Derby saudita: tra errori difensivi e momenti di classe, l'Hilal conquista il Clasico contro l'Ittihad
24 ottobre 2025
Analisi della partita
Il derby tra Al-Ittihad e Al-Hilal si è chiuso con una sconfitta per la squadra di casa, nonostante una stagione passata celebrata con una doppietta in campionato e in Coppa del Re. Il risultato di 2-0 nello Stadio Al-Inma ha riacceso le preoccupazioni tra i tifosi.
La sfida è stata segnata da cambi tecnici significativi: l’allenatore portoghese Sérgio Conceição ha preso il posto di Laurent Blanc, ma è presto apparso che l’effetto tattico debba ancora farsi sentire.
Di fronte, l’Hilal è sembrato più deciso e spietato nell’utilizzare le occasioni, dimostrando compattezza in fase difensiva e lucidità in quella offensiva.
La partita ha evidenziato un’Ittihad privo di una identità chiara, incapace di imporre gioco e ritmo, mentre l’Hilal ha controllato la situazione grazie a una gestione più efficace della palla e a una maggiore aggressività in avanti.
Questo articolo, nell’ambito dell’analisi “Il Buono, lo Scuro e il Brutto”, individua tre protagonisti che hanno influenzato l’esito dell’incontro, con riferimenti anche agli errori difensivi chiave. Il Buono è Hassan Tembakti, difensore di ottima lettura e interventi precisi; lo Scuro è Marcos Leonardo, capace di creare occasioni ma meno incisivo in fase finalizzativa; il Brutto è Mamadou Dombia, la cui disattenzione difensiva ha contribuito al primo gol di Al-Hilal.
Il Buono: Hassan Tembakti
La performance di Tembakti è stata tra le poche note positive, con una gestione dell’area efficace e interventi decisivi contro l’attacco avversario, tenendo a bada l’ispirazione di Karim Benzema e le accelerazioni di Moussa Diaby.
Lo Scuro: Marcos Leonardo
Leonardo ha provato a impensierire la retroguardia avversaria con movimenti costanti e rifiniture, ma è sembrato mancare di una finalizzazione precisa nella popolosa area di rigore avversaria, con la difesa di casa capace di chiudere gli spazi.
Il Brutto: Mamadou Dombia
La giovane punta ha pagato dazio in termini di errori e innocuità in occasione decisive; un passaggio errato ha acceso l’azione del secondo gol, segnando una serata da dimenticare e alimentando interrogativi sulla gestione della sua integrazione nel nuovo contesto.
Nel complesso, le difficoltà difensive dell’Ittihad e la maggiore efficacia offensiva dell’Hilal hanno pesato sul risultato, ribadendo che la strada per una risalita passa da una maggiore coesione difensiva e da una finalizzazione più fredda in zona gol.
Punchline finale 1: se il derby fosse una battuta, questa avrebbe avuto la risoluzione 2-0, ma con più risate se i difensori avessero imparato a segnare a go go. Punchline finale 2: la lezione è chiara: in questa lega, chi non concede è chi segna; e se non segni, preparati a ricevere la prossima lezione di cucina tattica in pizzeria.