Saudi Arabia tra due giganti africani: una doppia amichevole che scuote le aspettative
30 ottobre 2025
Preparazione della nazionale saudita
La Saudi Football Federation ha annunciato due amichevoli ufficiali in novembre come preparazione alla Coppa Araba Qatar 2025.
Partite amichevoli contro avversari africani di livello
Le partite, contro la Costa d’Avorio il 14 novembre e contro l’Algeria il 18 novembre, si giocheranno allo stadio Prince Abdullah Al-Faisal di Gedda, come comunicato dall’associazione sul sito ufficiale.
Questa sfida serve a valutare la condizione dei giocatori in vista della Coppa Arab, affrontando due tra i campioni africani degli ultimi tre Africa Cup of Nations: Algeria nel 2019 e Costa d’Avorio nel 2024.
La squadra saudita è inserita nel Gruppo B della Coppa Arab (Qatar 2025), accanto al Marocco e ai vincitori delle sfide Oman-Somalia e Comore-Yemen.
Nell’ottica della preparazione, le due amichevoli rappresentano un banco di prova importante per l’intero gruppo, con l’obiettivo di rafforzare la coesione prima del torneo.
In precedenza, la nazionale ha ottenuto la qualifica ufficiale al Mondiale 2026 grazie al playoff asiatico disputato a Gedda il mese scorso: ha battuto l’Indonesia 3-2 e, dopo un pareggio 0-0 con l’Iraq, ha chiuso al comando del gruppo con quattro punti e acceduto direttamente al Mondiale, mentre l’Iraq è stato trasferito al playoff globale.
Allenata dal francese Hervé Renard, uno dei tecnici più importanti della storia della nazionale saudita, la squadra ha vissuto momenti significativi: dalla storica vittoria sull’Argentina (2-1) al mondiale 2022, al ritorno al timone nel 2024 dopo una parentesi con la Francia femminile, con l’obiettivo di un lungo progetto fino al 2027. Renard ha puntato su disciplina tattica, pressing alto e equilibrio tra difesa e attacco, togliendo dubbi e promuovendo una nuova stabilità.
Non mancano le sfide: è necessario consolidare l’undici base e migliorare l’intesa tra i reparti, con la circolazione di nomi diversi durante la fase di qualificazione che ha suscitato discussioni tra tifosi e media. Tuttavia, la popolarità di Renard tra i giocatori e i tifosi resta alta grazie all’esperienza in Asia e Africa e alla capacità di costruire squadre competitive.
In sintesi, Renard resta un elemento chiave nel progetto saudita per il Mondiale 2026, capace di combinare entusiasmo, rigore e una visione pragmatica che spinge la squadra verso una competitività consolidata sia a livello continentale che globale.
La rinascita del calcio saudita è evidente anche sul piano individuale, con talenti in crescita come Salem Al-Dawsari, capitano dell'Al-Hilal e recentemente premiato come miglior giocatore dell'Asia, protagonisti in club e in Nazionale.
Infine, l'obiettivo è tradurre questa stagione di recupero in risultati concreti in Mondiale 2026, mantenendo lo spirito offensivo e la solidità difensiva per replicare l'exploit del 1994 e raggiungere gli ottavi di finale.
Punchline 1: Se la difesa è una cassaforte, Renard ha la chiave: pressing alto, disciplina ferrea e un pizzico di magia che fa tremare persino i pali.
Punchline 2: Se il Mondiale 2026 è una partita di scacchi, Renard muove la Regina: gli avversari gridano "scacco matto" e noi applaudiamo a ritmo di contropiede.