Salah tra gloria e difesa in crisi: Rooney provoca i Reds dopo Chelsea
6 ottobre 2025

Commenti di Rooney su Salah
L’emergente accuse lanciato dall’ex stella Wayne Rooney, leggenda del Manchester United, nei confronti di Mohamed Salah: secondo Rooney, Salah non sta offrendo il supporto difensivo di cui la squadra ha bisogno durante la sconfitta per 2-1 contro il Chelsea. L’ex capitano della nazionale inglese sostiene che Virgil van Dijk, tra i leaders della linea arretrata, debba intervenire direttamente sul compagno d’attacco.
Secondo quanto rivelato nel programma “The Wayne Rooney Show”, Salah, 33 anni, non ha segnato in cinque delle ultime sette partite di Premier League, in una settimana che ha visto i Reds incappare nella terza sconfitta in sette giorni, ormai definita da molti come una “settimana dell’inferno”.
Il nurtro dei tiri sbagliati del n.11 è emerso anche nel secondo tempo contro Chelsea: diverse occasioni nitide, prima e dopo l’1-1 firmato Cody Gakpo, a seguito di un potente tiro di Moisés Caicedo nel primo tempo, non hanno trovato la deviazione decisiva per il Liverpool.
Ma le critiche non si limitano all’assenza di gol: l’attenzione si è spostata anche sull’impegno difensivo, temuto dall’opinione pubblica soprattutto dopo il rigore decisivo segnato al 96’ da un giovane attaccante avversario al Stamford Bridge. Rooney ha definito Salah come un giocatore la cui “grandezza” potrebbe essere offuscata dall’incapacità di offrire supporto costante in fase difensiva.
Nel commentare la situazione, Rooney ha osservato che Salah e i giocatori di prima linea devono essere supportati dai capitani del reparto difensivo, come van Dijk o Alisson, anche quando non scendono in campo: “L’orgoglio dei grandi calciatori può essere ferito dal contesto delle spese ingenti per i nuovi arrivi”, ha aggiunto. Rooney ha ricordato che, nonostante il potenziale offensivo, la responsabilità resta collettiva e non può essere delegata solo all’esterno dell’area di rigore.
Inoltre, Rooney ha rimarcato la continuità del lavoro di squadra sotto la guida di Klopp, ricordando che in passato Salah era abituato a sostenere il terzino destro in altre fasi della partita. Con l’avvento di Arne Slot al timone, ha osservato, Salah ha ricevuto maggiore libertà offensiva a discapito di una copertura difensiva meno rigorosa.
Mercato, ego e strategia: cosa cambia per Salah
Rooney ha citato i grandi investimenti del club — l’arrivo di Alexander Isak per circa 125 milioni di sterline e Florian Wirtz per una cifra vicina ai 116 milioni — come contesto di una discussione sull’orgoglio e sulle aspettative. Secondo l’ex stella, i dirigenti hanno trasferito una parte dell’onere tattico sui giocatori in campo, ma è compito dei leader del Liverpool mantenere equilibrio tra attacco e difesa.
Rooney ha spiegato che, a fronte di questi investimenti, Salah sembra aver accettato di ridurre l’impegno difensivo per conservare energie nell’attacco: “Se l’allenatore—per assurdo—ti dice: ‘pilota l’attacco, io mi occupo della difesa’, allora i numeri parlano: non è più lo stesso Salah di un tempo”, ha dichiarato. L’analisi prosegue ricordando i successi passati: Salah aveva segnato 47 contributi (gol+assist) nel campionato scorso sotto la guida di Klopp, diventando uno dei punti fermi della squadra e contribuendo alle vittorie in Premier League e Champions League.
Rooney ha ricordato anche una dichiarazione di Salah durante un’intervista a Sky Sports: “Se sono libero dalla difesa, compenso offensivamente. È una questione di equilibrio: posso avanzare, ma devo anche tornare a coprire.” L’attuale filosofia di Slot, che ha enfatizzato una maggiore libertà offensiva, ha cambiato il profilo delle prestazioni individuali, provocando una riflessione sull’impatto a lungo termine di tali scelte tattiche.
Infine, la ricostruzione di Salah a Liverpool, dal colpo di mercato del 2017 provenendo dalla Roma per 42 milioni di euro fino all’esplosione realizzativa con la società di Anfield — 32 gol nella stagione 2017-2018, record storico nel calcio inglese, e i successi successivi — viene presentata come sfondo di questa discussione sull’equilibrio tra attacco e difesa. L’intervista chiude ricordando che, nonostante i grandi numeri, gli episodi recenti hanno fatto riflettere sulla necessità di un impegno difensivo costante, anche per un attaccante internazionale di alto livello.
Con l’andare della stagione, la domanda resta: Salah potrà o meno conciliare la sua spinta offensiva con la necessità di una linea difensiva più solida? Il tempo darà risposta ai dubbi oggi sollevati, e forse anche qualche battuta sullo stile di chi vince e chi paga dazio al margine del campo.
Due battute finali in stile Sniper: 1) Se la difesa fosse una battuta, Salah sarebbe il tipo che la racconta troppo bene: segna, ma non difende – e così non c’è pace per la linea arretrata. 2) Se l’ingaggio vale come una carta di credito, Isak e Wirtz hanno già pagato: ora tocca a Salah dimostrare di valere anche in difesa, altrimenti la stagione resta una lunga lettera di credito senza interessi satiri.