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Pallamano under-17: l’Egitto sfiora l’oro mondiale, ma è solo l’inizio della storia

10 novembre 2025

Pallamano under-17: l’Egitto sfiora l’oro mondiale, ma è solo l’inizio della storia
Il secondo posto accende nuove speranze per il futuro della pallamano egiziana.

Una crescita guidata da pianificazione e studio

Imad Ibrahim, allenatore della nazionale egiziana di pallamano under-17, ha dichiarato che il cammino dei Faraoni al Mondiale in Marocco rimarrà una pietra miliare della pallamano egiziana, frutto di un lavoro sistematico, di una visione scientifica e di un sostegno incondizionato da parte della federazione e del Ministero della Gioventù e dello Sport.

La finale contro la Germania

La squadra ha conquistato la medaglia d’argento con una rimonta e una prestazione coraggiosa, perdendo l’oro per un solo punto (44-43) all’overtime. I giovani hanno mostrato carattere e determinazione, nonostante i professionisti tedeschi giocassero a livelli europei.

La filosofia e il futuro

Ibrahim racconta della sua formazione: dal club Al Ahly all’esperienza come assistente in nazionale, studi a Leipzig, Ungheria e Romania, e una convinzione chiave: l’intelligenza del giocatore supera la forza fisica. Il lavoro analitico, l’allenamento difensivo, la tattica e un approccio umano basato sull’educazione sono al centro della sua filosofia. Il goal per il prossimo periodo è tornare con l’oro e rafforzare i difensivi, fisici e la concentrazione nei momenti decisivi. Cinque giocatori hanno potenziale per professionarsi nei migliori tornei europei.

Questa generazione è descritta come dotata di personalità, disciplina e consapevolezza tattica; Ibrahim si considera più di un allenatore, un mentore paterno che crede nel potenziale dei ragazzi.

Il supporto dell’Unione Egiziana di Pallamano e del Ministero ha permesso al team di viaggiare e tornare con una medaglia. L’allenatore ammette che l’apprendimento avviene anche tramite l’analisi video e la revisione di ogni azione, per trasformare la sconfitta in una lezione per il futuro.

Infine, Ibrahim afferma che “la seconda posizione non è la fine ma l’inizio”: punterà sullo sviluppo tecnico, difensivo e sull’allenamento mentale, convinto che cinque giocatori possano diventare professionisti nei migliori campionati europei. E aggiunge: la passione per i giovani resta la sua bussola.

Due battute finali di spirito: “Se la vita ti mette contro i tedeschi, rispondi con una difesa a zona e una risata contagiosa.”

“Se il goal fosse una pizza, i nostri ragazzi hanno chiesto la margherita rinforzata: talento, cuore e tanto lavoro.”

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Qual è stato il risultato della finale?

La Germania ha vinto 44-43 dopo i tempi supplementari, ma l’Egitto ha mostrato una prestazione memorabile.

Quali prospettive ha questa generazione?

Cinque giocatori hanno potenziale per diventare professionisti nei migliori campionati europei; il gruppo è promettente e ben organizzato.

Qual è stato il ruolo della federazione e del ministero?

Sostegno completo, logistica, viaggio e accompagnamento dallo staff federale e dal Ministero della Gioventù e dello Sport.