Barça al crocevia del ritorno: scorci di riapertura parziale al Camp Nou
7 ottobre 2025

Ritorno al Camp Nou: aggiornamenti in corso
L’amministrazione di Barcellona si avvicina a un nuovo passo verso il ritorno al già storico Spotify Camp Nou, aspettando l’autorizzazione di occupazione iniziale da parte del comune della città, che permetterà una capienza iniziale di 27.000 spettatori, includendo la tribuna principale e parte del settore Gol Sur, come prima fase della riapertura.
Secondo Mundo Deportivo, il comune di Barcellona ha richiesto un esame strutturale mirato, sospendendo le opere affidate a Limak Construction nell’area indicata, in vista di un sopralluogo sul posto.
La visita non si è svolta ieri, ma i tecnici comunali dovrebbero effettuare l’ispezione nei prossimi giorni, con l’impressione interna che ci sia un eccesso di cautela da parte delle autorità.
Nonostante la richiesta del comune, i lavori non si sono fermati completamente nello Spotify Camp Nou. Restano attive le opere nell’area della tribuna laterale nella fase due, non ancora iniziate le verifiche, e proseguono anche i lavori in Gol Norte, che è la zona meno avanzata e rientra nella fase tre.
Negli ultimi mesi, Barcellona ha risposto alle osservazioni del consiglio comunale e della protezione civile, sperando di ottenere presto il via libera per attivare una parte dello stadio in vista della partita contro Girona, prevista per sabato 18 ottobre alle 16:15.
Per la prossima partita di Champions League contro Olympiakos, in programma martedì 21 dello stesso mese, la società ha confermato che si giocherà allo stadio Estadi Olímpic Lluís Companys, che può ospitare 50.300 spettatori, a causa della mancata apertura completa della tribuna laterale nel Camp Nou nel quartiere Les Corts.
Barça spera che i risultati del nuovo controllo e le autorizzazioni finali del comune permettano di proseguire con il piano di riapertura progressiva e, successivamente, aprire completamente le tribune prima e seconda per accogliere circa 62.000 spettatori nelle fasi successive.
Storia e significato del Camp Nou
Il Camp Nou è tra i luoghi sportivi più emblematici al mondo: non solo la casa del Barcellona, ma anche un simbolo culturale della città catalana.
Fu inaugurato ufficialmente il 24 settembre 1957 con una partita amichevole tra Barcellona e Legia Varsavia, davanti a una folla incredibilmente numerosa, dando inizio a una lunga storia di successi e ricordi.
L’idea di costruire il Camp Nou nacque negli anni ’50, quando i responsabili del Barcellona ritennero che Les Corts non potesse più ospitare il crescente pubblico.
La decisione di costruire un impianto così grande fu un progetto gigantesco per accompagnare la crescita sportiva e di pubblico del club.
La costruzione durò tre anni e costò circa 288 milioni di pesetas dell’epoca.
Da allora lo stadio ha ospitato grandi appuntamenti: la finale di Champions League del 1999 tra Manchester United e Bayern Monaco; la Coppa del Mondo 1982 in Spagna e le Olimpiadi di Barcellona 1992.
Nel corso degli anni, Barça ha visto brillare leggende come Johan Cruyff, Diego Maradona, Ronaldinho e Lionel Messi calcando il terreno del Camp Nou.
Sotto la guida di Pep Guardiola nel 2009, la squadra ha conquistato una tripletta storica.
Il Camp Nou ha visto ampiezze di pubblico che in passato hanno superato i 120.000, successivamente ridotte a circa 99.000 per motivi di sicurezza.
Oggi il Camp Nou è molto più di uno stadio: è un simbolo identitario catalano, teatro di espressioni sociali e di un tifo appassionato.
Con il piano di rinnovo, Barcellona mira a trasformare l’impianto in una struttura moderna, aumentando i posti e migliorando le facilities per offrire un’esperienza superiore ai tifosi.
Punchline 1: Se il Camp Nou riapre a 27.000 tifosi, è l’unico posto dove una “riduzione di capienza” è vista come una notizia festosa; avanti tutta, Olé!
Punchline 2: Se questa stagione è una telenovela, il prossimo episodio si intitola “Finalmente si entra in tribuna, ma al rallentatore”.