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Rodrygo tra Barcellona sfiorata e la rinascita del numero 10: la favola brasiliana pronta a scrivere nuovo capitolo

7 ottobre 2025

Rodrygo tra Barcellona sfiorata e la rinascita del numero 10: la favola brasiliana pronta a scrivere nuovo capitolo
Rodrigo tra sogni di Barça e realtà del Real Madrid, con il 10 sulla schiena

Rodrigo vicino al Barcellona e la magia della maglia 10

Rodrigo Gomes, stella del Real Madrid, ha rivelato di aver quasi firmato con il Barcellona, una tentazione che è stata gestita dall’attrazione per la storia e per il sogno di crescere in una delle squadre più ambiziose del calcio europeo. Attualmente è impegnato con la Seleção, dove svolge allenamenti insieme a Vinícius Júnior ed Éder Militão, in preparazione alle amichevoli di questo mese contro Corea del Sud e Giappone.

In una lunga intervista a AS, l’attaccante ha reso omaggio a Carlo Ancelotti, definendolo un allenatore che gli sarà sempre riconoscente e spiegando quanto sia stato importante per lui tornare a lavorare con lui nello stesso club. Rodrigo ha sottolineato la gioia di tornare in nazionale dopo un periodo di assenze e ha posto l’obiettivo principale sulla Coppa del Mondo 2026: lavorare al massimo per essere protagonisti.

«L’obiettivo principale è la Coppa del Mondo 2026», ha dichiarato, aggiungendo che non ha discusso molto con l’allenatore recentemente perché non era tra le ultime convocazioni, ma è entusiasta di potersi allenare nuovamente con lui ogni giorno.

Ancelotti agli occhi di Rodrigo

Riguardo al rapporto tra Ancelotti e i giocatori brasiliani del Real Madrid, Rodrigo ha spiegato che l’allenatore è stato chiaro fin dall’inizio nel non fare mosse che potessero irritare il club: «Dopo che l’accordo tra la Federcalcio brasiliana, il Real Madrid e Carlo è stato raggiunto, ci ha espresso grande felicità. Lui è entusiasta di questa sfida e noi lo siamo altrettanto».

Interrogato sul futuro con la nazionale verdeoro, l’attaccante ha riportato le parole di Ancelotti, che desidera riavvicinare i tifosi brasiliani e valorizzare lo stile di gioco dei carioca: «Vuole riconnettersi con la gente. Ama i giocatori brasiliani e il nostro modo di giocare; vuole far tornare la gioia agli occhi di chi guarda la Seleção».

La maglia numero 10: peso e responsabilità

Rodrigo ha toccato anche il tema della maglia numero 10, un numero che porta con sé una tradizione pesante: «È un numero pesante, ma sono pronto a dare sempre il massimo. In ogni caso, lo spazio in quella maglia rimane di Neymar; la porto per ora per sostituire le sue assenze, ma non si tratta solo di un numero: è responsabilità e orgoglio».

Quanto al Mondiale 2026, l’attaccante ha mostrato fiducia: «Quando si gioca per la bra-sile, si sogna sempre di vincere. Siamo Campioni del Mondo cinque volte e abbiamo stelle in tutte le squadre. Se ci sarà maggiore intesa e con Ancelotti, saremo pronti a sfidare chiunque per il titolo».

Un dono d’infanzia e una scelta di cuore

Rodrigo ha condiviso anche momenti di infanzia: da giovane portava sempre con sé una piccola maglietta del Real Madrid regalata dal padre, legando il club a ricordi e sogni di gloria. «Era un dono del papà: avevo sei anni quando la maglia arrivò, e da quel momento sono cresciuto con l’idea di appartenere a questo club e ai suoi colori», ha raccontato l’attaccante, spiegando come l’interesse per Barcellona sia arrivato ma la spinta madridista sia stata decisiva.

«Non ho esitato. Avevo un sogno fin da bambino, e quel sogno era giocare per il Real Madrid. Quando Madrid chiamò, la decisione fu immediata».

La passione per il gioco e le radici del futsal

Rodrigo ha riassunto l’influenza delle palestre di futsal sulla sua tecnica: dribbling, spazi ristretti, passaggi rapidi e controllo di palla. Queste abilità lo hanno accompagnato a Madrid, dove è arrivato nel 2018, ma ha continuato a crescere in Castilla, prima di approdare alla prima squadra nel 2019. Il Bernabéu lo accolse in modo memorabile: Zidane gli disse che avrebbero potuto farlo debuttare contro Osasuna, e a soli 91 secondi dal fischio iniziale segnò il suo primo gol, un momento che rimarrà nella memoria di chiunque lo abbia visto.

Negli anni successivi, Rodrigo ha coronato una partenza straordinaria in Champions League con una tripletta contro Galatasaray, consolidando la sua posizione tra le principali promesse del calcio moderno. Da quel momento è diventato un volto iconico della nuova generazione madridista e della nazionale brasiliana.

Chi è Rodrygo: biografia e carriera

Nato nel 2001 a Osasco, Brasile, Rodrygo è emerso nell’Accademia di Santos, che ha plasmato talenti come Pelé e Neymar. La sua velocità, tecnica e capacità di creare occasioni lo hanno presto fatto emergere nel panorama nazionale. Debuttò in prima squadra a 16 anni nel 2017, guadagnandosi subito la scena con gol pesanti in campionato e in Libertadores. Nel 2018 Real Madrid annunciò l’acquisto per circa 45 milioni di euro, ma rimase a Santos fino al 2019 prima di unirsi ufficialmente al club madrileno. Da allora, ha brillato con la prima squadra dopo aver dimostrato talento nel Castilla, segnando un debutto record a Osasuna e ricevendo una risposta entusiasta dall’ambiente madridista. Inoltre, le sue prestazioni in Champions hanno evidenziato la sua crescita costante come uno dei volti principali della nuova generazione brasiliana.

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Rodrigo ha dichiarato di essere stato vicino al Barcellona?

Sì, ha rivelato di aver quasi firmato con il Barcellona, prima che la decisione finale fosse presa dal Real Madrid.

Qual è l’obiettivo principale di Rodrigo con la nazionale?

L’obiettivo principale è la Coppa del Mondo 2026, con l’obiettivo di riconquistare la gioia dei tifosi brasiliani.

Perché la maglia numero 10 è importante?

La maglia 10 è storicamente pesante per la Seleção; Rodrigo la porta come simbolo di responsabilità, pur riconoscendo che Neymar ha creato una tradizione.

Quali momenti chiave della carriera di Rodrygo sono menzionati?

Debutto a Osasuna a 91 secondi, tripletta in Champions contro Galatasaray e l’ascesa tra i volti principali della nuova generazione madridista.