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Modrić al Milan a 40 anni: Rakitić svela la leggenda che continua

5 ottobre 2025

Modrić al Milan a 40 anni: Rakitić svela la leggenda che continua
Rakitić celebra la presenza di Modrić al Milan, simbolo di longevità e classe

Modrić: una classe senza età che illumina il Milan

Ivan Rakitić ha espresso una felicità contagiosa nel vedere Luka Modrić proseguire la propria carriera al Milan, ormai forte della sua età anagrafica ma incredibilmente giovane di talento. Il croato sottolinea la leadership del compagno e racconta quanto sia bello assistere a una storia che sembra non invecchiare mai.

In un’intervista molto calma, Rakitić cita La Gazzetta dello Sport per ricordare che Modrić ha già da tempo conquistato la fiducia dei compagni e degli tifosi, e che la sua presenza è diventata un vero punto di riferimento nello spogliatoio rossonero.

Il primo incontro tra i due risale al 1 marzo 2006, during una gara amichevole tra Croazia e Argentina a Basilea. All’epoca, Rakitić stava pensando a una possibile modifica della sua nazionalità sportiva, ma fu convinto da alcune persone della nazionale a giocare al suo fianco. Da quel momento nacque una stagione di stima reciproca che ha attraversato club e paesi.

Rakitić, nato in Svizzera, ha giocato per le nazionali giovanili elvetiche prima di optare per la Croazia nel 2009. Dopo il cambio di rappresentanza, ha totalizzato 77 presenze con la Croazia accanto a Modrić, costruendo una di quelle amicizie sportive che non hanno tempo nei corridoi del calcio.

Lo spogliatoio è sempre stato un terreno fertile per le sue osservazioni. Secondo Rakitić, Modrić non è uno di quegli allenatori vocali: è silenzioso, ma quando parla, è meglio ascoltare. Parla con serietà, senza gridare, ma con istruzioni precise. A volte spezza la tensione con una battuta, ma l’attenzione ai dettagli resta continua e ferrea.

A proposito del trasferimento di Modrić al Milan a 40 anni, Rakitić riferisce che l’amico è felice. «Mi ha detto che è molto soddisfatto, ha invitato anche me a Milano», racconta. «Il calcio qui è diverso da quello spagnolo, ma a lui sembra condurre una vita perfetta: la squadra, i compagni, la famiglia che si diverte in Italia. Questo è ciò che conta davvero per un giocatore di alto livello».

Un omaggio a Igli Tari, responsabile degli acquisti milanisti, chiude il quadro: Tari ha portato Modrić a Milano. «Pensavo che la sua carriera sarebbe finita al Real Madrid», dice Rakitić, «ma vederlo ora in maglia rossonera mi rende immensamente felice». Se la fortuna va bene, ogni vittoria diventa anche la nostra, sostiene con una risata dura ma benevola.

Alla domanda se Modrić possa rientrare tra i dieci migliori di sempre, Rakitić sorride: «Non so se sia tra i dieci, ma sono certo che sia il miglior giocatore della storia della Croazia, senza alcun dubbio».

Milán trova il maestro

Da quando è arrivato in Italia nell’estate del 2025, Modrić non ha avuto bisogno di tempi di ambientamento. È diventato rapidamente il cuore pulsante della squadra di Allegri. In sole cinque partite ha mostrato di essere ancora tra i migliori al mondo e una delle stelle più brillanti della Serie A.

Gli occhi si soffermano sui numeri: oltre 300 passaggi riusciti nelle prime cinque uscite, 169 dei quali offensivi, una statistica che nessuno aveva già visto a questa età. Non è solo routine: è una dimostrazione che l’intelligenza tattica non ha bisogno di corsa invecchiata per fare la differenza.

Ma Modrić non è un fuoco solo in fase offensiva. I tabellini raccontano anche 31 recuperi, 10 intercetti e 46 passaggi decisivi completati per i compagni. Incredibilmente, continua a correre: ha già macinato oltre 11.000 chilometri, classificandosi come uno dei giocatori più dispendiosi di Milan, inseguendo кого? l’effetto positivo della squadra.

Tutto ciò si traduce in un cocktail perfetto tra talento e dedizione: un vero maestro del pallone che continua a scrivere pagine memorabili del calcio italiano.

