Juventus in cerca di una nuova guida: Spalletti è in pole position per sostituire Tudor, ma la sfida è complessa
27 ottobre 2025
La Juventus cerca una guida tecnica
Un quotidiano italiano riferisce che Luciano Spalletti, ex tecnico di Napoli e della Nazionale, sarebbe il candidato principale per prendere in mano la Juventus al posto di Igor Tudor.
La Juventus ha annunciato l’esonero di Tudor a causa dei risultati deludenti e della mancanza di identità sul campo.
Secondo Sky Italia, Spalletti è in testa alla lista dei potenziali sostituti per guidare i bianconeri nella fase cruciale della stagione.
Lo scenario politico sportivo è altrettanto intricato: l’allenatore scelto dovrà ritrovare unità e disciplina, oltre a restituire fiducia a una rosa che fatica a esprimersi al meglio.
Si sottolinea che Spalletti è stato contattato come possibile guida tecnica nelle prossime ore, dopo aver lasciato l’Italia in estate.
Nel frattempo, Tudor aveva guidato la squadra in 24 match, ottenendo 10 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte.
La serie negativa continua: la Juventus ha perso l’ultima partita contro la Lazio (1-0), e ha accumulato una tripla battuta d’arresto nelle ultime uscite, con una fase offensiva particolarmente problematica.
La squadra non segna da quattro match consecutivi, segnando un record negativo in tempi moderni, una situazione che richiama discussioni sulla necessità di una rinforzata identità tattica.
La Juventus è scesa all’ottavo posto in classifica, con 12 punti, distante diversi punti dalle zone Champions, e si prepara a una fase cruciale della stagione.
Un cambio temporaneo è stato discusso all’interno del club, con una decisione iniziale posticipata a seguito delle vicende interne e delle prestazioni in calo.
La stampa italiana riferisce che alcuni dirigenti non ritenevano urgente l’esonero immediato, ma l’andamento sportivo ha prevalso sul piano di continuità.
Possibili scelte dopo Tudor
Si discutono diverse opzioni: Spalletti guida la lista, seguito da Roberto Mancini, Raffaele Palladino e Thiago Motta, ventagliando approcci differenti tra progetto a lungo termine e nome di grande richiamo per riportare stabilità e identità al club.
La dirigenza sta valutando quale linea intraprendere: un tecnico giovane con progetto a lungo termine o un nome di grande richiamo capace di restituire subito disciplina e carattere alla squadra.
Tra caos e opzioni contrastanti
Todor aveva tentato di ricomporre gli equilibri interiori della squadra, ma ha trovato ostacoli dovuti a frequenti cambi di modulo, passando da 3-5-2 a 4-3-3 e poi a 3-4-1-2 senza una soluzione chiara, generando confusione tra i giocatori.
Questo incertezza si è riflessa nelle prestazioni dei protagonisti offensivi e nel calo della qualità a centrocampo. L’assenza di una vera identità di squadra è diventata evidente anche nei 394 minuti senza reti nelle ultime partite.
Dilanello difende Tudor
Alessandro Del Piero, ex leggenda della Juventus e attuale commentatore Sky, ha difeso Tudor: “L’allenatore non è il problema. La situazione è complessa, serve costruire una base solida e un’identità chiara.”
Del Piero ha anche sottolineato che la squadra ha mostrato segnali di miglioramento rispetto alle uscite contro Real Madrid e Lazio, ma è mancata consistenza e un piano chiaro di gioco contro il Como.
Secondo l’ex capitano, la mancanza di una formazione stabile e di una vera oca di talento tra i titolari limita la squadra, e nessun allenatore esterno potrà risolvere da solo una crisi interna strutturale.
Una crisi più ampia
Osservatori della stampa evidenziano che la crisi va oltre il piano sportivo: la gestione e la situazione finanziaria del club hanno imposto una fase di transizione delicata, con pesanti ripercussioni sull’assetto sportivo e sui rapporti interni.
Todor ha cercato di dare una nuova identità alla squadra basata su solidità difensiva e rapidità di transizioni, ma i risultati hanno evidenziato la necessità di un reale rafforzamento del gruppo e della stabilità tecnica.
La prossima partita, contro Udinese, sarà guidata da Brambilla, con la squadra in attesa di un annuncio ufficiale sul futuro tecnico in pendenza delle negoziazioni in corso.
Il pubblico chiede un cambiamento sostanziale e un rilancio del progetto, mentre la dirigenza spera che questa fase di incertezza possa aprire la strada a una rinascita coordinata.
Puntuali fun facts
Due note: l’analisi difensiva di Del Piero ricorda che un allenatore da solo non può creare una squadra; serve una base solida e giocatori che offrano continuità. Inoltre, i nomi sul tavolo mostrano una gamma di approcci, dal tecnico consolidato al progetto a lungo termine con una guida più giovane.
In conclusione, la Juventus si trova a scegliere tra una via rapida valutando i nomi pesanti e una strada più lenta ma potenzialmente più stabile, per convincere i tifosi e ritrovare la competitività in una stagione che si preannuncia lunga e impegnativa.
Punchline da cecchino
1) Se la tattica è un bersaglio, la Juventus dovrà imparare a mirare al centro del campo: là dove nasce la costruzione, non solo la freccia del colpo di tacco.
2) Chiamateli errori tattici, chiamateli tatticismi, ma se non c’è una vera identità di squadra, la mela cade sempre nello stesso cestino: serve un bersaglio più grande, magari con una scena di gioco più nitida.