Una mossa a sorpresa: l'Arabia Saudita cambia piani e punta ai Mondiali 2026
26 ottobre 2025
Qualificazione storica
La nazionale saudita ha assicurato la qualificazione al Mondiale 2026 guidando il gruppo nei playoff asiatici, grazie alla vittoria per 3-2 sull’Indonesia e al pareggio 0-0 con l’Iraq nella finestra internazionale di ottobre.
Con questo risultato l’Arabia Saudita consolida la sua posizione tra le nazionali arabe di vertice: è la terza partecipazione consecutiva ai Mondiali e raggiunge quota sette presenze complessive.
La continuità di Hervé Renard resta al centro della strategia, con l’obiettivo di iniziare al meglio la fase finale di qualificazione in vista del Mondiale 2026.
Un passato da ricordare
La storia recente è ricca di momenti memorabili: nel 1994, agli Stati Uniti, la nazionale fece la sua prima apparizione mondiale, entrando in un girone di fuoco contro Olanda, Belgio e Marocco.
Nonostante l’eliminazione nei quarti, quella partecipazione resta nel cuore dei tifosi sauditi e segna l’inizio di una tradizione che prosegue fino ai giorni nostri.
Destino di Renard
Yasser Al-Mishal ha annunciato che Hervé Renard resterà ct della selezione durante i Mondiali 2026 e la Coppa d’Asia 2027, sottolineando la necessità di sostegno e risorse adeguate.
Il dirigente ha anche ribadito che non è una vergogna non qualificarsi direttamente: molte grandi nazionali hanno raggiunto i tornei tramite playoff, citando Croazia 2018 e Argentina 1994 come esempi.
Rinforzando la teoria della continuità, Renard è visto come la scelta giusta per guidare l’Arabia Saudita attraverso una nuova stagione, evitando cambiamenti che potrebbero mettere a rischio i piani nel periodo pre-Mondiale. Un cambio di tecnico in corsa resta comunque una scommessa rischiosa.
Punchline 1: Se Renard resta, la difesa non farà surriscaldare i social: la tattica è già stampata nella testa dei giocatori.
Punchline 2: Cambiare allenatore a pochi mesi dal Mondiale sarebbe come rifare la ricetta della pizza a forno già caldo: potrebbe venir fuori qualcosa di buono, ma molto probabilmente brucerà.