Questo diritto di cittadinanza nel mondo del calcio, non è solo un merito tecnico ma una prova tangibile di come la classe non invecchi se è alimentata da motivazione, disciplina e una buona dose di humour al momento giusto.

Passando a un altro capitolo della carriera, Rakitić è tornato a parlare anche della sua esperienza nei club europei: il Barcellona, Siviglia e persino una parentesi in Arabia Saudita. Ma ora è tempo di guardare al presente, con Modrić al Milan e il destino di una nuova era che si sta scrivendo davanti ai nostri occhi.

Retroscena e ultime luci

Alla fine, il lungo percorso di Rakitić non si chiude qui: il croato ha totalizzato 310 partite con il Barcellona, segnando 35 gol, inclusa la rete nell’atto finale della Champions League 2015 contro la Juventus. La sua carriera lo ha visto attraversare soprattutto la Spagna e la Germania, con esperienze che hanno forgiato una visione di gioco unica.

Con Barcellona, Rakitić ha vinto 13 titoli importanti: Champions League 2015, 4 campionati spagnoli, 4 Coppe del Re, 2 Supercoppe spagnole, Supercoppa Europea e Mondiale per Club. È stato il quarto straniero a vestire la maglia blaugrana per il numero record di meno used appearances: 308, con 36 gol e 40 assist. Ha condiviso il campo con Messi, Neymar, Iniesta e Busquets, vivendo epoche d’oro del club catalano.

La leggenda di Rakitić, dunque, è un inno al pragmatismo e all’eleganza; un giocatore che ha reso grandi le squadre in cui è stato protagonista e che ha aperto la strada a una nuova stagione di Milani soggetti all’evoluzione del calcio moderno.

Per concludere, la vita sportiva di Rakitić si è intrecciata con momenti di intimità familiare e pubblico: ha annunciato il ritiro ufficiale a 37 anni, dopo l’ultima stagione al Hajduk Split, condividendo la decisione attraverso un video pubblicato sui social. Marca ha riferito che ha scelto di chiudere vicino ai suoi cari, conservando nel cuore i ricordi di una carriera ricca di trionfi e di parole chiave: dedizione, costanza e stile.

Un percorso leggendario in La Liga

La sua avventura in Spagna è stata una pietra miliare: dall’esordio in Siviglia nel 2011 al trasferimento al Barcellona per 18 milioni di euro nel 2014, fino al ritorno in Andalusia e a una breve parentesi in Arabia Saudita con lo Shabab. Con Siviglia, ha vinto due Europa League (2014, 2020) e ha guidato la squadra in qualità di capitano durante i periodi chiave. Con il Barcellona, ha collezionato 13 trofei, tra cui la Champions League del 2015, e ha guidato la fondazione di una era di successo insieme a Messi, Iniesta e Busquets.

Rakitić è stato uno dei migliori stranieri a Barcellona, con 308 presenze, 36 gol e 40 assist. La sua capacità di leggere il gioco, la gestione del pallone e la freddezza sotto pressione hanno fatto di lui un punto di riferimento per allenatori come Enrique e Valverde. E quando arriva una notizia di una nuova generazione, è sempre bene ricordare che i grandi non svaniscono: restano, come Modrić, un faro per chi crede nel pallone giocato con eleganza e intelligenza.

Prima di chiudere, due battute per chiudere in bellezza: Modrić al Milan non è una questione di età, è un aggiornamento di firmware del calcio. Se a 40 anni riesce ancora a disegnare partite intere, vuol dire che anche il tempo si piega al suo volere. E se Rakitić dice che è tra i migliori di sempre per la Croazia, potremmo solo rispondere: sì, ma non chiedetegli l’orario, perché a lui l’orologio non serve per correre.

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Sofia Soso

Sono Sofia Soso, giornalista sportiva italiana nata nel 1996. Appassionata di immersioni subacquee, pittura su seta e canto lirico, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Chi ha portato Modrić al Milan secondo Rakitić?

Igli Tari, responsabile degli acquisti del Milan, che lo ha convinto a un trasferimento decisivo.

Quante presenze ha avuto Rakitić con la Croazia accanto a Modrić?

77 presenze, dopo il cambio di federazione avvenuto nel 2009.

Quali sono i principali trofei vinti da Rakitić al Barcellona?

La Champions League 2015, 4 Liga, 4 Coppe del Re, 2 Supercoppe, la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club.