Pausa strategica per l'Hilal: Inzaghi traccia la rotta verso i prossimi impegni
3 octobre 2025

Pausa internazionale e piano di lavoro
Il tecnico italiano Simone Inzaghi ha predisposto un piano completo per l’Hilal durante la sosta internazionale, che coincide con i playoff asiatici per qualificarsi al Mondiale 2026. Secondo fonti saudite, l’allenatore sta valutando se disputare una partita interna contro una squadra del settore giovanile del club o organizzare un’amichevole nel periodo di pausa che durerà circa 20 giorni.
Inzaghi ha deciso di concedere sei giorni di riposo ai giocatori, a seguito della vittoria entusiasmante per 3-2 contro Nasaf in trasferta a Tasjkent, che ha sancito un importante successo in Asia della fase a gironi della Champions League d’élite.
Assenze e calendario di ottobre
Durante la pausa, il club dovrà fare a meno di 15 giocatori convocati dalle rispettive nazionali. Otto partiranno con la nazionale saudita: Mohammed Al-Rubaei, Muteb Al-Harbi, Nasser Al-Dosari, Mohammed Kanu, Robin Nivis, il capitano Salem Al-Dosari, Abdullah Ridif e Abdullah Hamdan. Ciascuno dovrà gestire carichi diversi e tornare in forma al rientro.
Si aggiungono assenze del duo Ahmad Abu Rasin e Abdulkarim Drassi con la squadra olimpica, oltre a cinque calciatori stranieri: Kalidou Koulibaly (Senegal), Yassine Bono (Morocco), Robin Neves (Portogallo), Theo Hernandez (Francia) e Yusuf Aktechek (Turchia).
La squadra si prepara a un ottobrecarico: partite interne contro l’Al-Ettifaq a Dammam il 18, contro l’Atif al-Jed (Al-Ittihad) il 24 e contro l’Al-Shabab il 30, tutte valide per il campionato. In AFC Champions League la sfida contro Al-Sadd è prevista per il 21, mentre il 28 è in programma la Coppa del Re contro l’Ahdaq, in casa della competizione, al Khalifa Stadium di Najran.
In classifica di Saudi Pro League, l’Hilal è sesto con 8 punti (due vittorie e due pareggi) a quattro punti dal leader. Il decoro dei nomi e l’assenza di chi è in partenza pesano sull’equilibrio generale del team.
Risultati e riflessioni
Inzaghi è stato ufficializzato come allenatore a giugno e ha guidato l’Hilal fino ai quarti di finale del Mondiale per club. L’esordio è stato un 1-1 contro Real Madrid, seguito da un pareggio a zero contro Salisburgo e una vittoria contro Pachuca per accedere agli ottavi. Un successo storico contro Manchester City per 4-3 ha acceso le speranze, ma la corsa è terminata con una sconfitta ai quarti contro Flamengo 2-1.
Al rientro dalla pausa, l’allenatore ha rinunciato al Superclásico saudita per minimizzare lo stress fisico e concentrarsi sul campionato. Nonostante gli esiti positivi, cresce la critica sull’uso della difesa e delle transizioni rapide, che i tifosi ritengono non adeguate al potenziale dei singoli. Il dibattito resta acceso: è davvero il sistema o la qualità individuale a fare la differenza?
Numeri in breve
In campionato il club ha segnato 10 reti finora (media 2,5 a partita) e ne ha incassate 6, mostrando una potenza offensiva evidente ma con margini di miglioramento in fase difensiva. In ACL, invece, i biancorossi hanno totalizzato 6 punti in due match, segnando 5 reti tra Duhail e Nasaf, dimostrando concretezza offensiva pur con una difesa da affinare. Tra gli elementi chiave troviamo Salim Al-Dosri, capace di autofire offensivo, e Robin Nevis, che controla il centrocampo con passaggi precisi; il portiere Bono ha spesso salvato situazioni delicate.
In generale, si sostiene che l’Hilal renda grazie all’esperienza e al valore individuale dei suoi giocatori più che a una coesione tattica perfetta. Il punto rimane: come armonizzare difesa e attacco per restare competitivi contro le grandi del continente?
In breve
L’Hilal ha frecce importanti al suo arco, ma ha bisogno di mettere a fuoco una filosofia di gioco coerente per affrontare gli avversari più temibili. Il cammino resta lungo e le risposte arriveranno soltanto sul campo.
Punchline 1: Inzaghi spara gol con la precisione di un cecchino: bersaglio in rete, e senza troppi cliché sulle gomme delle ali. Ora speriamo che la difesa non si perda come una freccia nel tiramisù.
Punchline 2: Se la tattica è una cartuccia, Inzaghi la carica con calma da sniper: mira al punteggio e lascia agli avversari solo la vista del pallone che scompare nel sacco. La pazienza è la nuova arma segreta dell’Hilal.