Pepe svela Alonso al Real Madrid e la promessa di Ancelotti per il Brasile
12 ottobre 2025

BeBe su Alonso e Ancelotti: la sfida del Real Madrid e il Brasile
Il difensore portoghese Pepe ha commentato la grande sfida che attende il suo ex compagno Xabi Alonso nell’allenare il Real Madrid, sottolineando di conoscere bene la sua personalità e la sua capacità di avere successo in un ruolo così gravoso e carico di aspettative.
Ha elogiato anche l’esperienza di Carlo Ancelotti con la nazionale brasiliana, esprimendoOrgoglio per la carriera del connazionale Cristiano Ronaldo e augurandogli una chiusura priva di infortuni e piena di onori.
Secondo quanto riportato, Pepe ha detto: «Ho giocato con Xabi Alonso e lo conosco bene… per lui, allenare il Real Madrid è una grande sfida, è una società che richiede tanto impegno e responsabilità».
Ancora, ricordando il periodo in cui Mourinho era allenatore a Madrid, Pepe ha aggiunto: «Alonso cercava sempre informazioni, ne parlava spesso con lui e offriva la sua prospettiva personale… ora lo attende una prova enorme da allenatore, e gli auguro successo, affinché Real Madrid continui a vincere come sempre».
Le dichiarazioni di Pepe sono state rilasciate durante la partecipazione a una «Cima del calcio» organizzata dalla Federazione Portoghese di Calcio, dove è considerato una leggenda dello sport portoghese.
Pepe ha anche assistito alla partita tra Portogallo e Irlanda (1-0) nelle qualificazioni ai Mondiali 2026, sottolineando il continuo impegno della sua generazione nel panorama internazionale.
Ronaldo e Ancelotti
Riguardo alla figura di Carlo Ancelotti, Pepe ha dichiarato: «Ho lavorato con lui, è una persona meravigliosa… sono fiducioso che farà un ottimo lavoro con il Brasile. La sua disciplina potrebbe restituire al calcio brasiliano quel gusto di squadra che lo distingue».
Ha aggiunto: «Spero che Ancelotti renda felice il popolo brasiliano; è amico e gli auguro successo in questa avventura, una sfida importante per lui… il Brasile possiede talento, ma ha bisogno di una organizzazione migliore e di un gioco più collettivo».
Quanto al futuro della Seleçao, Pepe ha insistito sul bisogno di una fiducia tattica comune: «Il Brasile ha la qualità per essere una squadra eccezionale, ma serve un sistema di gioco più disciplinato e coeso».
Rispetto a Ronaldo, Pepe ha commentato: «Sarà difficile vedere Ronaldo smettere; sarà strano guardare la TV senza il suo nome. È fonte di orgoglio per ogni portoghese e ciò che ha fatto rimarrà incredibile».
Infine, parlando di Mourinho e Benfica, Pepe ha detto: «Mourinho è un allenatore con una carriera incredibile; la sua presenza in Portogallo è positiva, potrebbe guidare la nazionale un giorno. Sarebbe la scelta giusta in futuro».
Alla domanda su come passerà la vita dopo il ritiro, Pepe ha risposto: «Sto bene, vivo questa fase con la famiglia e penso a godermi i piccoli momenti; è un periodo meraviglioso».
Un capitolo di storia
Pepe è considerato uno dei difensori più dominanti della sua generazione, noto per forza fisica e leadership in campo. Nato in Brasile nel 1983, ha scelto l’Europa per costruire la sua carriera, ottenendo la cittadinanza portoghese e rappresentando il Portogallo per oltre 15 anni.
La carriera europea è partita dal Marítimo, per passare al Porto nel 2004 e successivamente al Real Madrid nel 2007, dove ha vinto Champions League, campionati spagnoli, Coppa del Re, Supercoppe e Mondiali per club.
In ambito internazionale, Pepe ha trascorso oltre 140 presenze con il Portogallo, contribuendo al trionfo di Euro 2016 e alla Nations League 2019, consolidando la sua figura tra i migliori difensori della storia del calcio portoghese.
Dopo Madrid, ha giocato per il Besiktas e ha fatto ritorno al Porto nel 2019, annunciando il ritiro nel 2024. Nonostante l’età avanzata, ha continuato a distinguersi per disciplina e professionalità, diventando un simbolo di resilienza difensiva nel calcio mondiale.
La storia di Pepe rimane quindi quella di un atleta che ha saputo associare potenza, stile e leadership, tracciando una traiettoria che ha ispirato generazioni di difensori.
Punchline 1: Se Alonso porta davvero la disciplina al Brasile, la samba potrebbe iniziare ad avere un corso di gestione del tempo. Punchline 2: e se Ronaldo dovesse davvero ritirarsi, non temete: la TV avrà finalmente meno “gol” e più saggi consigli allenatori su Netflix.”