Il Basra in bilico: l’Iraq chiama Jawad per sfidare gli Emirati nel playoff Mondiale
15 novembre 2025
Convocazione e contesto
Il tecnico australiano Graham Arnold ha convocato Mohammed Jawad, attaccante del Al-Quwa Al-Jawiya, per il ritiro della nazionale irachena prima della sfida di ritorno contro gli Emirati Arabi Uniti, in programma martedì prossimo allo stadio Basra International.
La sfida di andata, disputata a Abu Dhabi, si è conclusa sul punteggio di 1-1, mantenendo aperta la strada verso il playoff mondiale che si disputerà a marzo 2026 e che potrebbe aprire le porte al Mondiale 2026 negli Stati Uniti, Messico e Canada.
Jawad è stato chiamato a rinforzare l’attacco in seguito all’infortunio di Ali Hamadi, attaccante del Luton Town, che ha complicato i piani offensivi dei Dragons d’Arabica.
Hamadi aveva segnato nella gara di andata e aveva offerto una buona prova nel primo tempo, prima di sentire dolore e saltare la partita di ritorno.
Jawad, 29 anni, ha mostrato buone prestazioni con il club iracheno e aveva già fatto parte della lista della nazionale per la fase di playoff lo scorso ottobre, rimanendo però in panchina.
Arnold ha annunciato anche la convocazione di Ammar Mohsen, attaccante del Brage svedese, per sostituire l’infortunato Hamadi, mentre Ayman Hussein e Ibrahim Bayesh restano incerti per la loro situazione fisica.
Assenze pesanti
La squadra irachena deve fare i conti con importanti assenze: Ribin Sulaka ha accusato dolori muscolari ed è stato escluso dalla gara di andata; poco prima del match è stato convocato anche il difensore esperto Saad Natiq per rinforzare la linea difensiva.
In compenso, Yousef Al-Amin, ala di AEK Larnaca, Montazer Majed, ala dello Hammarby, e Ibrahim Bayesh del Riyadh non hanno potuto partecipare al ritiro a causa di infortuni o condizioni non ottimali, complicando i piani di Arnold.
La squadra irachena proseguirà gli allenamenti a Basra, concentrata per assicurarsi un posto nel playoff mondiale e, così, puntare al Mondiale del 2026 dopo l’unica partecipazione del 1986 in Messico.
Messaggio di Arnold
Arnold ha lanciato una chiamata appassionata ai tifosi: riempire le tribune dello stadio di Basra per sostenere la squadra e rendere l’emirato avversario meno agevole.
“Spero di vedere oltre 65.000 spettatori sugli spalti di Basra. Il pubblico di Basra è caloroso e ci supporterà con forza per centrare la qualificazione contro l’Emirati.”
Il tecnico australiano ha sottolineato che la squadra ha bisogno del sostegno dei propri tifosi per ribaltare la situazione e accedere al playoff mondiale, unico modo per inseguire un sogno che mancava da 40 anni.
Il percorso della nazionale irachena continua a Basra, con la preparazione mirata a dare nuova linfa al reparto offensivo e a colmare le lacune emerse in Abu Dhabi. L’obiettivo resta chiaro: staccare il biglietto per il Mondiale 2026 e scrivere un nuovo capitolo della storia irachena nel calcio internazionale.
Nel frattempo, la rivalità con l’Emirati resta accesa: le due nazionali si sono incontrate oltre 30 volte tra incontri ufficiali e amichevoli, con una storia di confronti spesso combattuti ma bilanciati da un piglio iracheno decisamente competitivo.
Questo contesto rende le due gare di playoff ancora più attese dai tifosi arabi, che sperano di vedere il proprio team ottenere un posto tra le nazionali qualificate per la fase mondiale della prossima estate.
Non è solo una partita di calcio: è una sfida che può cambiare la storia del calcio iracheno, soprattutto dopo una cavalcata fin qui faticosa ma piena di esperança verso una gioia che manca dal 1986.
In chiusura, la storia tra Iraq e Emirati ogni volta regala emozioni forti e una lezione di tenacia: se vuoi davvero arrivare al Mondiale, devi prima superare l’avversario e forse qualche rigore del destino.
Two punchlines coming: con un pallone e due pali, almeno il pubblico non si annoia; e se la vita è una partita, l’importante è non trovarsi in fuorigioco quando arriva il fischio finale.