Chelsea contro Wolves: Maresca spezza la rotazione dalle basi, tra infortuni e sogni di Premier
7 novembre 2025
Aggiornamenti su infortuni e rotazione
All’indomani della sfida contro Wolverhampton, l’allenatore Chelsea Enzo Maresca ha tenuto una conferenza stampa per chiarire la situazione della squadra e la sua filosofia di rotazione.
Si è parlato delle condizioni di Roméo Lavia, centrocampista che ha accusato una nuova indisposizione. Maresca ha spiegato: "Non abbiamo ancora un aggiornamento preciso; attendiamo gli esami per stabilire l’entità del problema. È una situazione dolorosa per noi."
Per quanto riguarda Pedro Neto, l’allenatore ha riferito che ieri il giocatore ha lavorato con il fisioterapista e che potrebbe provare a rientrare: "Oggi vedremo se potrà allenarsi con noi; se sì, prenderemo la decisione definitiva sulla sua partecipazione alla prossima partita."
Rotazione, giovani e ambizioni
Interrogato sulla politica di rotazione, Maresca ha risposto che la rotazione non è una scelta casuale ma una strategia necessaria per far crescere i giovani e gestire le energie nel lungo campionato. "Siamo in un’epoca in cui ognuno può esprimere un’opinione, e io la rispetto," ha detto, ricordando che fin dall’inizio ha voluto offrire opportunità a talenti come André Santos ed Estevão, contendenti affidabili in futuro.
Ha inoltre spiegato che "quando si parla di giocatori validi e di livello internazionale, come Santos (Brasil), Estevão (Brasile) e altri giovani, la rotazione serve a dare fiducia e a correggere errori per crescere."
Il tecnico ha sottolineato che non si tratta di una semplice rimescolata: "si tratta di una gestione di ruoli e di responsabilità. Questi giocatori hanno talento, ma sono ancora in fase di sviluppo; è naturale che commettano errori, e li correggeremo."
Ha poi messo in chiaro una logica di fondo: "nelle condizioni attuali, non posso schierare la stessa formazione per tutte le partite: siamo un team che deve adattarsi a ritmo, avversari e impegni. È una maratona, non uno sprint."
In un passaggio sul confronto pubblico con Wayne Rooney, Maresca ha detto di rispettare le opinioni: "Rooney ha espresso una critica legittima, ma io credo nella filosofia di squadra e nel percorso di crescita dei giovani."
Infine, il tecnico ha citato l’idea di utilizzare tattiche diverse, come le palle lunghe in certe situazioni, ma ha rimarcato che per ora la rotazione resta una componente chiave per la competitività: "quando la situazione lo richiede, adatteremo il nostro stile per restare in corsa."
Maressa ha chiuso evidenziando una visione di lungo periodo: "la stagione è un lungo corridoio; se guardiamo a febbraio o marzo, potremmo rivedere alcune scelte, ma adesso dobbiamo concentrarci sul presente e sulle prossime partite."
Qualche nota sul contesto avversario: Wolverhampton arriva in una fase delicata, spesso guidata da cambi di guida tecnica. Maresca ha aggiunto che affronteranno una squadra in transizione, ma che la propria squadra deve restare concentrata e pronta a rispondere con una prestazione di alto livello.
Marchedda ha anche espresso gioia per la candidatura di Maresca al premio come miglior allenatore del mondo: "è una bella onorificenza, ma il vero merito è dei giocatori: sono loro che scendono in campo."
Conclusione: tattica, flessibilità e Marathon 2025-26
Sul piano tattico, Maresca ha ribadito che si cercano soluzioni diverse e che l’adattamento agli avversari è una costante: "la risposta può arrivare anche con palle lunghe se serve; in futuro potremmo esplorare nuove varianti, ma la rotazione resta essenziale per non sfidare la forma fisica della squadra."
La stagione, ha concluso, è una maratona: bisogna gestire la squadra con saggezza per arrivare al traguardo. E se la sosta arriva, la panchina sorriderà di meno, ma la squadra avrà tutto da guadagnare sul lungo periodo.
Punchline 1: Se la rotazione è una maratona, speriamo che l’arrivo non sia in pieno sprint... altrimenti il ginocchio dice basta e la tv dice “tagliate la pubblicità”! Punchline 2: Se vinciamo domani, la panchina festeggerà più di noi: la squadra è la vera star, la pianta del piede è solo la pedina.