Neymar tra talento e forma: la lezione di Ancelotti sul bel gioco per il Brasile
13 ottobre 2025

Neymar, Ancelotti e la filosofia del bel gioco
Nell’odierna conferenza stampa, l’allenatore italiano Carlo Ancelotti ha confermato che Neymar resta tecnicamente nel piano della Seleção, ma la condizione fisica resta la chiave per il suo rientro. L’obiettivo è tornare non solo a competere a livello nazionale, ma a prepararsi per il Mondiale 2026 con la fascia di capitano al porto delle sue abilità, senza rinunciare all’armonia di squadra. Ma niente promesse magiche: senza allenamento costante, anche la stella rischia di spegnersi come una lampadina in riserva.
Il tifo e i media chiedono una data di ritorno, mentre Neymar, a 33 anni, deve superare una serie di infortuni che hanno ostacolato la sua coerenza in campo dall’ultima stagione a Santos, dopo l’esperienza al Al Hilal. Ancelotti ha lodato il talento puro, ma ha insistito sull’indispensabile condizione fisica: quando è al 100%, Neymar possiede la capacità di giocare ai massimi livelli dovunque, non solamente in Brasile. La domanda resta: la forma arriverà prima dell’importante fase di preparazione?
Prima della amichevole in programma contro il Giappone a Tokyo, il tecnico ha ribadito che la disponibilità di Neymar dipende dall’assetto fisico. È una panoramica che mette insieme talento individuale e necessità collettive: la bellezza del gioco non basta, serve la resistenza e l’impegno quotidiano.
“Il Brasile ha bisogno di giocatori capaci di esaltare la bellezza del calcio”, ha dichiarato Ancelotti. “Neymar può giocare ai massimi livelli con questa squadra senza problemi, ma occorre una forma fisica adeguata per rendere conto di quanto vale.”
L’ultima presenza di Neymar in Nazionale risale a ottobre 2023, quando un infortunio al crociato ha interrotto una fase di rientro complicato. Da quel momento, la strada è stata costellata di infortuni che hanno rallentato la sua evoluzione, nonostante la competitività e la qualità individuale restino intatte quando la condizione lo permette.
Nel frattempo, la Nazionale brasiliana entra in campo con una consapevolezza rinnovata: Neymar resta una chance concreta di tornare protagonista, ma le sfide fisiche richiedono pazienza e una programmazione attenta.
Ancelotti ha anche sottolineato l’importanza di una transizione tattica che valorizzi sia la tecnica individuale sia l’organizzazione difensiva. La squadra deve essere capace di giocare con controllo e intensità, senza improvvisazioni alla cazzo di cannone: meglio un bel tiro di squadra che un colpo di fortuna isolato.
Nel contesto del Santos e di una carriera che ha attraversato l’Arabia Saudita nel periodo recente, Neymar ha sperimentato alti e bassi. L’esperienza con il Santos all’inizio del 2025 è stata presentata come un ritorno alle radici, un tentativo di riaccendere la fiamella della fiducia e della forma fisica dopo anni di infortuni ricorrenti.
Se la forma fisica tornerà, Neymar può ritrovare livelli di brillantezza che lo hanno distinto tra i migliori al mondo. La sua storia resta una miscela di talento purissimo, resilienza e una serie di ricordi legati a Santos, al breve passaggio in Arabia e alle sfide con la divisa verdeoro. In questa fase, la strada è ancora in costruzione e ogni allenamento è un passaggio verso una possibile nuova stagione internazionale ricca di incognite—ma anche di promesse.
Il cammino internazionale di Neymar
La sua assenza dalla maglia della Seleção ha coinciso con l’emergere di una nuova generazione di talenti come Vinícius Júnior e Rodrygo, che hanno ridisegnato la competitività della squadra. Neymar resta però tra i nomi che portano peso specifico e mordente offensivo: se la condizione torna, potrebbe essere utile a una squadra che ambisce a competere al massimo livello nel 2026.
La sua carriera con Santos, e i fili che la legano al ciclo attuale del Brasile, sono appena al centro di una riflessione più ampia sulla capacità di un giocatore di incidere dopo anni di prove e traumi. L’obiettivo è chiaro: rimettere Neymar nelle condizioni di contribuire al progetto brasiliano, senza rinunciare a una filosofia di calcio che premi la bellezza, ma che non dimentichi l’efficacia e la disciplina.
Note finali sull’eredità di Neymar
Non è solo una questione di talento: è anche una questione di gestione fisica, di scelta delle realtà in cui giocare e di una continuità che possa restituire al Brasile un giocatore capace di fare la differenza nelle grandi piazze. Neymar resta una risorsa preziosa: il vero test sarà recuperare la fiducia nel proprio corpo e trovare la giusta continuità per una stagione che conti davvero.
Concludendo, Neymar potrebbe tornare a brillare in maglia verdeoro grazie a una combinazione di condizione atletica ritrovata e di un progetto tattico che valorizza la sua creatività. Nel frattempo, si ride un po’: perché Neymar non va mai in vacanza troppo a lungo? Perché la sua carriera è un “match” continuo tra infortuni e magie—sempre pronto a sorprendere, ma con infortune che fanno la standing ovation quando finalmente rialza la testa.
Punchline 1: Se la forma di Neymar fosse una password, sarebbe una combinazione: 4-4-2, ma sempre un 10/10 in stile spettacolo. Punchline 2: Neymar in ritiro? No, è più un “reboot” del Bel Gioco: si aggiorna, si allena e speriamo funzioni come un aggiornamento di sistema senza crash.