La corsa al Mondiale 2026: Saudita cerca la gloria nel playoff asiatico tra Indonesia e Iraq
3 octobre 2025

Scontro di playoff: chi emerge?
Durante le pause internazionali, come spesso accade, esplodono notizie impreviste legate a infortuni o crisi nei ritiri delle nazionali. L’attenzione è tutta rivolta al playoff asiatico per il Mondiale 2026, che vede coinvolte l’Arabia Saudita, l’Indonesia e l’Iraq, pronte a dimostrare il proprio valore.
Chi scende in campo
La missione dell’Arabia Saudita, guidata dall’allenatore Hervé Renard, è aprire il cammino verso la qualificazione diretta, a partire dalla sfida inaugurale contro l’Indonesia al stadio Al-Inmā’ di Jeddah. La seconda partita li vede opposti all’Iraq il 14 ottobre, in un match che può pesare molto sulla classifica del gruppo.
Il torneo si svolge a Jeddah, dal 8 al 14 ottobre, con tre squadre per gruppo e la possibilità per il vincitore di accedere direttamente al Mondiale. I secondi classificati disputeranno uno spareggio decisivo per un posto nel playoff mondiale.
Nachrichten sul fronte Iraq e Indonesia
Secondo il quotidiano saudita “Al-Yom”, Ayman Hussein, attaccante dell’Iraq, rischia di saltare una o più partite del playoff a causa di un infortunio durante l’ultima partita di campionato. La sua eventuale assenza Lascia un vuoto importante nello stile offensivo della squadra irachena.
Per l’Indonesia, Ethan Udoyro è stato indisponibile per le gare contro l’Arabia Saudita e l’Iraq a causa di un infortunio al portiere, subito durante una sessione di riscaldamento. Il tecnico olandese Patrik Kollviert ha preferito escluderlo dalla lista, dichiarando che la condizione fisica del gruppo verrà monitorata attentamente.
Insieme a questi problemi, anche Marcelino Ferdinand, centrocampista, è stato dichiarato indisponibile per ingenti problemi all’organo posteriore della gamba. Le assenze hanno ridotto la stabilità delle squadre orientali, ma alimentano la speranza del “Kuda” indonesiano di sorprendere.
Reintegrazione e dignità
Per l’Arabia Saudita il playoff non è solo una possibilità di tornare al Mondiale, ma un’occasione per riaffermare la propria figura a livello continentale. “Lo Xtra” degli addetti ai lavori e i tifosi in città chiedono una prestazione che mostri che l’Arabia Saudita è pronta a competere con i migliori, dopo una serie di alti e bassi nella fase recente.
Renard ha schierato una formazione esperta con elementi come Salman Al-Dawsari, Mohammed Al-Nassr e altri talenti emergenti. La scelta tattica è un mix di pressing alto e controllo della profondità, che può dare all’équipe un vantaggio contro Indonesia e Iraq.
Le trame tattiche
La squadra saudita punta su un equilibrio tra esperienza e gioventù, con un centrocampo solido e ali rapide che possono creare superiorità numerica sulle fasce. L’Iraq, pur stretto dalle assenze, mantiene una spinta offensiva guidata da un attacco che fa affidamento sull’istinto del gol e sulla resistenza difensiva. L’Indonesia resta la mine vagante, l’outsider capace di mettere in difficoltà gli avversari se saprà approfittare delle debolezze difensive avversarie.
Il pubblico in scena
Giacimenti di passione a Jeddah: gli stadi si preannunciano pieni, con i tifosi sauditi pronti a trasformare ogni duello in una festa che potrebbe alimentare la squadra per l’intero arco del torneo. Il sostegno del pubblico è visto come una risorsa fondamentale per ottenere la spinta necessaria in qualunque scena di gioco.
Gli appassionati sanno che il playoff non è solo una competizione; è una prova di carattere e di continuità, dove ogni dettaglio può fare la differenza, dal rientro in campo all’ultima giocata decisiva.
Sarà una settimana di fuoco per le tre nazionali e per gli appassionati di calcio del Golfo e del Sudest asiatico, pronta a scrivere nuove pagine della storia del pallone in vista del Mondiale 2026.