Dueli stellari in Champions League: PSG contro Bayern e Real Madrid insegue Liverpool
3 novembre 2025
Test di potenza tra PSG e Bayern e Real Madrid insegue Liverpool
La tournée del Bayern Monaco verso il Parc des Princes, dove il Paris Saint‑Germain difende il titolo, rappresenta una vera prova di livello per il Bayern in questa fase della Champions League, mentre Real Madrid ospita il Liverpool in una sfida che mette a confronto giganti europei.
Il Bayern ha aperto la stagione con una striscia di 15 vittorie tra tutte le competizioni, un ruolino da record. Affrontare il campione in carica sul proprio campo offrirà una misura chiara del vero potenziale della squadra.
In Bundesliga hanno mostrato continuità e ritmo offensivo: contro il Colonia hanno chiuso la partita 4‑1, dimostrando concretezza anche senza alcuni pezzi chiave.
In più hanno superato formazioni tra la seconda e la quinta posizione in campionato, oltre a battere Chelsea, campione del mondo per club, in una prova della loro competitività.
Harry Kane è stato l’elemento più decisivo: 22 gol in 15 incontri tra tutte le competizioni, resa possibile anche dall’assenza di Musiala, infortunato per sei mesi, che ha aperto spazio a nuove soluzioni tattiche.
Kane ha talvolta occupato anche il ruolo di trequartista, arretrando qualche metro per agevolare il movimento del centrocampo e creare occasioni per i compagni.
Nella sfida di sabato contro Bayer Leverkusen, Kompany ha schierato Kane insieme a Diass e Olese dalla panchina, lasciando al centro un atteggiamento bilanciato. Il primo tempo si è chiuso in vantaggio 3‑0 grazie a Gnabry e all’apporto di Jackson, giovane talento in prestito dal Chelsea che sta crescendo partita dopo partita.
Alla fine, Kompany ha ricordato ai tifosi che “abbiamo vinto 15 gare, ma non basta: dobbiamo continuare a lavorare”.
Una valutazione a tutto campo: PSG, i precedenti europei e le prospettive
PSG, pur dominando spesso in Francia, deve dimostrare il proprio valore in Europa. Lo scorso anno Parigi ha finalmente conquistato il sogno continentale superando l’Inter con un largo 5‑0.
In Ligue 1 i parigini conducono la classifica, ma la distanza su Marsiglia e Lens è contenuta: la dimensione europea resta la bussola della squadra, che nelle ultime settimane ha raccolto tre vittorie per restare nel novero di Inter, Arsenal e Real Madrid in termini di rendimento offensivo e solidità difensiva.
Intanto Real Madrid guarda a una sfida chiave: Xabi Alonso torna ad Anfield per affrontare il Liverpool, squadra che aveva guidato con successo tra il 2004 e il 2009. Il Liverpool sta vivendo una fase complicata, con due sole vittorie nelle ultime otto gare di Premier League, mentre il Real sotto la guida di Alonso sembra crescere di giorno in giorno.
Il Madrid, detentore di 15 Champions League, ha vinto il Clasico contro il Barcellona in Liga, ma ha incassato una pesante sconfitta 2‑5 nel derby contro l’Atlético Madrid. Molti tifosi dei Reds hanno sperato che Alonso potesse allenare Liverpool dopo l’annuncio di Klopp di lasciare a fine stagione 2024; invece Alonso ha preso le redini del Real e ha già impresso ritmo al gioco. Sotto la sua guida la squadra ha vinto 13 delle ultime 14 gare tra campionato e competizioni.
Alonso punta sul consueto fuoriclasse Mbappé, autore di 18 gol finora, mentre Jude Bellingham è tornato a brillare. Il Liverpool ha rialzato la testa battendo l’Aston Villa 2‑0, interrompendo una serie di quattro sconfitte e salendo al terzo posto in Premier League.
La giornata si aprirà con Arsenal capolista che riceve lo Slavia Praga, cercando di mantenere una striscia senza sconfitte e senza pareggi. In sintesi, PSG‑Bayern resta una prova cruciale per capire chi tra le due potenze europee può imporre la propria legge, mentre Madrid‑Liverpool riflette lo stato di forma attuale e le ambizioni continentali delle due squadre.
Punchline 1: Se i gol fossero freccette, Kane avrebbe già colpito il bersaglio 22 volte in 15 partite—e la sicurezza è che la cronaca ne parlerà per settimane.
Punchline 2: Alonso crede nel motto “difendere bene”: se la palla arriva a 200 km/h, lui la ferma con un sorso di espresso e un occhiolino—alla panchina non manca mai la scena da finale.