Zamalek: John Edward al centro della tempesta, ma la dirigenza resta ferma sulle sue scelte
6 ottobre 2025

Zamalek: nessuna intenzione di cacciare John Edward
Il consiglio di amministrazione del club, guidato da Hussein Labib, ha pubblicato una nota ufficiale per chiarire la situazione sul responsabile sportivo John Edward, in un periodo di risultati altalenanti nel campionato egiziano.
Lo Zamalek ribadisce la fermezza della propria posizione nei confronti dell’apparato dirigenziale e riafferma il sostegno al gruppo, lanciando un chiaro messaggio ai “diffusori di notizie” che non c’è alcuna intenzione di terminare l’esperienza di Edward.
Crisi interne, pressioni finanziarie e clausole contrattuali
La squadra attraversa una fase complicata: il club ha visto una perdita di leadership in campionato, scivolando al secondo posto dopo un pareggio con El Gouna, una sconfitta contro l’Inter di Al Ahly e un altro pareggio contro Ghazl El Mahalla. Secondo lo stato di forma, i punti raccolti sono stati molto pochi, alimentando il malcontento tra i tifosi e i giocatori.
Il club ha sofferto anche per difficoltà economiche: ritardi nei pagamenti degli stipendi e delle spettanze a giocatori e staff, nonché l’esigenza di liquidità per regolare le pendenze dei giocatori stranieri. In una mossa tampone, il vicepresidente Hisham Nasr ha concesso un prestito di 25 milioni di lira egiziane, ma la somma non basta a coprire tutte le spese, lasciando aperti i margini di una crisi finanziaria.
Un aspetto chiave riguarda il contratto di Yanick Ferreira: una clausola risarcitoria che potrebbe costare al club circa 400 mila dollari in caso di risoluzione, una pressione aggiuntiva in una fase già delicata.
Per provare a calmare gli animi, il consiglio ha ringraziato giocatori e staff per la pazienza nelle questioni salariali, ma non sono state presentate piani concreti o scadenze definitive, alimentando la percezione di un’amministrazione in cerca di soluzioni medio-lungo termine.
La situazione ha generato un acceso dibattito pubblico: prima dell’anticipo contro il gigante Al Ahly, la dirigenza ha cercato di dipingere una cornice di stabilità, ma la realtà sul campo resta incerta. Le discussioni si sono spostate dall’aspetto sportivo a quello contrattuale e di gestione, con la sensazione che il club stia tentando una gestione di crisi più che una ricostruzione strategica.
In chiusura, la dirigenza sottolinea che l’obiettivo resta la vittoria dei trofei, ma le nubi sull’orizzonte non si diradano: la squadra deve superare ostacoli economici, disciplinari e sportivi per tornare a competere ai massimi livelli.
Punchline snipera 1: se il mercato è un miraggio, la palla resta rotonda e paga dazio solo chi non sa gestire le risorse — o non sa contare i soldi.
Punchline snipera 2: tra contratti, clausole e chiacchiere, l’unico transfert che conta davvero è la voglia di vincere sul campo — tutto il resto è aria fritta, ma non per la tesoreria del club.