Kompany avverte: niente errori sciocchi contro Leverkusen; Urbig resta una certezza
31 ottobre 2025
Anteprima e contesto
Il tecnico del Bayern Monaco, Vincent Kompany, ha commentato le sfide che attendono la squadra nel match contro il Bayer Leverkusen, in programma sabato all'Allianz Arena, nona giornata della Bundesliga, concentrandosi anche sull'andamento del giovane portiere Jonas Urbig.
Durante la conferenza stampa odierna, Kompany ha descritto un calendario molto tosto: «Non c'è periodo più difficile di tre gare in sei giorni, due fuori casa. È faticoso, ma ci siamo abituati; il calendario non è perfetto, ma gli obiettivi restano: vogliamo vincere».
Ha proseguito analizzando Leverkusen, che ha raggiunto i livelli migliori sotto la guida del nuovo tecnico: «Hanno perso talenti ma ne hanno portati altri. Vedono quante occasioni creano e quanti gol segnano: restano una squadra pericolosa in Bundesliga, e questa resta una partita da grande rilevanza».
Confronto storico e fiducia difensiva
Riguardo alla rivalità tra le due squadre, Kompany ha ricordato: «La rivalità che c'era negli ultimi anni è ancora presente nelle scelte della nostra formazione contro questo avversario».
Riguardo all'importanza di una vittoria casalinga, ha detto: «Non è utile decidere chi sia migliore tra i nostri avversari; ciò che conta è vincere. La rivalità della stagione scorsa è ancora viva, ma giochiamo in casa e abbiamo fiducia piena nei nostri giocatori. Il calcio resta imprevedibile, ma crediamo di poter offrire una buona prestazione».
Ha elogiato la linea difensiva: «Il merito della recente partita contro Colonia va al reparto arretrato. Da ex difensore capisco le sfide individuali e la gestione della pressione: quanto fatto contro Colonia è stato molto importante».
Chiavi tattiche e giocatori
Riguardo all'importanza del gruppo, ha aggiunto: «Non riguarda solo Kim Min-jae e Dayo Upamecano; bisogna includere anche i centrocampisti e gli esterni che hanno dato supporto, e non dimentichiamo che Manuel Neuer e Jonas Urbig stanno facendo la loro parte. Alla fine, i difensori hanno lavorato bene, hanno vinto le battaglie e questo è stato il diverso».
Ha descritto l'inizio di Jonas Urbig in Champions League contro Leverkusen, seguito dal quarto di finale contro l'Inter: «Non mi ha mai deluso; ha aiutato la squadra quando era necessario, è parte del gruppo e dimostra di poterci supportare. Non serve creare pressione su di lui; con un portiere come Neuer, Jonas può crescere pazientemente e avere fiducia quando torneranno le occasioni».
Ha avvertito sull'evoluzione delle palle ferme: «Speriamo che non ci siano calci di punizione pericolosi. Potrei discutere ore sulle tattiche, ma spero solo di non commettere errori banali e che Grimaldo non sia in una giornata ispirata: così potremo aiutare il nostro portiere. Se segniamo un gol in più, sarò felice».
Riguardo al movimento senza palla: «Dipende sempre da cosa vuoi fare con la palla; sono convinto che siamo molto attivi e percorriamo molto. Cerchiamo lo spazio, dribbliamo e tiriamo con la qualità dei nostri giocatori».
Infine ha elogiato l’impegno di Luis Díaz: «Abbiamo un piccolo vantaggio perché è abituato a questa intensità; ha giocato tre partite di fila diverse volte e sembra in gran forma. A 27 anni è nel momento giusto per gestire questa intensità; se avesse bisogno di una pausa, abbiamo soluzioni; ma ora sembra voler giocare».
Riguardo all'integrazione di Nicolas Jackson, ha detto: «Funziona molto bene; l'integrazione è avvenuta rapidamente. Il primo tempo contro Dortmund ha mostrato che ha un ruolo importante per permetterci di esprimere la nostra idea di gioco; lo stesso vale per Pavard, che ha capito rapidamente come interpretare la nostra modalità».
Concluse: «È un attaccante: quando segna è al massimo, quando non segna non è sufficiente? Non è questa la mia visione: siamo felici di averlo qui e diventerà ancora più importante questa stagione per il modo in cui giocherà: è già dove deve stare».
Punchline 1: Se la tattica fosse una barzelletta, Kompany è il comico che fa ridere la difesa... fino al gol.
Punchline 2: E se Urbig dovesse avere una giornata storta, tranquilli: è solo la palla che vuole un selfie con lui.