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Laporta ammette il surriso con Messi: Flick come gladiatore, Barcellona guarda avanti

13 ottobre 2025

Laporta ammette il surriso con Messi: Flick come gladiatore, Barcellona guarda avanti
Laporta parla di Messi e Flick: passato glorioso, presente disciplinato, futuro da scrivere.

Contesto e parole di Laporta

È stata la presidentessa o presidente del Barcellona, Joan Laporta, a riflettere sul proprio rapporto con Lionel Messi, simbolo storico della Barça e ora protagonista a Inter Miami. Laporta ha espresso soddisfazione nel dirigere una squadra in grado di suscitare passione, pur ammettendo che la leadership comporta momenti di tensione e scelta.

“Mi piace essere presidente del Barcellona e godo di ciò che faccio”, ha dichiarato, evidenziando che ci sono molte persone capaci di ricoprire quel ruolo, ma “io amo Barcellona davvero molto e, quando arrivano tempi difficili, sento di dover intervenire per cercare di salvare la situazione”.

Laporta ha proseguito descrivendo la sua relazione con Messi: per molti anni è stata positiva, ma è stata leggermente logorata dal mancato rinnovo: “La nostra fiducia è rimasta e maturerà l’idea di una grande celebrazione che merita”.

Messi, la sua traiettoria a Barcellona

Il presidente ha poi ricordato la lunga parabola di Lionel Messi con il club. Messi è nato a Rosario nel 1987 e la sua storia con Barcellona è cominciata nel 2000, quando entrò nell’accademia Lasia (La Masia) a soli 13 anni, dopo una scoperta durante una breve visita in Spagna. Da quel momento, l’ entourage blaugrana capì che si trovava di fronte a una meteora destinata a cambiare la storia del calcio.

Nel 2004 Messi fece il suo esordio in prima squadra, a 17 anni, diventando il più giovane a segnare una rete per il Barça in quell’epoca. Da allora, fu protagonista di una trasformazione che portò il club a costruire una squadra tra primeggianti stelle come Ronaldinho, Eto’o e, successivamente, una rivoluzione guidata da Pep Guardiola.

Sotto Guardiola, Messi divenne il fulcro del progetto catalano, interpretando il ruolo di “falso nueve” e guidando Barcellona a una triade di successi che rimane leggenda: Liga, Coppa del Re e Champions League tra il 2008-2009, e la ripetizione nel 2015 con Luis Enrique. In 17 stagioni in prima squadra (2004-2021), messi totalizzò oltre 770 presenze, 672 gol e più di 300 assist, diventando il miglior goleador e creatore della storia del club.

Durante quel periodo Barcellona raccolse 35 titoli, tra cui 10 Campionati spagnoli, 4 Champions League, 7 Coppe del Re e 3 Mondiali per club. Messi non fu solo un goleador: fu anche pennellatore di giocate leggendarie, una combinazione di visione, fantasia e precisione nei passaggi, formando una linea dorata con Xavi ed Iniesta e guidando Barcellona all’apice del successo tecnico.

La partenza di Messi nel 2021, dovuta alle difficoltà finanziarie del club, fu un momento di grande emozione; l’addio fu onorato in modo toccante in un discorso pubblico che lasciò i tifosi increduli, ma segnò l’inizio di una nuova avventura a Parigi, poi ad Inter Miami. Nonostante tutto, Messi resta un simbolo eterno della Barça, capace di ridefinire l’arte di giocare al pallone e di lasciare un’eredità che ancora ispira i colori blaugrana e i loro sostenitori nel mondo.

Flick, la leadership e la filosofia del club

Laporta ha dedicato parole anche al tecnico Hans Flick, descritto come “un gladiatore” simile a una presenza che incute rispetto ma mantiene una gestione equilibrata. Secondo il presidente, Flick è una scoperta straordinaria, un allenatore capace di far emergere la disciplina tedesca senza privare la squadra di sensibilità e di una certa creatività. Loro due, Laporta dice, hanno trovato una sintonia che fa sentire la squadra solida e pronta ad affrontare le sfide.

Laporta è tornato spesso sull’identità del Barcellona, un club che non si limita a un’ideologia unica ma accoglie differenze e idee diverse. “Barcellona è molto più di una squadra: è una realtà globale che rappresenta la Catalogna e sostiene una prospettiva aperta al mondo”, ha affermato. Nella sua visione, il presidente sostiene che la leadership debba fondarsi sull’onestà, sulla lealtà e sul mettere il club al di sopra degli interessi personali, costruendo fiducia attraverso la coerenza tra parole e azioni.

“Devo controllare la mia impulsività: sono una persona molto emotiva. Quando mi arrabbio, è come una bottiglia di champagne che esplode, ma non duro a lungo e non sono rancoroso. Non si può vivere con l’odio”, ha concluso Laporta, aggiungendo che circondarsi delle persone giuste – dalla direttrice della sua segreteria, Manana, ai membri del consiglio e ai figli che hanno opinioni indipendenti – è la chiave per una gestione efficace.

Una storia leggendaria di Messi con Barcellona

L’intervista richiama la lungimiranza di Messi, che è cresciuto all’ombra di Barcellona e ha contribuito a trasformarla in una potenza globale. Dalla sua prima apparizione, Messi ha segnato la storia del club e del calcio internazionale: i suoi numeri, i trionfi e l’alchimia con i compagni hanno scritto una pagina destinata a rimanere nel mito. Anche se ha intrapreso nuove avventure lontano da Barcellona, la memoria di Messi insieme al Barça rimane una pietra miliare dell’eredità del club e della storia della Liga.

In conclusione, Laporta ha ribadito la volontà di onorare Messi con un tributo degno della sua grandezza, confermando che la società resta impegnata a coltivare una relazione basata su rispetto reciproco e sulla riconoscenza per quanto Messi ha dato al Barcellona. Il rapporto tra Messi, Laporta e Flick sembra quindi muoversi tra la memoria del passato, la disciplina del presente e la prospettiva di un Barcellona che vuole restare al vertice, senza rinunciare al proprio cuore romantico per il calcio.

Blando battuta finale: se la Barca fosse una pizza, Messi sarebbe la mozzarella: senza di lui non è la stessa cosa. E ora che è a Miami, la nostalgia è una salsa extra.

Punzonata finale: due frecciatine da sniper: 1) Laporta è emozionale? Certo, ma chi non lo sarebbe con un tifo che canta al ritmo delle bollette e dei rinnovi; 2) Flick è come un gladiatore, ma la vera sfida è allenare una squadra che ama il tiki-taka: pubblico, panchina e porta fame di gloria tutte insieme.

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Sofia Soso

Sono Sofia Soso, giornalista sportiva italiana nata nel 1996. Appassionata di immersioni subacquee, pittura su seta e canto lirico, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Qual è lo stato attuale del rapporto tra Laporta e Messi?

Laporta indica una relazione positiva, ma con ferite aperte dal mancato rinnovo; si punta a un giusto onore per Messi e a una convivenza futura.

Come viene descritto Flick nel contesto del Barcellona?

Flick è descritto come un gladiatore disciplinato ma sensibile, una scoperta positiva che potrebbe guidare la squadra con rigore e intelligenza.

Qual è la visione di Laporta sulla leadership del club?

Leadership basata su responsabilità, onestà e fedeltà al Barcellona, con l’obiettivo di includere tutte le idee e mettere il club al di sopra degli interessi personali.