Zamalek in piedi, contratto in bilico: Abdelmagid tra rinnovo e occhiolini dell’Al Ahly
16 ottobre 2025

Contesto contrattuale e pressioni interne
Il club bianco è in allerta: il difensore Hassan Abdelmagid, 24 anni, è vicino alla scadenza del contratto con lo Zamalek a fine stagione. Questo scenario riporta alla mente i fantasmi degli ultimi anni: Imam Ashour passò all’Al Ahly dopo un periodo all’estero, e pure Zizou cambiò vertice nel mercato estivo, trasferendosi verso i rivali.
Il pubblico teme ora una replica simile, soprattutto in un contesto economico molto delicato che complica un rinnovo rapido per Abdelmagid, considerato come futuro della difesa della nazionale egiziana.
Interesse rosso
Le voci su un possibile interesse dell’Al Ahly complicano ulteriormente la situazione, mettendo la dirigenza di fronte a una forte pressione mediatica e popolare per evitare una duplicazione di quanto visto in passato.
Con Zizou, le trattative sono durate fino alle fasi finali del contratto, finendo per aprire la strada a una partenza inaspettata verso l’Al Ahly. Imam Ashour, invece, aveva già mostrato quanto la prudenza possa giocare brutti scherzi quando l’attesa si protrae oltre i tempi stabiliti.
Ora Abdelmagid sembra avvicinarsi a una fase legale che gli permetterà di trattare con chiunque, in assenza di una decisione chiara da parte della gestione tecnica e dirigenziale dello Zamalek.
È difficile sostituire Abdelmagid: è dotato di notevole fisicità e tecnica, specialmente nel gioco aereo e nel passaggio, qualità rare tra i difensori locali in Egitto. Perdere un giocatore così lascia un segno non solo tecnico ma anche morale sul gruppo.
La vera barriera resta la crisi finanziaria: il club soffre di liquidità ridotta mentre Abdelmagid pretende un contratto all’altezza del suo status internazionale.
A sfondo Confederation Cup
In mezzo a queste tensioni, lo Zamalek cerca di ritrovare l’equilibrio portando avanti il percorso in CONFERENCE Cup africana: la squadra somala Dikida Somaliya sarà avversario nell’andata dei sedicesimi a Cairo, previsto per il fine settimana.
La CAF ha affidato l’arbitraggio a una coppia etiope, con Manouhi Ledtsadick come arbitro di campo, affiancato da Samuel Atangu e Ashbir Tefesi Beriso, mentre Efrem Dabili Kapita sarà l’arbitro quattro. Demarcazioni di vigilanza affidate a Mohamed Suleiman (Sudan) come ispettore generale e a Mehdi Ouibed (Algeria) come ispettore dei direttori di gara.
L’incontro di ritorno è fissato per venerdì 24 ottobre, all’Estadio della Pace al Cairo.
Cronaca di una rivalità storica
Il match ricorda la sfida del 2019/2020 in Champions League africana, quando lo Zamalek dominò in partenza (7-0) e confermò successivamente con un 6-0, entrambe le sfide all’Arts Borg Arab di Alessandria, episodio dovuto anche al non riconoscimento di alcune strutture somale dall’organismo CAF.
Nonostante l’exploit, lo staff tecnico ha sottolineato l’importanza del rispetto reciproco e la convinzione che nel calcio africano nulla sia impossibile.
Lo Zamalek vanta due titoli di Confederation Cup: nel 2019 contro il Renaissance Berkane e nel 2024 contro la stessa avversaria, ottenuti grazie a un regime di eliminazione che premiò la squadra padrona di casa. Inoltre, la storia del club comprende titoli nella Champions League africana, consolidando un palmarès di grande prestigio.
La stagione in corso scorre tra alti e bassi: in campionato lo Zamalek ha disputato 10 gare, con 5 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, posizionandosi al secondo posto con 18 punti. Il ko contro l’Al Ahly (2-1) ha acceso dubbi sulle prospettive prime. Il tecnico belga Jani Ferre è finito nel mirino delle critiche, nonostante un inizio promettente. Nel frattempo, si sogna un ritorno in Champions League africana, dopo aver superato lo Sundowns nella finale della passata stagione, e si guarda al titolo nazionale guidato dall’Ahly, campione in carica, con il fine di una rimonta credibile nella stagione corrente.