Guardiola: Liverpool è il nostro avversario più temibile; Arsenal a novembre resta un punto di domanda
7 novembre 2025
La sfida contro Liverpool
L'allenatore spagnolo Pep Guardiola è apparso di fronte alle telecamere in una conferenza stampa odierna per discutere della preparazione del Manchester City in vista della partita contro il Liverpool, in programma domenica all'Etihad Stadium nella 11ª giornata della Premier League.
Il City ospiterà la squadra guidata dall'olandese Arne Slot, in una sfida chiave della stagione.
In classifica City conta 19 punti, secondo, a un punto dal Liverpool (terzo); l'Arsenal è in vetta con 25 punti.
Prima della sua 1000ª partita da allenatore, Guardiola ha dichiarato che Liverpool resta il rivale maggiore in Inghilterra dall'arrivo al City nel 2016.
Ha aggiunto: "Penso che abbiamo spinto Liverpool a migliorare, e loro hanno fatto lo stesso con noi… questo è certo".
Ha ricordato la rivalità con Klopp: "Quella era la sfida più grande, e l'ho davvero apprezzata".
Ha continuato: "Ho cercato di far giocare la squadra nel modo in cui voglio, senza tradire la mia idea, ma ho imparato molto e ho cambiato molte cose".
Ha aggiunto: "Cerco sempre di chiudere le partite con decisione, ma ho cambiato molte idee a seconda dei giocatori".
Alla domanda sulla partita preferita della sua carriera, ha risposto: "Non posso sceglierne una; ci sono ricordi belli e altri brutti".
Sulla sua prima partita da allenatore: "Ero teso, molto più ansioso di ora; forse non ricordo bene, ma quella fase è passata".
Sulla corsa al titolo: "Quello che possiamo fare è vincere le nostre partite e avvicinarci; sarà Arsenal a dover venire qui".
Guardiola ha elogiato l’approccio dell'Arsenal: "Stanno costruendo un club e una squadra da anni; hanno fatto un lavoro eccezionale negli ultimi tre anni, ma siamo solo a inizio novembre; nessun titolo si assegna così presto".
Per quanto riguarda Rodri, Guardiola ha detto: "Vedremo la sua idoneità domani, ma probabilmente non lo rischieremo prima della pausa internazionale".
Nonostante l’esigenza del giocatore, ha aggiunto che Nico González è diventato davvero importante.
Guardiola ritiene che le ultime tre vittorie lo abbiano aiutato a migliorare, ma ha insistito sul fatto che la stagione è lunga e ancora da scrivere.
La filosofia e l’eredità di Guardiola
La “genialità” di Guardiola è descritta come una delle chiavi di una rivoluzione nel calcio. L’allenatore ha guidato Barcellona dal 2008 al 2012, portando 14 titoli in 4 stagioni, inclusa la Champions League nel 2009 e nel 2011, e dominando la Liga con Messi, Xavi e Iniesta. Poi il periodo al Bayern (2013-2016), con tre campionati consecutivi, e infine Manchester City, dove ha costruito una squadra basata sul possesso, sul pressing alto e su una costruzione dal basso che ha ridefinito i ruoli dei giocatori, compresi i terzini che diventano quasi centrocampisti.
Con City Guardiola ha raccolto sei titoli di Premier League in nove anni, la Champions League 2023 e una tripletta storica quella stagione, oltre a Supercoppa europea e Mondiali per club. L’allenatore è diventato simbolo di innovazione continua, convinto che controllare la palla sia la miglior difesa, e ha ispirato una nuova generazione di tecnici in tutto il mondo.
Oltre i numeri, la sua influenza resta una rivoluzione del pensiero tattico: una filosofia che trasforma il calcio in un’arte dinamica. La sua eredità è quella di aver elevato la disciplina del possesso, della costruzione dal fondo e dell’adattamento continuo ai giocatori, mantenendo una costante curiosità per innovare.
In sintesi, la carriera di Guardiola a City va oltre i trofei: è una trasformazione dell’approccio al gioco, una dimostrazione che il calcio può essere guidato come una scienza creativa.
Punchline 1: Se la tattica fosse una ricetta, Guardiola servirebbe una pizza al possesso, ben cotta e senza lievitazione.
Punchline 2: Se il calcio fosse un esame, Guardiola avrebbe già copiato la risposta: possesso, pressing, vittoria.