Hussein torna in campo: l'Iraq sfida Indonesia e Sauditi per un posto al Mondiale 2026
6 ottobre 2025

In momenti in cui il sogno sembra appeso tra paura e speranza, gli iracheni guardano al proprio astro Ayman Hussein, che aveva portato preoccupazione con un infortunio improvviso, ma nelle ultime ore è emersa una scintilla di ottimismo che ridà tranquillità ai Leoni dell’Eufrate.
La nazionale irachena si prepara al playoff asiatico di qualificazione al Mondiale 2026, inserita in un gruppo che comprende Arabia Saudita e Indonesia.
L’esordio è contro l’Indonesia, sabato sera, seguito dall’impegno contro l’Arabia Saudita martedì 14 ottobre.
Il playoff mondiale coinvolge sei nazionali, divise in due gruppi da tre squadre.
Il vincitore di ciascun gruppo accederà direttamente al Mondiale, mentre le seconde classificate giocheranno uno spareggio per definire l’ultimo posto nel cosiddetto playoff mondiale.
Incertezza e speranza
L’infortunio muscolare di Hussein ha alimentato l’allarme nel ritiro iracheno, temendo l’assenza dalle due gare decisive.
Secondo il quotidiano saudita Al-Yom, la federazione irachena ha assicurato che non si tratta di un infortunio grave e Hussein giocherà regolarmente alle gare di playoff.
Il giocatore sta seguendo un rapido programma riabilitativo ed è in miglioramento.
Con il suo ritorno, l’Iraq riacquista un goleador di grande importanza in un momento cruciale, alimentando le speranze dei tifosi di compiere un’impresa storica.
Il ritorno di Hussein dà riferimenti di leadership e carica ai compagni, aumentando la fiducia e l’ambizione della nazionale.
Un attaccante di livello
Da quando è esploso con la maglia dei Leoni dell’Eufrate, Hussein è associato a momenti chiave: è un attaccante con una sensazione unica per la rete e ha segnato in finali importanti.
La sua presenza va oltre il semplice gol: ispira i compagni e accende la squadra con maggiore determinazione.
Con le due prossime sfide contro Indonesia e Arabia Saudita serve un giocatore in grado di gestire la pressione e trasformarla in energia, proprio come ha fatto spesso in passato.
Anche a livello internazionale Hussein ha segnato 32 gol con la nazionale irachena; a livello di club è stato capocannoniere del campionato iracheno con 27 gol nella stagione precedente.
La sua presenza eleva le prospettive dell’Iraq in questa missione che non ammette errori.
Il rientro di Hussein rappresenta una nuova iniezione di fiducia per i tifosi che, tra attese e speranze, vedono nel numero 9 la possibilità di un’impresa storica.
La sfida e l’atmosfera
Il ritorno di Hussein arriva in un momento cruciale e la sua storia si intreccia con la pressione della piazza che lo attende.
Con Hussein in campo, la difesa saudita deve fare i conti con un attaccante che sa sfruttare ogni occasione, soprattutto contro le grandi avversarie.
Il sogno di qualificarsi resta vivo, ma la strada si prospetta impegnativa.
Dal punto di vista della tifoseria irachena, la presenza di Hussein è una fonte di ispirazione non solo sul piano tecnico ma anche morale.
Lo stadio Al-Inma di Jeddah, dove potrebbe giocarsi parte del playoff, è noto per trasformarsi in un’onda di sostegno che può spingere la squadra.
Oltre al pubblico, l’Arabia Saudita può contare su una difesa solida per arginare Hussein, ma la sua abilità resta una variabile che nessuno può ignorare.
La storia è ancora aperta: Iraq contro Indonesia e contro Saudi è una pagina da scrivere passo dopo passo.
Conclusione: la voglia di un risultato storico tiene vive le speranze dei tifosi e dei giocatori, che credono nel potere di una notte magica.
Punchline 1: Hussein torna in campo e la palla gli fa l’autografo: finalmente qualcuno sa dove va la rete.
Punchline 2: Se la difesa Saudita avesse memoria, ricorderebbe che Hussein è un incubo ricorrente: segna sempre nel punto giusto.