Din Huisín: dal potenziale al cuore della difesa madrilena, tra pressioni e sogni Mondiale
13 novembre 2025
Din Huisín: promessa in crescita al Real Madrid
Din Huisín sta vivendo un anno indimenticabile: dall’esordio in nazionale spagnola dopo l’infortunio di Iñigo Martínez, al consolidamento del suo ruolo nella squadra dei Blancos, trasformando un giovane difensore di 20 anni da promessa a realtà in tempi record.
Nel programma La Tribu su Radio Marca, con Raúl Varilla e Miguel Ángel Toribio, il giocatore ha descritto la sua crescita rapida con semplicità e calma, sorridendo mentre faceva colazione nella Città del Calcio di Las Rozas: “Mi guardo e cerco di migliorare ogni giorno, sinceramente sto bene”.
Da Bournemouth al Bernabéu: la maturazione di un giovane guerriero.
Huisín, che aveva giocato a Roma prima di arrivare a Madrid, ha parlato dell’effetto di indossare la maglia bianca e di come gestisce l’attenzione dei media: “Madrid è il club più grande al mondo, è normale che ci sia moltissimo chiacchiericcio”, ha ammesso di essersi abituato al calcio inglese ma ora vive una realtà diversa pur mantenendo la calma: “Non leggo la stampa, vivo la mia vita normale, vado agli allenamenti, torno a casa e basta”.
Ha inoltre sottolineato l’aiuto dei veterani come Kepa: “Mi hanno dato buoni consigli, mi hanno spiegato cosa sia Madrid dall’interno, e quanto sia bello rappresentare questo club”.
Sebbene riconosca che l’ambiente bianco possa essere esigente, è pronto: “A Madrid se giochi male scateni il panico, ma la stagione è lunga, dobbiamo restare calmi”.
Atmosfera della nazionale: oltre il club, Huisín si gode lo spirito del gruppo e l’amicizia tra giocatori di club rivali. “Quando siamo qui siamo compagni, fuori dal campo siamo avversari, è normale”.
La relazione con Lamine Yamal, stella del Barcellona e della Spagna, è tra le più discusse: “In campo ci distruggiamo a vicenda, ma fuori siamo molto complici… deve essere così”.
Ha difeso anche Vinícius Júnior e Lamine Yamal, spiegando che spesso i riflettori creano eccessiva pressione: “Lamine è un ragazzo normale, ha 18 anni… a volte le cose vengono gonfiate”.
Lo stesso vale per Vinícius: “È un giocatore incredibile, una persona molto buona… ma quando fa anche il minimo errore, arriva una valanga di critiche”.
“Se meritiamo la critica, criticaci pure, ma spesso si va troppo oltre”.
Ambizione: “Il Mondiale è il mio grande sogno, ma non voglio andarci per partecipare: voglio vincerlo”.
In spogliatoio circolano joke sul Mondiale, ma tutto tra rispetto: “Abbiamo compagni in squadre grandi; siamo fiduciosi”.
Semplicità straordinaria: non si considera una stella e preferisce concentrarsi sul calcio e sulla vita normale. “Non ho una ragazza, sui social non pubblico che cose legate al calcio”.
Nella quotidianità è un tipo semplice: “Giocare alla PlayStation è ciò che mi rilassa di più”.
L’intervista arriva al culmine con l’immagine di un ragazzo dal futuro luminoso, capace di restare umile e determinato: Din Huisín mostra che la difesa spagnola può contare su piedi rapidi, mente lucida e un sogno grande. “Voglio vivere il mio sogno e portare felicità ai tifosi del Real Madrid”.
“In Italia ho imparato a difendere bene, grazie a Juventus e Roma; hanno deciso di lasciarmi andare, ma sono grato per quell’esperienza.”
Rifiniture finali: “Mbappé ha vinto la Scarpa d’Oro: non si può dire che l’anno sia stato negativo; siamo felici di averlo nel nostro campionato”.
Punchline 1: se la difesa è una linea perfetta, lui è il cecchino: freddo, preciso, e sempre in mira.
Punchline 2: quando la partita si fa dura, Din ricorda: non è la fama a guidarti, è la tua calma—e magari una PlayStation a fine giornata.