Il Milan cambia rotta: Leao incanta, Modrić guida e Ibrahimović racconta i retroscena
10 ottobre 2025

Il Milan tra leadership e nuove prospettive
Lo svedese Zlatan Ibrahimović, consigliere del Milan, ha raccontato retroscena dal mondo rossonero, indicando i giocatori che vede come futuri pilastri e le trattative che hanno reso Milanello un terreno di discussione. Tra una frase di carisma e una dose di realismo emerge una visione chiara: vincere resta l'obiettivo, ma in una squadra costruita per durare.
Nella lunga intervista al giornale italiano La Gazzetta dello Sport, Ibrahimović descrive il suo nuovo ruolo dirigenziale e la relazione con l allenatore Massimiliano Allegri, oltre alle dinamiche del gruppo rossonero. Sottolinea anche che la vittoria è la bussola del club e che il Milan può cambiare gli altri, non viceversa.
Riguardo al mercato, Ibrahimović ricorda che Adrien Rabiot era molto vicino al Milan nell estate 2024 prima della decisione di restare in Francia; si poteva portare personalità ed esperienza necessarie per competere ai massimi livelli.
Modrić: il capitano silenzioso che sta rimodellando lo spogliatoio, non solo per le sue qualità in campo ma per la cultura della vittoria che porta con sé. Anche se non brilla ogni sera, la sua presenza regala qualcosa di speciale.
Passando dall aspetto sportivo a quello gestionale, Ibrahimović rivela che tre condizioni hanno accompagnato la sua accettazione della funzione: essere se stesso, far parte di un progetto lungo e tornare per vincere. Ha aggiunto che non vuole essere rinchiuso dietro una scrivania, preferisce contatto diretto con chi decide.
La riflessione si estende al cambiamento della struttura estiva, con l ingresso del responsabile sportivo Egli Tari e di Allegri, che hanno facilitato una migliore comunicazione tra staff tecnico e giocatori. Ibrahimović dice di visitare spesso Casa Milan e di parlare con i responsabili per studiare come migliorare l assetto.
Riguardo Allegri, Ibrahimović sottolinea che esiste un allenatore in campo e che, se possibile, aiuta senza disturbare. A suo avviso occorre essere flessibili con i giocatori mentre si preserva la propria esperienza e leadership.
Un capitolo è dedicato a Rafael Leão: l’attuale tema della stagione ha visto la necessità di ritrovare la forma dopo un periodo di infortunio; Ibrahimović ricorda che Leão è stato tra i migliori nella fase di preparazione e che al Milan serve la sua esplosività. Si sottolineano anche i progressi continui del giovane talento e la fiducia nello sviluppo di tutta la squadra.
In chiusura, Ibrahimović ribadisce la cultura del Milan come motore del ritorno tra le grandi d’Europa. Il club ha rinforzato la rosa e ha un progetto che guarda al presente ma soprattutto al futuro, con la consapevolezza che la scuola vincente non cambia, ma migliora. E quando si vive a Milanello, la sensazione è che la vittoria sia nell’aria; non resta che trasformarla in realtà.
Punchline 1: Se la vittoria fosse un colloquio di lavoro, il Milan sarebbe già assunto: esperienza, leadership e risate al posto giusto.
Punchline 2: Se Modrić parla poco ma decide tutto, in campo sembra una lavagna: disegna tracciati, e la palla va dove vuole lui. Ibrahimović firma i contratti con una battuta finale: la mia carta di credito porta più gol di qualche attaccante.