Haaland non è Messi: Guardiola svela la formula segreta per battere Dortmund in Champions
4 novembre 2025
La filosofia di Guardiola per Haaland
In vista della partita contro il Borussia Dortmund, Guardiola elogia Erling Haaland e spiega come gestire una stagione così intensa di Champions League.
Durante la conferenza stampa descrive la sua filosofia di gestione delle gare ravvicinate, del carico di lavoro e del ruolo di Haaland, anche rispetto al passato in Bundesliga e al Dortmund, evidenziando la necessità di bilanciare fatica fisica e calendario pieno.
Ha spiegato di aver deciso di allenarsi domani mattina anziché oggi: “Allenarci domani mattina, non oggi. Non è insolito: l’ho fatto in passato. L’ultima partita contro Bournemouth è stata molto faticosa, dunque i giocatori restano a casa per il riposo e riprendiamo alle prime luci dell’alba.”
Ha aggiunto che i ritmi di riposo tra le gare variano: il Dortmund ha avuto un giorno in più di riposo, ma è normale. In Germania e in Francia alcune squadre cercano di giocare venerdì per avere più riposo; non è una scelta che apprezza, ma va bene così.
Riguardo all’importanza di giocare partite ravvicinate sullo stesso terreno, ha detto: “È cruciale in tutte le competizioni. Certo, non è facile, ma prendere nove punti in più potrebbe avvicinarci alla qualificazione e forse agli ottavi.”
Ha ricordato i problemi di infortunio nella scorsa stagione, con il nuovo formato di Champions: “Non era la mancanza di preparazione ma la mancanza di giocatori disponibili per lunghi periodi. Oggi la squadra è pronta ad affrontare sia il nuovo che l’assetto vecchio.”
Alla domanda su Haaland contro il suo vecchio club, ha risposto che non è la prima sfida: potrebbe partecipare al confronto, e sarebbe meglio chiedere a Haaland stesso durante la conferenza.
Haaland non è Messi
Parlando dell’arrivo di Haaland, Guardiola ha dichiarato che la scelta non è stata semplice. Ha ricordato di aver giocato con un falso nueve accanto a Messi, Lewandowski, Aguero e persino qui con Foden, ma con Haaland questa formula non funziona: è un attaccante puro con caratteristiche diverse.
Su il futuro, ha aggiunto che dopo la sfida contro il Liverpool avrà dieci giorni di pausa. I mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio in Inghilterra sono molto impegnativi: è un periodo che richiede grande sforzo, ma è parte del lavoro e dell’esperienza.
Si è soffermato su come gestire il ritmo di lavoro: non riguarda solo i minuti in campo, ma anche i tempi delle riunioni e dell’allenamento fisico. Le squadre che giocano ogni tre o quattro giorni tendono a essere più pronte, ma a volte serve ulteriore lavoro tattico per capire cosa serve in quel turno.
Haaland, come leader, è descritto come umile e costantemente focalizzato sul bene della squadra. Ha firmato un contratto lungo e la sua partecipazione a ruoli diversi dentro la squadra lo rende utile al club in varie fasi.
Infine, ha parlato della personalità di Haaland e della sua attività sui social: appartiene a una nuova generazione; la gestione della comunicazione è diversa da quella della vecchia scuola, ma va gestita con rispetto per il club e la vita privata.
Due note finali con una spruzzata di humor: 1) Se Haaland arriva in porta, la porta si apre da sola; 2) Se la difesa lo marca troppo, starete a chiedervi chi firma gli autografi — probabilmente sarà lui, sul tabellino del gol.