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Neymar rimane il perno del Brasile: Casemiro fissa la leadership e guarda al Mondiale 2026

11 novembre 2025

Neymar rimane il perno del Brasile: Casemiro fissa la leadership e guarda al Mondiale 2026
Casemiro: Neymar continua perno della Seleção; Ancelotti guida la squadra verso il Mondiale con fiducia nel gruppo.

Neymar resta al centro dello zoccolo duro della Seleção

Il centrocampista Casemiro, in una intervista rilasciata alla GE, ribadisce che Neymar rimane un elemento essenziale del Brasile e che non è intenzionato a passare la leadership a Vinícius Júnior o Rodrygo nel breve periodo. L’ex giocatore di Real Madrid sottolinea che le capacità di Neymar sono uniche e che la sua presenza è fondamentale per la continuità del progetto della nazionale in vista del Mondiale.

Casemiro ricorda inoltre che l’attenzione verso Neymar non è diminuita: la sua forma in club continua a destare interesse, anche quando il recente ritorno in campo ha incontrato le difficoltà tipiche di chi deve guidare una squadra nell’alta classifica e nelle fasi cruciali della stagione.

Secondo la stampa spagnola, Neymar continua a essere al centro delle discussioni sia per ciò che fa dentro che fuori dal campo, con una dinamica che coinvolge modo e timing delle convocazioni e delle partite internazionali.

Nonostante i rallentamenti recenti, la fiducia dei brasiliani resta alta: l’idea è che Neymar possa offrire un contributo decisivo al Mondiale, qualora sia al massimo della forma fisica e mentale. Casemiro esplicita l’immensa stima che nutre per il compagno di nazionale: “Se Neymar è al massimo, è senza dubbio il migliore”.

Casemiro aggiunge che sarebbe disposta a sacrificarsi sul campo per servire Neymar nel momento decisivo: “Se serve, farò in modo di far arrivare la palla giusta a lui per chiudere la partita”.

Lo incontriamo mentre racconta quanto sia grande la sua motivazione personale a giocare con Neymar: “Lo conosco da quando aveva 12 anni; è sempre stato un talento diverso, capace di decidere le partite in un momento”.

Il legame con Ancelotti e la generazione futura

Una sezione ampia dell’intervista è dedicata al rapporto tra Casemiro e l’allenatore italiano Carlo Ancelotti. Il centrocampista spiega che la relazione è sempre stata molto positiva: quando Ancelotti è tornato al Real Madrid, ha contribuito a far crescere giocatori come Vinícius e Militao. L’allenatore è descritto come una figura affabile con i brasiliani, capace però di richiamare l’attenzione e di instaurare un clima di lavoro efficace e sereno.

Riguardo al futuro della seleção verdeoro, Casemiro afferma che ogni giocatore sceglie il proprio percorso. Se gli chiedessero a chi passerebbe la “visiera” della leadership, risponderebbe che Marquinhos è uno dei candidati ideali, ma cita anche Alisson, Ederson e Bruno Guimarães come esempi di leadership positiva nella nuova generazione. A differenza di Neymar o Rodrygo, alcuni preferiscono focalizzarsi sul gioco senza cercare costantemente i riflettori, ma la leadership rimane una questione di squadra.

Sul fronte internazionale, il centrocampista riflette sul fatto che il Brasile debba guardare al futuro pur restando competitivo: “Il mondo del calcio è equilibrato, e i dettagli faranno la differenza. Non basta crescere, bisogna restare costantemente ad alti livelli”.

Riguardo al Mondiale 2026, Casemiro è sicuro che sarà uno dei tornei più impegnativi di sempre: “Le squadre hanno imparato a essere competitive, e le sorprese non mancheranno. Le piccole cose possono decidere il risultato di una partita”.

Infine, il giocatore va al di là del presente e racconta la propria filosofia di vita: “La mia vita è il calcio, ma la mia famiglia ha bisogno di tempo. Lavoro giorno per giorno, senza sovraccaricare la testa su ciò che potrebbe accadere tra quattro anni”.

Casemiro ha una visione chiara del presente del Brasile: è convinto che l’ensemble sia forte, che Ancelotti possa unire gruppo e staff, e che la Pentecostese di talenti possa dare al Brasile una marcia in più quando serve. Il giocatore ribadisce l’orgoglio di aver giocato con compagni come Ronaldo, Modrić, Kroos, Marcelo, Bale e Benzema, ma dove Neymar resta al centro della scena, pronto a guidare la Seleção verso nuove imprese.

In chiusura, una nota storica e di formazione: “Kasemirio è cresciuto a Sao Paulo, è diventato una figura guida per la sua generazione, e la sua carriera è un esempio di costanza, disciplina e dedizione.”

Il Brasile prosegue nell’interrogarsi su come bilanciare talento e leadership, mentre la strada verso il Mondiale resta una corsa contro il tempo. Casemiro resta però convinto: Neymar è una risorsa preziosa, e la squadra può contare su di lui per raggiungere i propri obiettivi.

Riflessioni finali

Due note di chiusura a modo di battuta: Neymar non è una lampada di Aladino, ma quando accende il motore della Seleção, la magia arriva lo stesso. E se qualcuno si chiede chi debba guidare la squadra in assenza di Neymar, basta guardare il sorriso dell’allenatore: la fiducia è condivisa, la strada è tracciata, e il Mondiale aspetta. Seconda battuta: se la generazione che arriva non brilla quanto la precedente, pazienza: la pallina resta rotonda, e nel calcio tutto può succedere. E ricordate: nel pallone, a volte, l’unico tiro che conta è quello che arriva al momento giusto, al destinatario giusto. Fino alla prossima risata—perché anche le stelle cadono per fare spazio ai sogni.”

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Karim Lejaffa

Sono Karim Lejaffa, giornalista sportivo francese nato nel 1997. Appassionato di astronomia, scultura su pietra e danza contemporanea, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Qual è il ruolo attuale di Neymar secondo Casemiro?

Neymar è ancora un elemento chiave e non cede la leadership ai giovani nel breve periodo.

Cosa dice Casemiro sul rapporto con Ancelotti?

La relazione è eccellente: Ancelotti ha guidato lo sviluppo di Vinícius e Militao ed è capace di creare un clima di squadra positivo e rigoroso.

Quali sono le previsioni di Casemiro sul Mondiale 2026?

Il torneo sarà molto equilibrato; i dettagli faranno la differenza e la squadra dovrà restare competitiva ad alti livelli.