Flick spezza l’egoismo a Barcellona: Yamal tra incertezza, pressing e promesse per Siviglia
4 octobre 2025

Anteprima e contesto
Tedesco Hans Flick, allenatore del Barcellona, ha parlato di molte questioni chiave che interessano i tifosi del club catalano in questo periodo, tra cui l'infortunio di Lamine Yamal e la polemica recente con Luis de la Fuente, tecnico della nazionale spagnola, durante la conferenza stampa che anticipa la partita di domani contro lo Sevilla allo stadio Sánchez‑Pizjuán nella Liga.
Ha aperto discutendo dello stile di gioco avversario e ha sottolineato che l'incontro sarà molto impegnativo: «La squadra avversaria gioca con grande spirito e con l'appoggio dei propri tifosi. Dobbiamo restare concentrati e giocare in modo intelligente per conquistare il risultato che desideriamo».
Gestione di Yamal e della rosa
Per quanto riguarda la situazione della giovane stella, Flick ha spiegato che se ci sono dubbi sull'idoneità di Yamal, non giocherà. Ha parlato con lui questa mattina: il ragazzo sta migliorando, ma non è ancora pronto per la piena forma. «Non possiamo rischiare un giocatore della sua età. Rappresenta il futuro del club».
Ha aggiunto che cercherà di dargli i minuti giusti al suo rientro, non solo per quello che fa con la palla ma anche per quanto contribuisce senza di essa. Yamal è molto intelligente e sa come riconquistare palloni e unirsi al gioco di squadra. Dobbiamo gestire la situazione con grande cautela.
Quanto ai tempi di recupero, Flick ha spiegato che non è una lesione muscolare e che è difficile fissare una data: potrebbe tornare tra due, tre o quattro settimane. Non è chiaro se potrà essere presente al Clasico. Lavoreremo con lui passo dopo passo e valuteremo l’andamento con il gruppo di recupero.
La controversia con De La Fuente e la riflessione sulla sconfitta contro Paris
Riguardo la disputa recente con l’allenatore della nazionale spagnola, Flick ha detto: «La questione è nata dopo l’ultima pausa internazionale. Volevo proteggere i giocatori; però ora è acqua passata. Non voglio concentrarmi sugli aspetti negativi; la situazione non è stata facile né per me né per lui».
Ha chiarito di non pentirsi delle sue dichiarazioni: «Ora dobbiamo gestire le cose con saggezza, concentrarci sul presente e sul futuro. Volevo solo difendere i giocatori».
Riguardo la gestione dei giocatori internazionali, ha aggiunto: «Ogni giocatore vuole rappresentare la propria nazione, è normale. Ma tocca alle squadre gestire i minuti con cautela. Le pause internazionali influenzano forma fisica e mentale: averli è positivo ma comporta una grande responsabilità».
Quanto al richiamo di Bernal in nazionale under 21, ha detto: «La situazione è complicata. Bernal non è ancora al cento per cento. Lo vediamo in allenamento, ma serve tempo. Dobbiamo essere cauti sia al Barcellona sia con la federazione spagnola».
Infine, sulla decisione della federazione di unire le due finestre delle pause internazionali nel prossimo stagione, ha detto: «Non so se sia una buona idea; non ho una visione chiara al momento. Potrebbe essere utile per la federazione per riunire i giocatori, ma non posso affermarlo con certezza».
La sconfitta contro Paris Saint‑Germain ha alimentato riflessioni sull’egoismo interno al gruppo: «Tutti erano delusi dopo la partita. Analizzando la sfida, abbiamo capito che dobbiamo essere più intelligenti in certi momenti».
Ha aggiunto: «La pressione sull’avversario è una parte del nostro stile, ma se ci prendiamo troppa fretta di chiudere gli spazi permettiamo a loro di agire. In altre partite siamo stati migliori; dobbiamo continuare a lavorare ogni giorno per migliorare. La sfida contro Siviglia sarà una verifica importante in questo senso».
Ha concluso: «L’impegno collettivo è ciò che ci permette di vincere i titoli. Dopo la pausa ho visto una mentalità positiva durante l’allenamento e c’è fiducia in ciò che facciamo. La sconfitta contro Paris è stata dolorosa, ma siamo un grande club e dobbiamo guardare avanti».
La partita contro Siviglia resta una prova cruciale per ritrovare fiducia e continuità, tra qualità individuali e coesione di squadra. Fra rendimento locale ed Europa, la stagione ha ancora molte pagine da scrivere.
Battute finali: punchline leggere per chiudere con il sorriso. 1) Se Flick fosse un comico, avremmo già una battuta pronta per ogni pausa: l’unico infortunio è l’orologio che corre. 2) Se la tattica fosse una ricetta, Flick aggiungerebbe “un pizzico di pazienza, una grada di pressing e zero egoismi”—e la cucina del Barcellona vincerebbe sempre.