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Generazione faraonica: l’Egitto riscrive la sua storia in Africa e sogna il Mondiale 2026

8 ottobre 2025

Generazione faraonica: l’Egitto riscrive la sua storia in Africa e sogna il Mondiale 2026
I Faraoni pronti a scrivere un nuovo capitolo della storia calcistica

Sfida storica: l’Egitto in marcia verso l’Africa e il Mondiale

Appena la nazionale egiziana ha festeggiato la qualificazione ai Mondiali 2026, i giocatori hanno rivolto subito lo sguardo a una nuova, altrettanto importante sfida: riconquistare la gloria africana nella Coppa delle Nazioni Africane 2025, che si disputerà in Marocco dal 21 dicembre al 18 gennaio dell’anno successivo.

Nonostante la gioia per la vittoria contro Gibuti, nella nona giornata delle qualificazioni, i Faraoni hanno deciso che i festeggiamenti non devono durare a lungo: l’obiettivo ora è alzare la Coppa d’Africa, trofeo mancato dal 2010 e simbolo di una stagione d’oro che necessita ora di un nuovo capitolo.

Il capitano Mohamed El-Shenawy, portiere dell’Al Ahly e della nazionale, ha parlato dopo la qualificazione: questa promozione ai Mondiali è un risultato meritato che dedichiamo al popolo egiziano, che ha sofferto ma merita questa gioia.

Ha aggiunto che il cammino non è stato facile come molti pensano: ci sono giocatori che hanno lottato con onore in un percorso lungo e complesso, ma all’altezza della responsabilità.

La squadra guidata da Hossam Hassan merita elogio: Hassan è un simbolo importante della storia del calcio egiziano, ha dato al gruppo una personalità forte dentro e fuori dal campo e fin dal primo giorno ha posto l’obiettivo della qualificazione come punto centrale.

Lo stesso allenatore ha espresso fiducia nella nuova generazione: ci sono giocatori di grande livello in tutti i reparti, con esperienza e talento capaci di scrivere una pagina nuova nella storia del calcio egiziano.

El-Shenawy ha confidato anche l’ambizione di partecipare a un secondo Mondiale, dopo Russia 2018, considerandolo un traguardo che nessun portiere egiziano aveva ancora raggiunto.

Ha ricordato l’ammirazione per il leggendario Essam El-Hadary, definendo la loro relazione una fonte di ispirazione dentro e fuori dal campo.

La squadra ha messo in evidenza una nuova energia: Mohamed Hany, terzino destro dell’Al Ahly, ha espresso grande fiducia nella capacità di questa generazione di alzare la Coppa delle Nazioni Africane, sostenendo che la qualificazione ai Mondiali non è la fine ma l’inizio di un nuovo cammino.

Tra i riferimenti importanti spiccano i nomi di Salah e Marmoush, accanto a talenti anche nel campionato locale, che hanno già dimostrato di poter competere ai massimi livelli europei. L’esperienza di contesto è stata arricchita da considerazioni sulle difficili condizioni del Mondiale per club negli USA, ma la speranza è che il 2026 possa offrire migliori opportunità di performances.

Mohamed Lashine, stella del Pyramids e della nazionale, ha dichiarato che la qualificazione ai Mondiali rappresenta la più grande conquista della sua carriera finora, ma che la strada non è finita: l’obiettivo è la Coppa delle Nazioni Africane in Marocco. Ha aggiunto che la generazione attuale possiede tutto per tornare in vetta, grazie all’impegno, alla disciplina e al sostegno dei tifosi.

Marwan Attia, centrocampista dell’Al Ahly, ha ringraziato il tecnico Hassan per la fiducia ritrovata dopo l’infortunio e ha evidenziato l’importanza di avere una guida familiare in panchina, capace di stimolare la mentalità vincente ogni giorno. L’opinione comune è che questa generazione abbia ambizioni senza limiti: alzare la Coppa d’Africa per la prima volta in carriera è un sogno condiviso da tutti i giocatori dentro e fuori dal ritiro.

Non è mancante di ottimismo nemmeno da parte di altri giocatori, come l’out di partenza, che hanno messo al centro la forza del gruppo: la capacità di rimanere uniti, la disciplina in allenamento e la voglia di scrivere una pagina nuova nella storia del calcio egiziano, sia a livello di Mondiali sia di Africa.

In conclusione, c’è una chiara consapevolezza: l’Egitto punta sia a una quarta partecipazione consecutiva ai Mondiali sia al ritorno al vertice africano nel 2025 in Marocco. Il 2025-26 promette di essere un racconto da scrivere tutto d’un fiato, con la speranza che la generazione attuale rivoluzioni di nuovo la storia del calcio egiziano, tra Mondiali e Africa, senza conoscere limiti.

In attesa di dicembre, i tifosi restano incollati al soffio di una marcia che porta l’Egitto in Marocco: la speranza è di rivedere la Coppa tra le mani dei Faraoni, in un abbraccio che richiama i tempi d’oro guidati da Hassan Shata. Il calcio egiziano sta scrivendo una nuova pagina della sua storia, e la domanda resta: l’impossibile è solo una parola per chi non crede ai sogni?

Punchline 1: se l’Egitto arriva in Marocco, i giornalisti dovranno cercare una nuova parola per descrivere la vittoria: “imprevista” sarà vecchia come i trofei consumati. Punchline 2: se la formazione continua a segnare, forse la vera chiave del successo è aver imparato a cucire reti... con la pazienza, il lavoro di squadra e una dose extra di ironia leggera.

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Qual è l’obiettivo principale dell’Egitto per il 2025?

Riconquistare la Coppa delle Nazioni Africane, dopo l’ultima vittoria nel 2010, con una nuova generazione che punta in alto.

Cosa ha detto il capitano Mohamed El-Shenawy dopo la qualificazione?

Ha dichiarato che la qualificazione al Mondiale è meritata e dedicata al popolo egiziano, riconoscendo che il cammino è stato duro.

Qual è il ruolo della guida tecnica di Hassan?

Hassan è visto come simbolo di identità e disciplina, capace di forgiare una mentalità offensiva e una squadra coesa.

Qual è lo spirito della nuova generazione egiziana?

Spinta da sogni grandi e da una forte etica del lavoro, mira a scrivere una nuova pagina di successi in Africa e oltre.