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Osama Nabi: allenatore navigato, nessun fallimento per i giovani egiziani al Mondiale U20

12 ottobre 2025

Osama Nabi: allenatore navigato, nessun fallimento per i giovani egiziani al Mondiale U20
Osama Nabi durante la conferenza stampa sull’andamento del Mondiale U20.

Contesto e dichiarazioni iniziali

Osama Nabi, allenatore della nazionale egiziana Under 20, ha dichiarato di non considerarsi una guida che ha fallito al Mondiale Under 20 in Cile, affermando che la fortuna non ha sorriso agli Egitto in questa edizione.

L’Egitto è stato eliminato nella fase a gironi dopo aver perso 2-0 contro il Giappone e 2-1 contro la Nuova Zelanda, mentre ha vinto 2-1 contro il Cile nell’ultimo incontro della fase. Le tre partite hanno riflesso una crescita generale ma non sono bastate per proseguire nel torneo.

La classifica ha visto l’Egitto chiudere a parità di punti con il Cile, ma l’eliminazione è arrivata a causa del criterio del fair play, che ha deciso chi avrebbe avanzato tra le seconde classificate. Nabi ha spiegato che tali regole hanno inciso più del singolo match.

In una lunga dichiarazione televisiva, Nabi ha precisato che l’uscita dal Mondiale è dovuta alle norme della competizione e non all’andamento della squadra, rimarcando che il livello di gioco è stato progressivo da una partita all’altra, nonostante l’esito complessivo.

Ha aggiunto che non è possibile controllare completamente le reazioni dentro e fuori dal campo, citando la partita contro il Cile dove l’emotività è stata elevata e l’esperienza dei giovani egiziani non era al livello dei padroni di casa.

Per Nabi, è fondamentale ricordare che è un allenatore con nome e storia: ha guidato l’Egitto senior ai Mondiali come assistente di Héctor Cúper, e quindi non può essere etichettato come un perdente.

Il tecnico ha spiegato di aver preso le redini della squadra a febbraio e di aver trascorso circa sette mesi in carica, sottolineando la volontà di non associare il lavoro a un mero “fallimento”: non hanno chiuso senza alcuna opportunità, né perso tutte le partite.

“Non abbiamo fallito” è stata una frase chiave, accompagnata dall’osservazione che la sconfitta contro il Giappone è stata causata da una partenza troppo fredda, mentre la partita contro il Cile è stata disputata davanti a un pubblico molto numeroso e rumoroso, situazione che ha messo a dura prova i giocatori.|

La gestione della squadra ha incluso riflessioni sull’emotività e sul bilanciamento tra giovani promesse e giocatori già navigati; Nabi ha insistito sul fatto che la squadra ha mostrato una crescita costante e che il progetto a lungo termine resta prioritario rispetto all’esito immediato del torneo.

Nel descrivere il percorso, Nabi ha ricordato che l’Egitto è riuscito a qualificarsi per il Mondiale Under 20 e che questa partecipazione rappresenta già un successo, soprattutto se messa in cornice rispetto agli obiettivi a lungo termine della federazione e al lavoro di sviluppo giovanile nel Paese.

Secondo Nabi, i giovani hanno acquisito esperienza preziosa nonostante le sconfitte, in particolare nel gestionale delle partite internazionali e nell’affrontare campioni come il Giappone e la Nuova Zelanda. L’esame proseguirà con il rafforzamento della rosa e la messa a punto di un programma di preparazione più solido per i prossimi appuntamenti internazionali.

Altre valutazioni hanno riguardato la selezione dei giocatori e la gestione del gruppo: l’allenatore ha riconosciuto che alcuni elementi non hanno convinto, ma ha difeso la scelta di una rosa che ha mostrato coesione e determinazione, nonostante si fosse messo tutto in discussione a causa delle regole di roster.

Ha citato esempi di giovani che hanno potenzialità ancora da sviluppare e ha indicato che alcune scelte tattiche sono state dettate da esigenze del momento e dall’organizzazione della squadra avversaria. Nabi ha concluso che, se tornasse indietro, potrebbe apportare piccoli aggiustamenti, ma non cambierebbe la linea di sviluppo della nazionale giovanile.

Concludendo, Nabi ha ribadito che l’obiettivo resta la crescita dei talenti egiziani e la qualificazione a future competizioni globali, sottolineando che la strada è lunga ma promettente per il calcio giovanile del Paese.

Punchline 1: Se la fortuna è una giocatrice, lei gioca sempre contro di noi—ma noi rispondiamo con allenamenti e pazienza, non con i selfie al tavolo dei vincitori. Punchline 2: Se la mia carriera fosse una partita, l’arbitro sarebbe la nostra FA—e noi non molliamo finché non sentiamo il fischio della prossima grande occasione.

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Sofia Soso

Sono Sofia Soso, giornalista sportiva italiana nata nel 1996. Appassionata di immersioni subacquee, pittura su seta e canto lirico, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Chi è Osama Nabi?

Allenatore della nazionale egiziana Under 20, con trascorsi sia come tecnico che come assistente della prima squadra egiziana.

Qual è stata la sorte dell’Egitto nel Mondiale U20?

Eliminato nella fase a gironi; la decisione è stata influenzata dal criterio fair play, non solo dai risultati.

Cosa ha evidenziato Nabi sull’eliminazione?

L’eliminazione è legata alle norme della competizione; la squadra ha mostrato crescita dall’inizio alla fine.

Quali prospettive future ha delineato Nabi?

Rafforzare la rosa, migliorare la gestione delle emozioni e proseguire con un programma di sviluppo giovanile più strutturato.