Henry esplode contro Flick: la difesa alta non paga contro il PSG, tra accuse e statistiche
2 octobre 2025

Analisi di Henry: la difesa alta non basta
Thierry Henry, leggenda di Barcellona e Arsenal, ha attaccato pubblicamente Hansi Flick dopo la sconfitta del Barcellona in casa contro Paris Saint-Germain (2-1) in Champions League. Pur ammettendo l’impegno offensivo della squadra, Henry ritiene che la difesa alta non possa restare invariata contro le grandi squadre europee.
Durante l’intervento, Henry ha sottolineato che la scelta del Barcellona di schierare una linea difensiva avanzata è risultata vulnerabile in una serata decisiva. Secondo l’ex fantasista, contro avversari di livello è inevitabile correre rischi: una singola azione può cambiare tutto, e questo è stato ciò che è successo contro il PSG.
“Non si può giocare in Champions League con questa linea difensiva alta, mi dispiace… quando si affrontano squadre grandi, si resta esposti”, ha dichiarato Henry a Mundo Deportivo. Se l’obiettivo era controllare l’avversario, la serata ha dimostrato che l’aggressività difensiva può diventare un boomerang.
Henry ha aggiunto che a volte gli allenatori sono gelosi delle proprie tattiche, ma nelle gare decisive la scelta può diventare costosa. “Barcellona deve temere le grandi partite in modo diverso”, ha concluso l’ex attaccante.
Numeri di Flick
Da quando è arrivato a Barcellona nell’estate 2024, Flick ha guidato 53 partite con 34 vittorie, 12 pareggi e 7 sconfitte, segnando 112 gol e subendone 55. Questi dati mostrano una realtà positiva dal punto di vista offensivo, ma Henry invita a valutare anche i rischi difensivi in partite chiave.
Nel panorama europeo, Flick vanta invece una carriera impressionante al Bayern Monaco: nel 2019-2020 ha guidato la squadra a una sextuple storica, vincendo campionato, coppe nazionali, Champions League, Supercoppa Europea e Mondiale per club, con 70 vittorie in 86 partite (tasso di successo alto). Allo stesso tempo, con la nazionale tedesca ha totalizzato 25 presenze, con 12 vittorie e 6 sconfitte, ma la mancata qualificazione agli ottavi del Mondiale 2022 resta un tema dolente: l’esonero nel 2023 ne è la conseguenza.
La cornice Barça-PSG e la prospettiva europea
La partita tra Barcellona e Paris Saint-Germain ha acceso il dibattito tra critica e autostima: i blaugrana hanno mostrato ambizioni ma hanno ancora punti fragili. Pedri ha ricordato che Paris Saint-Germain è tra le migliori d’Europa, e la sensazione è che sia qualcosa da dimostrare sul campo. Lamine Yamal ha alimentato il fuoco con un post che ha alimentato le discussioni sul da farsi; intanto Vitinha ha escluso che le dichiarazioni estive possano influire sul campo.
Nonostante i problemi offensivi di PSG e l’assenza di giocatori chiave come Ousmane Dembélé nel Barcellona, la squadra catalana ha mostrato una reazione vivace nel secondo tempo. La discussione resta vivace anche dopo la gara, con dichiarazioni che arrivano da entrambe le parti e che alimentano l’attesa per gli scontri futuri.
Dal punto di vista europeo, il Barça resta fermo a 3 punti in classifica dopo il successo all’esordio contro Newcastle United. La squadra avrà ora una finestra cruciale: Olympiakos in casa il 21 ottobre, Club Brugge in Belgio, Chelsea a Londra e Eintracht Francoforte in Germania, prima di chiudere la fase a eliminazione diretta contro Slavia Praga e Copenhagen. La strada resta lunga, e la difesa solida potrebbe essere la chiave per un cammino europeo più sereno.
Fine della storia: Henry ha chiesto equilibrio tattico, Flick resta convinto della sua strada, e i tifosi attendono le risposte sul campo. Sarà una lunga stagione di riflessioni, allenamenti e occasioni perse o conquistate. E ora due battute per stemperare la tensione: se Flick fosse un bancomat, la carta traboccerebbe di contanti difensivi; se Henry dirigesse una tattica, probabilmente si chiamerebbe “Cambio di rotta: ora o mai più”.