Quando la voglia di lottare manca: Liverpool ko contro Brentford e la cruda verità di Robertson
26 ottobre 2025
Analisi della prestazione
Andy Robertson, giocatore del Liverpool, ha criticato la prestazione della sua squadra contro Brentford, segnalando che la squadra ha perso lo spirito di lotta in alcuni momenti della partita.
Il difensore ha ammesso che i Reds hanno rinunciato all’organizzazione, permettendo all’avversario di uscire dalla pressione, confermando che hanno meritato la sconfitta.
Il Liverpool ha incassato la quarta sconfitta di fila in campionato sabato sera, perdendo 2-3 a Brentford a Londra, scivolando al sesto posto in Premier League, alle spalle del Manchester United per la prima volta da molto tempo.
La squadra vive ora una vera crisi in vista di una serie di impegni difficili contro Crystal Palace, Aston Villa, Real Madrid e Manchester City prima della prossima pausa internazionale.
Robertson, che è entrato nel secondo tempo, ha dichiarato a Liverpool TV: “Non abbiamo fatto abbastanza senza palla. Con la palla, nel primo tempo, abbiamo creato alcune buone opportunità e le abbiamo gestite in modo accettabile. Ma non si può venire a Brentford e aspettarsi di controllare la partita solo possedendo la palla, perché loro sono sempre pronti a combattere.”
“Sono sempre pronti a riempire l’area con cross, a lanciare palle lunghe dietro la difesa, e a cercare seconde palle. Lì si decide la partita, e loro hanno dimostrato di saperlo fare molto bene.”
Ha aggiunto: “Mi sono sentito indietro rispetto a loro in gran parte della gara, hanno vinto la maggior parte dei contrasti e dei rimpalli. La nostra linea difensiva ha corso continuamente all’indietro per disturbare i cross: è faticoso di suo.”
“È inaccettabile che abbiamo giocato secondo le loro volontà, rendendo difficile la nostra avanzata. Continueremo a lottare, ma la prestazione non è stata vicina al livello richiesto. Nessuna squadra della Premier League concede palla in modo spontaneo, e noi non possiamo permetterci di guardare, attendere che arrivi qualcosa di buono.”
Robertson ha anche criticato l’assenza di una chiara identità tattica contro avversari che hanno preparato bene la partita, osservando che molti manager hanno una settimana intera per prepararsi e predisporre una strategia efficace.
“Se pensate di entrare nella partita e farvi controllare l’avversario, non succederà mai. È il mio nono anno qui: momenti del genere capitano una o due volte, ma se succede spesso è un problema.”
“Dobbiamo lottare per avere la prima e la seconda palla, fare su e giù per il campo e sentire il ritmo della partita. Solo così potremo far emergere la qualità: oggi non abbiamo avuto il controllo.”
Liverpool ha subito un gol al 5’ a causa di una rimessa lunga di Michael Kayode che ha trovato Danjo Ouattara pronto a mettere in testa la rete. Il secondo gol è stato firmato da Milos Krkic a pochi minuti dal termine del primo tempo, mentre Mohammed Salah ha accorciato le distanze con una bella conclusione volante. Nonostante la reazione, l’equilibrio è svanito e Brentford ha rialzato la testa con una rete su rigore di Igor Tiago al 60’, lasciando Liverpool incapace di pareggiare nei minuti finali.
Robertson ha chiuso con una riflessione sulle prossime aspettative: “All’intervallo avevamo una possibilità, ma entrando nel secondo tempo hanno imposto di nuovo il ritmo. Dobbiamo lavorare di più in allenamento e in partita per recuperare la nostra identità e la nostra solidità.”
“In momenti difficili, la strada è lavorare di più, correre di più e prendersi cura di sé. Se fai parte di una squadra come il Liverpool, la gente si aspetta i risultati. L’unico modo per uscirne è lavorare di più.”
Il tecnico Arne Slot ha saputo cogliere l’occasione per mettere in luce una squadra che ha iniziato la partita con una propensione al pressing alto, ma che ha trovato in Brentford una risposta precisa e concreta sulle palle ferme e sulle ripartenze.
Al fischio finale, Robertson ha insistito sull’importanza di ritrovare una chiara identità di squadra, capace di imporre ritmo e intensità, soprattutto contro squadre che sanno come sbloccare le partite attraverso la rapidità di transizione e la freddezza nei momenti giusti.
Se Liverpool vuole restare in corsa per i vertici, dovrà dimostrare concretezza tattica e mentale in una serie di gare decisive, a partire dalle prossime sfide contro Crystal Palace, Aston Villa, Real Madrid e Manchester City.
Punzione finale (ridendo): Se la tattica è una freccia, Liverpool ha appena sparato se stessa nel piede: colpi a vuoto, bersaglio mancato. Punchline 2: Se la palla fosse una canzone, questa stagione sarebbe un ritornello: “forse domani”. Non è l’ennesima domanda: è un promemoria per iniziare a rispondere davvero.