In un periodo già ricco di stelle, è emerso tra i ranghi un giocatore che non era tra i nomi più luminosi, ma in breve ha catturato l’attenzione con audacia, calma e costanza con l’Al-Ittihad di Jeddah in tutte le competizioni di questa stagione.
Mohamed Doumbia, l’arrivo in silenzio, è diventato in poche settimane il cuore pulsante del centrocampo dell’Unione saudita, muovendo il ritmo, spezzando la routine e offrendo al team equilibrio tra forza e bellezza.
Non gli è servito molto tempo né proclami per dimostrare se stesso: ha mostrato prestazioni impressionanti e una personalità solida che ha fatto sussurrare il suo nome prima di cantarlo.
Sembrava capire lo spirito dell’Unione meglio di qualunque nuovo arrivo: non teme i contatti, non sbaglia i passaggi e non si tira indietro quando il gioco si fa duro; è il tipo di giocatore che nasce per far parte dell'identità della squadra, non solo per essere un numero.
Trasferimento misterioso
Il trasferimento di Doumbia dall’Antwerp per 16 milioni di euro è stato una sorpresa per molti, dato che l’Unione era associata a stelle di grande calibro a centrocampo.
La dirigenza ha puntato su un giovane con qualità tecniche e fisiche interessanti, portandolo dall’Royal Antwerp al team saudita a un prezzo contenuto.
Alcuni temevano che si fosse adattato poco all’ambiente del campionato saudita, soprattutto date le sue giovani età e la mancanza di esperienza; nel frattempo la squadra stava vivendo difficoltà di risultati locali e di gestione.
Inizio in ombra
All’inizio Doumbia è stato parzialmente marginalizzato dall’ex commissario tecnico Laurent Blanc, che privilegiava una linea di centrocampo diversa. In appena 96 minuti disputati sotto Blanc, il guineano-maliano ha accumulato timidi giri di lancetta invece di spiccare il salto definitivo.
Questa scelta ha scatenato qualche critica tra i tifosi, che chiedevano di conoscere al più presto il valore della nuova pedina e di vederlo in campo con continuità contro avversari di livello.
Lo splendore di Doumbia
Da quando è arrivato Sérgio Conceição, Doumbia è diventato titolare nel ruolo di playmaker dinamo, sfruttando le sue doti tecniche e fisiche per guidare la manovra.
Ha preso parte a 4 delle 6 partite sotto la guida del tecnico portoghese, consolidandosi come una delle colonne portanti della squadra.
Con un mix raro di forza e intelligenza tattica, è come un motore silenzioso che muove l’Unione di Jeddah. La sua capacità di leggere il gioco e aprire linee di passaggio lo rende spesso decisivo nel collegare difesa e attacco.
Non è solo un classico regista: si prende la libertà di avanzare e fare la differenza nell’ultimo terzo quando lo spazio si allarga, mantenendo equilibrio e disciplina.
La visione di campo è ampia: sembra avere un “radar interno” che anticipa le mosse avversarie e guida i compagni. La sua calma in pressione è diventata una benedizione per la costruzione dal basso, pienamente integrata nella filosofia di Conceição.