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Nessun dissidio tra Abu Rida e Hassan: l'Egitto guarda al Mondiale e sfida il dominio del Marocco

5 novembre 2025

Nessun dissidio tra Abu Rida e Hassan: l'Egitto guarda al Mondiale e sfida il dominio del Marocco
Abu Rida e la nazionale egiziana: tra crisi e aspirazioni mondiali.

Le parole di Abu Rida

Hani Abu Rida, membro del consiglio esecutivo della FIFA e della CAF, nonché presidente della Federazione Egiziana di Calcio, ha dichiarato che il percorso della nazionale nelle qualificazioni al Mondiale 2026 non è stato facile, lodando l’impegno del tecnico Hossam Hassan per arrivare al Mondiale.

Ha aggiunto che non vuole sminuire l’impresa di Hassan: il gruppo ha incontrato avversari forti e ha visto sorprese, ma le qualificazioni riservano sempre incognite.

Ha ricordato che anche squadre importanti come la Nigeria hanno giocato il playoff, a dimostrazione della difficoltà del compito egiziano.

Ha insistito sull’importanza di sostenere il lavoro dello staff e della squadra, convinto che i Faraoni possano ottenere buone prestazioni nella prossima Coppa d’Africa, grazie alla fiducia dei giocatori.

Non ci sono divergenze con Hassan è stata una delle frasi chiave: le voci negative sono state smentite, e sul campo lo sguardo è rimasto rivolto al bene della squadra fin dal primo giorno.

Ha elogiato il capitano Mohamed Salah, definendolo un modello di maturità e leadership dentro e fuori dal campo: “Salah ha una maturità ai massimi livelli, sia a livello personale sia nel rapporto con i compagni; sono orgoglioso del suo modo di guidare”.

La crescita del calcio egiziano e il confronto con il Marocco

Riflettendo sul proprio percorso dirigenziale, Abu Rida ha ricordato che l’ex commissario Mahmoud Al-Gohary lo incoraggiò ad intraprendere questo cammino. L’amministrazione calcistica è più impegnativa di qualsiasi altro lavoro, ma ha cercato di lasciare un segno a favore del calcio egiziano.

Ha espresso orgoglio per aver guidato il raggiungimento della qualificazione del nostro paese a due Mondiali durante la sua presidenza (2018 e 2026), sottolineando l’importanza di aver lavorato per lo sviluppo delle categorie giovanili e per la scoperta di talenti che hanno arricchito il panorama calcistico nazionale.

Riguardo agli errori, ha ammesso che cambiare la politica di costruzione di una nuova generazione dopo il Mondiale 2018 è stato probabilmente l’errore più grande; se avesse potuto tornare indietro, avrebbe forse mantenuto una linea giovane, ma riconosce che investire nel futuro è cruciale, anche se i risultati immediati restano incerti.

Parlando del dominio del Marocco, ha definito la sua superiorità come frutto di una pianificazione a lungo termine: una strategia chiara, l’uso di talenti marocchini in Europa e centri di formazione moderni hanno consentito al Marocco di primeggiare sia a livello continentale sia globale.

Il testo prosegue menzionando progetti in corso per lo sviluppo dei talenti in collaborazione con il Ministero dello Sport e un programma FIFA guidato da Arsène Wenger, mirato a migliorare l’intero sistema di formazione dai livelli più bassi.

Tecnica arbitrale e relazioni con i club Secondo Abu Rida, l’odio tra tifoserie è una delle chiavi delle critiche agli arbitri; la federazione ha avviato passi concreti per lo sviluppo, tra cui l’accordo con l’esperto colombiano Oscar Ruiz per correggere errori e rinnovare la generazione di arbitri.

Ha aggiunto che Ruiz non è solo un monitor, ma un autorevole agente di sviluppo: l’arbitraggio è una pietra angolare per il successo di qualsiasi sistema calcistico.

Relazioni con le squadre ha ricordato di avere buone relazioni con Al Ahly, Zamalek e Pyramids, e che la federazione sostiene tutte le squadre che rappresentano l’Egitto nelle competizioni africane.

Inoltre, ha espresso una certa insoddisfazione per la presenza del pubblico in campionato, chiedendo alle squadre di coordinarsi meglio con i gruppi di tifosi e suggerendo che le società dovrebbero costruire stadi fuori dal Cairo per attrarre tifosi locali.

A proposito della crisi del Zamalek lamenta che sia principalmente amministrativa: le spese superano di gran lunga i ricavi, creando una gestione molto difficile e alimentando le denunce presso FIFA e TAS. I tifosi sono chiamati a sostenere la squadra sia economicamente sia moralmente per superare la crisi.

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Karim Lejaffa

Sono Karim Lejaffa, giornalista sportivo francese nato nel 1997. Appassionato di astronomia, scultura su pietra e danza contemporanea, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Qual è la posizione di Abu Rida sulle divergenze con Hassan Hassan?

Affermata assenza di divergenze: c’è pieno sostegno al lavoro di Hassan fin dall’inizio.

Quali sono i pilastri del progetto per il calcio egiziano secondo l’intervista?

Sostegno allo staff e ai giocatori, sviluppo giovanile, miglioramento dell’arbitraggio e collaborazioni con FIFA e Wenger per una formazione robusta.

Qual è lo stato della crisi del Zamalek?

La crisi è di natura amministrativa: spese superiori ai ricavi e ricorsi legali; richiede sostegno economico e morale dai tifosi.

Qual è la visione sul dominio marocchino nel calcio africano?

Frutto di una pianificazione a lungo termine, che include formazione moderna e utilizzo efficace dei talenti in Europa.