una finestra molto vivace e mirata a rafforzare le rose in vista del campionato.
Colpi chiave per club
Lo scossone maggiore arriva da un mercato orientato verso profili latinoamericani e brasiliani, con l’Al Wasl protagonista di una serie di arrivi capaci di dare una marcia in più al team: Renato Tapia (Perù) arriva da Leganés per due anni, Bryan Palacios (Guatemala/Colombia nell’organico, ma di origini latine) da Atlético Mineiro, Hugo Neto da Botafogo e Pedro Malheiro da Trabzonspor, oltre a Renato Júnior e Matheus Saldanha, infine Adrielson Silva proveniente da Lyon, completando una vetrina all’insegna del dinamismo.
L’Eyes: Al Ain vira verso la scuola marocchina, ingaggiando Hussein Rahimi dal Raja Casablanca e Yassine Ben Khallouk dal Fath Rabat, affiancati da Nasim Shadli dall’Wydad e dal difensore Adrielsön Silva. La componente internazionale si arricchisce con il sloveno Marcel Ratnik dall’Olimpia Ljubljana e con l’austriaco Adis Jasitsch dal Wolfsberger, più l’egiziano Ramy Rabia dall’Al Ahly, completando una linea offensiva e difensiva di livello.
Il mercato di Al Wasl, Al Ain e altre squadre continua con prestiti che puntellano le difese e i trequartisti: cesioni e riassetti di area tecnica mirano a un equilibrio che possa sostenere un avanzamento competitivo anche oltre la stagione in corso.
Il Rapporto mette in luce come Sharjah, Al Dhafra e Dibba Bay anche quest’anno puntino su promesse locali affiancate a volti esterni, valorizzando la gioventù e l’esperienza con una gestione oculata delle risorse. In particolare, Dibba e Hum davantà hanno arricchito le rose con una serie di innesti mirati, tra giovani di talento e profili già navigati a livello internazionale.
Un’ultima sezione riguarda i club di rilievo: Al Nassr e l’Unione di Khorfakkan hanno rafforzato i reparti offensivi e di centrocampo con profili maturi e giovani promettenti, consolidando una tendenza generale verso una mistura di esperienza internazionale e proiezione giovanile. L’obiettivo comune è elevare il livello di competitività all’interno della lega e stimolare la crescita di talenti locali.
Chiusura e prospettive
In definitiva, la finestra di mercato degli Emirati ha distribuito segnature tra esperienza internazionale e giovani promesse, con una particolare propensione a fusioni tra rifinitori latini e robusti difensivi. Le squadre hanno saputo bilanciare qualità tecnica e impegno finanziario, puntando a un campionato più aperto e combattuto rispetto agli anni precedenti.
E se la campagna acquisti porta aria di novità, non mancano le note pratiche: la voglia di vedere nuove sinergie tra giocatori provenienti da differenti realtà calcistiche rende questa fase estiva una delle più commentate degli ultimi tempi. E i fantasisti del taccuino, come si suol dire, hanno iniziato a contare le valigie già prima che le finestre si chiudessero.
Nota umoristica finale: se il mercato emiratino è una partita a Risiko, organizzatori e giocatori hanno già piazzato i pezzi in ogni continente; l’unico dubbio è se la banca del mister possa reggere la pioggia di firme che arriverà per sostenere la stagione. Seconda battuta: il bilancio dei club è diventato così robusto che persino la bilancia del presidente chiede una dieta equilibrata tra stipendi e premi.”