Da dubbi a arma offensiva: Ferran Torres guida il Barcellona sotto Flick
13 ottobre 2025

Torres, da esterno a punta: la rinascita sotto Flick
Con il passare dei mesi Ferran Torres si è imposto come uno dei protagonisti della gestione di Hans Flick al Barcellona, trasformando la sua presenza da esterno limitato a una punta capace di mordere in profondità con fiducia crescente.
Nonostante i dubbi di Xavi sul suo impiego come riferimento offensivo, Flick è riuscito a riscoprirlo e a dargli lo spazio che cercava da tempo in avanti.
Secondo Mundo Deportivo, Flick ha trovato in Torres una scelta ideale per guidare l’attacco accanto al veterano Lewandowski, dichiarando dopo la larga vittoria contro Valencia: “È fantastico avere una scelta tra Torres e Lewandowski. Sono felice di avere giocatori di questo livello in questa posizione”.
Alla pausa internazionale di ottobre, Torres è partito dall’inizio in otto gare e subentrato in due, confermando di essere diventato un perno offensivo dell’undici di Flick.
Il percorso di Torres come punta non nasce a Barcellona, ma risale alle sue settimane a Valencia, dove Marcelino gli offrì l’esordio e dove poi Albert Celades lo provò come punta centrale.
Celades ricordò: “Lo abbiamo posizionato lì diverse volte, non aveva mai giocato in quel ruolo. Nonostante le assenze abbiamo creduto in lui grazie al talento e ai movimenti in profondità”.
“Era bravo sui palloni aerei, aveva fiuto del gol e realizzava facilmente.”
La tappa successiva fu Manchester City, dove Torres affrontò una nuova prova con Guardiola, dopo l’infortunio lungo di Aguero.
Un membro dello staff disse all’epoca: “Ferran è arrivato perché Aguero era spesso indisponibile: serviva un attaccante. Ha un senso in profondità, sa muoversi nell’ultimo terzo e diventare punto di riferimento.”
“Abbiamo lavorato intensamente per fargli apprendere i movimenti richiesti da prima punta: farsi trovare, partire dietro la difesa, finalizzare. Non era il suo ruolo naturale, ma abbiamo visto la capacità di adattarsi.”
Quando Torres arrivò al Barcellona, fu uno dei pilastri del progetto di Xavi, che lo definì “un giocatore di livello mondiale che comprende gli spazi e non perde la palla.”
Tuttavia, la continuità da prima punta non arrivò subito a causa della concorrenza di Aubameyang, Luuk de Jong, Memphis Depay e Lewandowski.
Un membro dello staff spiegò: “Non gli abbiamo dato la continuità richiesta, ma era prezioso nel pressing alto grazie al suo impegno e ai movimenti in profondità.”
In quel periodo emerse che, sebbene Torres si muovesse con intelligenza negli spazi, mancava la rifinitura decisiva: per questo Xavi preferì utilizzarlo sulle ali per sfruttare la sua propensione al tiro.
Questa stagione, però, ha cambiato le cose. Con il calo di forma di Lewandowski e la sua età avanzata, Torres è emerso come attaccante presente e futuro del Barcellona. Il giocatore, plasmato da Guardiola e creduto da Xavi, trova con Flick l’ambiente giusto per dimostrare di essere più di un semplice esterno: una punta stabile, capace di guidare l’attacco con fiducia.
Il Ds Deco ha sintetizzato la visione del club in una radio regionale: “Non dobbiamo impazzire per un 9 fisso; è prematuro forzare i tempi. Ferran può giocare da punta centrale.” Parole che segnano una svolta: Torres diventa la soluzione offensiva su cui fare affidamento nel nuovo progetto.
Fine dell’era Lewandowski
Barcellona si prepara a una decisione cruciale sul futuro del suo veterano polacco: non rinnovare e avviare una ricerca mirata di un sostituto per la prossima stagione.
Secondo Sport, la decisione di non prolungare il contratto sembra quasi assunta, non solo per valore e fama, ma per la mancanza di continuità fisica e rendimento rispetto all’esplosione del primo anno.
Lo scorso torneo Lewandowski ha segnato 24 gol, un calo netto rispetto ai 33 della stagione 2022-23.
La direzione sportiva guidata da Deco ritiene che l’era Lewandowski al Barça abbia raggiunto la fine naturale, soprattutto con i suoi 37 anni e una minore spinta al pressing e al ritmo imposto da Flick.
Sempre più voci indicano che Flick non si opporrebbe a una partenza, qualora arrivasse un sostituto in grado di inserirsi rapidamente nel sistema di gioco.
Intanto Torres resta l’arma offensiva pronta all’uso: con una pedina così, il Barcellona continua a costruire il proprio futuro offensivo sotto la guida di Flick.
In definitiva, il club catalano sembra orientato a non inseguire un unico 9, ma a plasmare un sistema che permetta a Torres di coesistere con Lewandowski o di sostituirlo quando serve.
Punchline finale 1: Se Torres è l’arma segreta, Flick è l’armiere: sempre sul pezzo, e il pallone va dove lui vuole.
Punchline finale 2: E se l’attacco del Barcellona è una tuta di festa, Torres è il protagonista che sa ballare tra le difese avversarie senza inciampare sul pallone. Probabilmente è meglio lasciar fare a lui il DJ della serata.