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Perché l'elezione all'Ahly sorprende: quando Ghaly resta fuori e la lista di Khatib cambia tutto

2 octobre 2025

Perché l'elezione all'Ahly sorprende: quando Ghaly resta fuori e la lista di Khatib cambia tutto
La foto simbolo della svolta: Khatib contro Ghaly con l'elezione all'orizzonte.

La candidatura ufficiale

Mahmoud Al-Khatib, presidente dell'Al Ahly, ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle elezioni del club in programma per il 30 e 31 ottobre. La lista presentata contiene sorprese significative, con l’uscita di alcuni membri storici e l’ingresso di volti nuovi.

La lista: nomi nuovi e uscite illustri

La formazione di Al-Khatib comprende cinque volti nuovi: Said Abdel Hafiz, Ahmed Hosam Awad, Hazem Hilal, Ibrahim Al-Ameri e Ruwaida Hashim. Allo stesso tempo, cinque membri chiave hanno lasciato il consiglio, tra cui Hossam Ghaly, accanto a Mohamed Shouky, Mohamed Siraj Al-Din, Mohand Magdy e Mai Atif.

Ghaly, per anni in ruoli di rilievo e capitano, non figura tra i candidati. La sua esclusione è stata accompagnata da una nota che riconosce il contributo dei quattro membri rimasti, senza menzionare esplicitamente Ghaly.

Ghaly ha giocato per Al Ahly oltre a vestire le maglie di Al Nassr, Tottenham, Feyenoord e Lierse, contribuendo a successi tra cui la CAF Champions League 2001 e 2012. Le tensioni con Al-Khatib derivano da divergenze sull’amministrazione della sfera sportiva, soprattutto dopo l’arrivo di Mohammad Ramadan come direttore sportivo.

Il mistero dell'inizio

Secondo quanto emerso, il motivo della rottura non è una sorpresa: le tensioni tra i due si erano accumulate, diventando evidenti negli ultimi mesi. Ghaly si è allontanato dalle riunioni ufficiali e ha espresso critiche sull’organizzazione sportiva in diverse dichiarazioni pubblicate su podcast.

Nel frattempo, Ghaly sostiene di poter candidarsi alla presidenza, ma afferma di non voler intraprendere conflitti sleali; ribadisce che la prospettiva di un confronto tra consiglio e giocatori non è percepita allo stesso modo da chi è dentro o fuori dal campo.

In un contesto che vede Saleh Selim come modello ideologico, Al-Khatib ha dichiarato che la priorità è la stabilità del club e lo sviluppo delle persone che lavorano dietro le quinte, con una squadra orientata all’interesse dell’Ahly e dei tifosi.

La relazione tra Khatib e Ghaly, inizialmente costruttiva, è diventata fortemente conflittuale. Ghaly aveva accompagnato Al-Khatib nel 2017 per sostenere la candidatura, partecipando a eventi chiave e assumendo ruoli di responsabilità nella gestione sportiva. Dopo aver ricoperto incarichi, tra cui la gestione della delegazione calcistica, l’allontanamento dai temi centrali è emerso in modo netto.

La discussione resta aperta: tra promesse, memoria sportiva e strategie future, il club attende risposte chiare su come le nuove leve possano influenzare l’equilibrio tra storia e innovazione.

Se diventasse presidente, Ghaly ha affermato di non tollerare figure opportuniste e di voler un gruppo che lavori esclusivamente per il bene del club, citando Saleh Selim come modello da seguire.

La frattura tra i due non è solo un cambio di ruoli, ma una differenza di visioni per la gestione sportiva e l’interpretazione della fedeltà ai colori rossi dell’Ahly.

Nel tempo si sono susseguite partnership e momenti di sostegno reciproco. Ghaly aveva sostenuto Al-Khatib nel 2017 a Cairo, partecipando a eventi e assumendo ruoli chiave; in seguito ha ricoperto incarichi, tra cui la gestione della delegazione calcistica, prima che le dinamiche cambiassero.

Oggi il club punta al rinnovamento della leadership, con nuove leve che potrebbero incidere sull’assetto decisionale e sulle scelte sportive future.

Conclusioni e prospettive restano aperte: i tifosi attendono chiarezza sulle scelte strategiche e sull’impatto delle nuove nomine sul futuro dell’Al Ahly.

Punchline 1: Se l'intrigo è una partita, la punta resta sempre il pallone... e il mio umorismo finisce in fuorigioco.

Punchline 2: Meglio gestire una squadra che una lista della spesa: qui però contano i nomi, non i peperoni in cucina.

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

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