Tre allenatori, una stagione storica: Spalletti, Allegri e Conte si incrociano nella Serie A per la prima volta
1 novembre 2025
Tre allenatori, una stagione storica
Nonostante la lunga storia di Luciano Spalletti, Massimiliano Allegri e Antonio Conte nel calcio italiano, mai prima d’ora si erano ritrovati tutti e tre sulla stessa scena in una stagione di Serie A. È una combinazione che nessun appassionato avrebbe osato sognare, eppure il destino li mette sullo stesso palcoscenico, con Milan, Napoli e Juventus pronti a raccontarne i capitoli.
Il primo incrocio ufficiale
Il 7 dicembre Napoli–Juventus sarà il debutto ufficiale tra Conte e Spalletti ai bordi delle rispettive panchine in una partita competitiva. Finora non si erano mai incontrati in panchine avversarie nel campionato, e questa sfida promette pepe e tattica: una sorta di prima pagina di un capitolo che interessava da tempo i tifosi.
Numeri e statistiche della “tripletta”
In totale, i tre hanno guidato 1.309 partite di Serie A con i rispettivi club, accumulando 2.553 punti. Allegri comanda con 1.030 punti, seguito da Spalletti e Conte: numeri che raccontano carriere non meno luminose l’una dell’altra. In confronto diretto, Allegri ha battuto Spalletti in 5 delle 15 sfide tra loro, mentre Conte ha dominato i 9 incontri contro Allegri con una serie di confronti che hanno scritto la storia recente del calcio italiano.
Nell’arena europea, i duelli tra le loro squadre hanno già scritto capitoli: Milan–Zenit, gironi di Champions, hanno visto il Milan prevalere 3-2 all’andata e lo Zenit imporsi 1-0 al ritorno, segnando una pagina di narrativa sportiva tra le panchine di Allegri e Spalletti.
La “cronaca” delle loro carriere
Tre carriere lunghe, piene di tratti comuni e di differenze marcate. Allegri ha guidato il Cagliari, poi il Milan dal 2010 al 2014, per concludere al meglio la sua parabola a lungo termine con la Juventus fino al 2024, tornando ora a guidare una grande squadra italiana. Conte ha tracciato strade diverse tra Atalanta, Juventus, Inter e Napoli, per giungere alla Juventus attuale. Spalletti, più anziano di Stefano, ha allenato Empoli, Sampdoria, Udinese, Roma, e poi è approdato a Napoli, dove ha allungato la sua eredità nel calcio italiano moderno.
La storia mostra quindi tre percorsi che si incrociano ora in una stagione storica: la panchina resta, ma i nomi raccontano una sinfonia di tattiche, scelte e momenti che hanno definito un’epoca.
Note al margine—Nel passato recente, i tre hanno avuto occasioni quasi sfiorate di coabitare in una sola stagione, ma la fortuna ha sempre preso altre rotte: una Roma che cambiava assetti, una Atalanta che apriva nuove pagine, una Roma che vedeva mutare panchine e ruoli. Eppure, ora che la stagione è reale, l’attesa è quella di un triplice focolaio di idee e di energia sul rettangolo verde.
Un’altra curiosità riguarda l’incrocio di contegni: in assenza di incontri diretti, le loro carriere hanno costantemente intrecciato successi e sconfitte, segnando una trilogia che gli appassionati hanno atteso per anni. E il calendario, con la sua precisione quasi chirurgica, ha deciso di offrirci questa occasione, a dimostrazione che il pallone sa ritagliarsi spazi sorprendenti anche nel tempo.
In chiusura, una riflessione: tre menti illustri, tre visioni diverse del gioco, ma una stessa passione per il calcio italiano. E se la stagione dovesse riservare sorprese, la loro presenza potrebbe segnare un’epoca di rivalità rispettose, dove il rispetto reciproco delle panchine è la vera protagonista.
La storia continua
Durante il percorso professionale, Spalletti ha incontrato Allegri già nove volte in competizioni nazionali e ha avuto 15 confronti con Allegri in carriera, di cui 13 in campionato e due in coppa europea, mentre Conte ha avuto 9 incontri con Allegri in Italia, di cui 5 successi di Conte. Le loro carriere dimostrano come l’Italia, la Serie A, e i grandi club possano offrire soprattutto una storia di confronto, crescita e successi condivisi, anche se oggi li troviamo dall’altra parte della barricata.
Tre allenatori. Tre storie. Un solo campionato. E una stagione pronta a regalarci momenti che resteranno negli annali del calcio italiano.