Il ritorno decisivo che può cambiare tutto: Hamdan pronto a sbloccare l’Arabia Saudita contro l’Iraq per il Mondiale 2026
12 ottobre 2025

L’allenatore francese Hervé Renard riceve una buona notizia prima della decisiva sfida del playoff asiatico per il Mondiale 2026, in programma negli Stati Uniti, in Canada e nel Messico l’estate del prossimo anno.
La squadra saudita si prepara a sfidare l’Iraq martedì, allo stadio Al-Inma, chiudendo il playoff che assegnerà un posto diretto al Mondiale 2026.
Per ottenere il pass diretto, la vittoria o un pareggio sono sufficienti; l’Iraq ha invece solo una chance, ovvero vincere la partita.
Secondo il quotidiano saudita Al-Riyadhiyya, Abdullah Al-Hamdan, attaccante dell’Al-Hilal, tornerà ad allenarsi e potrebbe scendere in campo alle 19:00 ora di Mecca, sul campo dell’Enmā (Al-Inma), in preparazione al match contro l’Iraq.
Hamdan era assente sabato scorso per un raffreddore, ma si è ristabilito e rientra tra i convocati che cercheranno di offrire una spinta in più alla linea d’attacco verde-oro.
Aggiunta forte
Il suo ritorno rappresenta una forte aggiunta per la rosa saudita: Renard potrà variare i moduli e aumentare il numero di attaccanti o sostituire l’avanti principale a seconda delle esigenze della partita.
Renard punta su Firas Al-Breikan come prima punta, con Saleh Al-Shehri pronto a subentrare; Abdullah Hamdan figura come terza opzione offensiva, pronta a risolvere situazioni chiave.
Dal 2019, l’attaccante 26enne ha giocato 38 match in varie competizioni, segnando 10 gol e fornendo 2 assist, sempre con la maglia verde del Saudi Arabia.
Durante la pausa internazionale di settembre ha brillato: gol contro la Macedonia del Nord e rete contro la Repubblica Ceca, entrambi in amichevoli, dimostrando di poter raddrizzare il punto debole del reparto offensivo.
Renard spera di ritrovare quelle prestazioni quando serve per assicurarsi il pass diretto al Mondiale 2026.
Esclusione di Al-Aboud
La combinazione del ritorno di Hamdan coincide con l’esclusione di Abdulrahman Al-Aboud dalla lista per la sfida contro l’Iraq, a causa di una lesione al volto riscontrata nelle visite mediche, decisa dal tecnico Renard.
Al-Aboud, 30 anni, ha calcato i campi con Al-Ettihad e Al-Arabi, ma la sua esperienza più lunga è stata con l’“Ittihad” (Al-Ittihad), dove ha disputato 148 match, segnando 13 gol e servendo 22 assist.
A livello internazionale, ha collezionato 11 presenze e segnato 2 reti, contribuendo all’ultima stagione storica di Al-Ittihad con una doppietta tra campionato e coppa.
Supremazia storica
La nazionale saudita vanta un predominio storico sull’Iraq: sei confronti ufficiali nelle qualificazioni mondiali, con cinque vittorie e un pareggio a favore dell’Arabia Saudita.
In precedenza, l’Arabia Saudita aveva battuto l’Indonesia 3-2, mentre l’Iraq aveva superato l’Indonesia con lo stesso punteggio minimo di differenza (1-0).
La vincente di questa sfida otterrà direttamente il biglietto per il Mondiale 2026, che si disputerà negli Stati Uniti, in Canada e in Messico nel 2026.
Lo stadio King Abdullah Sports City, noto come Al-Inma, è una fonte di ottimismo per i tifosi sauditi: sul campo di casa i verdi hanno una tradizione di risultati positivi storici.
Guardando al bilancio recente, l’Arabia Saudita ha disputato 15 partite tra casa e competizioni continentali senza sconfitte su quel campo, con 12 vittorie e 3 pareggi, segnando 32 reti e subendone 9.
La vittoria contro l’Indonesia 3-2 all’esordio del playoff asiatico ha rafforzato la fiducia, e ora la sfida contro l’Iraq arriva come un banco di prova cruciale per la strada che porta al Mondiale 2026.