PSG-Bayern: tra ombre parigine e ferocia bavarese, una sfida da ricordare in Champions League
4 novembre 2025
Il fantasma della capitale e la sfida contro il gigante bavaro
Paris Saint-Germain e il suo tecnico Luis Enrique vivono una stagione molto diversa dallbavvio della scorsa stagione, sia a livello domestico sia in Europa.
Nellultima annata i parigini hanno aperto la Ligue 1 in modo convincente, ma allbasso esordio in Champions League, con la formula a 36 squadre, hanno sofferto. La stagione europea ha mostrato lacune e riprese, tra alti e bassi che hanno tenuto tesa la tifoseria.
La stagione ha raccontato una crisi: PSG ha raccolto soli quattro punti nelle prime cinque gare di Champions League, battendo Girona di misura, pareggiando con lbeindhoven a casa, perdendo a Londra contro lArsenal e subendo un 1-2 contro lAtl13tico Madrid a Parigi, prima di cadere contro il Bayern in trasferta allAllianz Arena.
Ma Enrique è riuscito a reagire, portando a casa i trofei più pesanti: PSG ha vinto tutti i titoli nazionali e contintenti, regalando al club francese la sua prima Champions League, diventando la seconda squadra transalpina a sollevare la coppa dopo lOlympique Marseille nel 1993. Inoltre, la squadra ha trionfato nella Supercoppa Europea ai rigori contro il Tottenham, dopo aver pareggiato 2-2 ai tempi regolamentari.
La vetta della Ligue 1 resta saldamente in mano al PSG con 24 punti al termine di una serie di gira e contropiedi che hanno acceso le speranze degli avversari: a soli cinque punti dalla vetta, Strasburgo resta alle spalle, mentre Marseille e Lens seguono a 22 punti e Lille e Monaco a 20. La stagione ha anche imposto al club limpegno in una Coppa del Mondo per club ostica, terminata con la finale persa contro Chelsea.
In mezzo a questi successi, Enrique ha dovuto gestire una vera e propria emergenza infortuni: Desiré Doué ha contribuito alle semifinali di Champions con un apporto decisivo nelle fasi decisive, mentre Dembélé, Hakimi e Mendes hanno dovuto saltare partite importanti per problemi fisici ricorrenti. Non è stata una stagione semplice, ma la crescita è stata tangibile e la fiducia nellallenatore ha retto.
La conta degli infortuni
La crisi fisica ha colpito più di un reparto: Hakimi e Mendes hanno saltato molte gare, mentre Dembélé ha dovuto combattere con problematiche muscolari che ne hanno limitato la continuità. Désir Doué, che aveva segnato o partecipato alle fasi decisive (contribuendo a quattro gol nel 5-0 contro lInter in una finale poco distante), ha rappresentato una risorsa preziosa ma intermittente. Nonostante tutto, lallenatore ha mantenuto la calma, cercando equilibrio tra rotazioni e intensità.
La situazione ha richiesto pazienza: la squadra ha dovuto fare i conti con assenze pesanti lungo tutto il fronte, anche se la qualità offensiva resta di alto livello grazie a Dembélé e a componenti come Messi—ops, scusa: qui ci sarà da riflettere, ma restiamo sul tema originale. In poche parole, PSG ha affrontato una combinazione di problemi fisici e di intensità di calendario che hanno reso la stagione una sfida continua.
La partenza bavarese è da incorniciare
Contro PSG, il Bayern Monaco guidato da Vincent Kompany ha aperto la stagione con una schiacciante partenza: record europeo di 15 vittorie nelle prime uscite, un attacco prolifico e una difesa solida, capace di contenere i gol avversari sia in Champions sia in Bundesliga.
In Champions League, il Bayern ha segnato 12 gol nei primi tre turni e ne ha subiti solo due, mentre in Bundesliga guida la classifica con 27 punti, avendo segnato 33 reti nelle prime nove partite contro sole 4 incassate. Kompany, pur reduce da un recupero di alcuni infortuni, può contare su una rosa ricca di qualità: Kane è capocannoniere della Bundesliga con 12 gol, supportato da Musiala, Gnabry e linnesto di LJ Louis Diaz; la porta è affidata al veterano Neuer, e la linea mediana vede Kimmich accompagnare Tah in difesa.
La sfida contro PSG arriva in un momento di grande fiducia per i tedeschi, che hanno superato difficoltà legate al calendario e agli infortuni, ma mostrano compattezza e senso tattico. Lequilibrio tra esperienza e dinamismo fa di questa partita un crocevia importante per entrambe le squadre.
Con lattacco parigino alle prese con problemi di scelta e pinze muscolari, e con il Bayern che può contare su una batteria offensiva completa, la prova di Parigi diventa un banco di prova fondamentale: Kane non perdona, ma PSG potrebbe sorprendere con limprevedibilità di Musiala e i lampi di Davies sulle fasce. E alla fine, la domanda resta: chi avrà la meglio in un duello che sa di notte di Champions?
Se PSG inciampa di nuovo, si potrà sempre dire che nel calcio, come nella vita, a volte è sufficiente avere una mappa: ma attenzione, a Parigi la bussola sembra sempre puntata sul fuorigioco. E se la partita si trascina ai supplementari, il pubblico potrebbe scoprire che lallenatore ha una cura speciale per il tempo: rallentare per colpire, oppure accelerare per spegnere la partita. Due punchline per chiudere: "Se il pallone avesse GPS, PSG lo spegnerebbe in fuorigioco invece di farlo arrivare a Kane". E la seconda: "Il Bayern è come un rullo compressore: quando parte, non si ferma; se scivola, è solo per permettere a Musiala di unirsi al coro dei gol".