Nahda Berkane tra pressioni e prove di Supercoppa Africana: la notte in Egitto potrebbe chiarire tutto
6 ottobre 2025

Analisi della situazione
Il Nahda Berkane, campione del Marocco e detentore della Coppa della Confederazione nella scorsa stagione, sta sollevando leggere preoccupazioni tra i tifosi prima della pausa internazionale, in un momento cruciale a meno di due settimane dall’impegno in Egitto contro il Pyramids, valido per la Supercoppa Africana.
Molti elementi hanno contribuito a questa apprensione: i risultati delle ultime due giornate di campionato hanno fatto perdere al Nahda Berkane la leadership che aveva mantenuto dall’anno scorso, cedendola al Wydad, e si è assistito a un netto peggioramento delle prestazioni di alcuni giocatori chiave insieme a pesanti infortuni tra i componenti della rosa.
L’allenatore tunisino Moein El-Shaabani ha deciso di sfruttare la pausa internazionale per intensificare gli allenamenti e convocare i giocatori in un ritiro chiuso in Egitto.
Ha inoltre predisposto un piano per trattenere i giocatori lì oltre la Supercoppa, per proteggerli dalle pressioni esterne e favorire una preparazione ottimale al turno decisivo di CAF Champions League contro l Al Ahly Tripoli.
Si è parlato di una “risposta immediata” in stile tattico e mentale: la continuità di lavoro e la gestione delle risorse possono essere decisive in una partita che, per tradizione, mescola tattica e motivazione ad altissimo livello.
Risultati in flessione
Dopo un avvio promettente con due vittorie esterne e con uno dei reparti offensivi tra i migliori della lega, il Nahda Berkane ha cominciato a segnare segnali di fragilità. Il pareggio 3-3 contro l’Unione Yaqub al Mansour, seguito da un altro pareggio contro l’Union Tararka, ha messo in luce una linea difensiva meno solida, soprattutto dopo l’uscita del capitano burkinabé Youssoufa Dao. Le nuove acquisizioni non hanno pienamente compensato la perdita della guida, e Ismail Kandous non è riuscito a garantire immediata integrazione di livello.
Questo calo è stato interpretato come una perdita della vetta in favore di altre squadre e rende particolarmente complicato il percorso in campionato, oltre all’impegno in Africa.
Infortuni chiave
La situazione si è aggravata con l’infortunio del centrocampista Yassine Bahri, che ha subito una rottura dei legamenti e dovrà operarsi, restando lontano dai campi per buona parte della stagione. A seguire, l’infortunio del portiere Munir Mohamadi durante una partita con la nazionale marocchina ha privato la squadra del suo numero uno per diverse gare locali e continentali. Il suo sostituto, Mehdi Miftah, non ha brillato al solito livello e, nonostante il rientro di Mohamadi, ha mostrato segni di fragilità in extremis, subendo due gol quali campanelli d’allarme.
Anche l’attaccante Osama Mellouy ha riportato un infortunio durante una recente sfida con il Marocco, e i tempi di recupero non sono stati ancora definiti, complicando ulteriormente l’uso di una rosa già ampia ma non altrettanto esperta. La società aveva puntato su otto nuovi elementi provenienti sia dal Marocco sia dall’estero, ma la mancanza di esperienza in alcuni ruoli ha acceso nuove preoccupazioni.
La combinazione di assenze e nuove aggiunte ha ridotto l’impatto immediato della campagna di rafforzamento e ha acuito l’esigenza di una gestione oculata della rosa, specialmente in vista di un’agguerrita Champions League Africa.
La Supercoppa rivela la verità
La sfida con l Al Ahly Tripoli in casa del campione d’Africa rappresenta un test cruciale sulle reali intenzioni della squadra. Il Nahda Berkane ha riunito le sue risorse, premiando i giocatori con bonus significativi per una vittoria che consoliderebbe la fiducia e il morale. Ad ogni modo, la presenza di diverse pedine d’esperienza e di nuovi innesti darebbe un quadro di squadra pronta a confrontarsi con una pretendente abituale al titolo.
La sfida, quindi, ha il potenziale per chiarire se l’obiettivo primario sia riconquistare il titolo di Supercoppa o se la squadra debba concentrarsi di più sul cammino in CAF Champions League, dove il club berkaniano ha nuove opportunità di dimostrare il proprio valore. In questo contesto, la scelta tattica e la gestione mentale dei giocatori saranno determinanti per l’esito della partita e, potenzialmente, per l’intera stagione.
Nota finale: due battute da sniper per alleggerire la tensione. 1) Se la palla potesse parlare, farebbe i complimenti a chi la fa girare: è l’unica cosa che resta sempre in fuorigioco. 2) Se la Supercoppa fosse una partita di scacchi, Nahda Berkane avrebbe già sacrificato la regina: ma forse è la palla a decidere la partita, non il giocatore.