Quinta opportunità per Renard: tra fantasmi della Zambia e sogni arabi
13 ottobre 2025

Zambia: il primo grande esame
All'inizio del 2007 Hervé Renard, allora tecnico francese coinvolto in progetti nazionali, iniziò la sua avventura internazionale dopo quasi otto anni tra club poco noti, sia come allenatore principale sia come assistente.
Renard fu nominato assistente nello staff della nazionale del Ghana guidata dal francese Claude Le Roy.
Ma l’esperienza fu breve: fu esonerato poco dopo la Coppa delle Nazioni Africane 2008, dove il Ghana concluse al terzo posto.
Da quel momento non tornò più a ruoli di assistente e intraprese una lunga carriera da tecnico nazionale, con brevi esperienze al Sochaux e Lille in Francia e con altre responsabilità in squadre africane.
Durante questa fase, che entrava nel diciottesimo anno da allenatore, Renard partecipò a quattro campagne di qualificazione ai Mondiali, ottenendo successi soprattutto nelle esperienze arabe con Marocco e Arabia Saudita.
Marocco e Arabia Saudita: nuove sfide, nuovi orizzonti
Nel 2016 Renard accettò la guida del Marocco. L’obiettivo era ambizioso: riportare l’Albiceleste? No, gli “Azzurri” del deserto ai Mondiali dopo 20 anni. Il girone era complesso, ma la squadra si riorganizzò e arrivò alla qualificazione per il Mondiale 2018 grazie a una serie di risultati chiave, tra cui vittorie decisive contro Mali e Gabon e una vittoria finale contro la Costa d’Avorio.
Nel 2019 Renard passò all’Arabia Saudita. Guidò la selezione nella preparazione alle qualificazioni al Mondiale 2022 in Qatar: dopo un avvio altalenante, la squadra salì in cattedra vincendo le restanti gare, chiudendo al primo posto con 23 punti e guadagnando l’accesso al girone decisivo. Nonostante avversari importanti come Giappone e Australia, l’Arabia Saudita confermò la propria caratteristica di squadra scorbuticamente efficace, alimentando le speranze mondiali. Renard proseguì poi con l’obiettivo delle qualificazioni al Mondiale 2026, affrontando l’Iraq nel playoff asiatico e puntando a un’altra tappa mondiale.
La storia di Renard è una dimostrazione di come un tecnico possa trasformare ostacoli in opportunità, con pazienza, adattabilità e una certa dose di humour tattico.
Nota finale: se Renard fa una scelta tattica discutibile, non preoccupatevi: c’è sempre tempo per un caffè e una revisione del piano di gioco. E se proprio la tattica dovesse fallire, la morale è semplice: il pallone non tradisce mai, ma a volte tradisce la cronaca… e i taccuini dei corrieri!