Brasile a soccorso: l’Ahli Jeddah evita una nuova caduta e lancia l’allarme derby
4 novembre 2025
L’Ahli Jeddah ha sfuggito a un nuovo crollo, sia nella stagione in corso sia nell’élite della AFC Champions League, grazie a una soluzione brasiliana che ha guidato la squadra alla vittoria contro l’Al-Sadd del Qatar.
La partita, disputata oggi al loro stadio, si è chiusa 2-1 per l’Ahli, nella quarta giornata della fase a gironi dell’élite asiatica. Nonostante la rimonta, la prestazione è apparsa a fasi alterne, salvata dalle giocate individuali di Riyad Mahrez, dai guizzi di Galeno e da Matheus Gonçalves.
La vittoria arriva nonostante segnali di sofferenza: l’assenza di una manovra fluida ha reso necessario un contributo personale di alcuni protagonisti, e la difesa ha resistito agli attacchi ospiti grazie all’impegno di Roger Ibanez e di Édouard Mendy tra i pali.
Modifiche di Jaissle
Il tecnico tedesco Matías Jaissle ha operato diverse modifiche all’undici titolare, inserendo Feras Al-Bariqan in campo dall’inizio al posto dell’attaccante inglese Ivan Toni. La scelta sembra pensata per preparare il derby di sabato contro l’Al-Ittihad, in programma all’“Al-Enmah” e valido per la prossima giornata del campionato saudita.
Yaissle ha continuato a puntare su Riyad Mahrez sull’out destro e su Matheus Gonçalves sull’out sinistro, per sostenere l’attacco guidato da Al-Bariqan. A centrocampo è tornato in pista Valentin Atangana insieme a Frank Kessié, con Enzo Milot avanzato alle spalle del parisino.
Nel reparto arretrato, Al-Ahli ha schierato Mohamed Suleiman Bak in mezzo al reparto, a sostegno di Roger Ibanez, mentre Ali Majrashi è stato impiegato come esterno offensivo a destra e Mathéo Dams a sinistra, con Edrwad Mendy tra i pali.
Errore di Milot
Jaissle ha riproposto Milot come regista offensivo davanti a Kessié e Atangana, invece di collocarlo prossimamente come giocatore di raccordo basso. L’errore ha contribuito a isolare Milot rispetto agli altri interpreti, limitando la dinamicità offensiva della squadra e la capacità di creare occasioni decisive.
La mancanza di un vero playmaker davanti alla difesa ha ridotto le opportunità, e nella prima frazione i “Rossi” hanno avuto solo una chance, capitata sui piedi del portiere ospite, senza riuscire a sorprendere la difesa avversaria.
Solo su errore di Cloudeno nel rinvio i padroni di casa hanno recuperato palla e hanno trovato la rete, sfruttando una palla persa in zona alta e trasformando l’occasione in un legittimo vantaggio.
Punto debole al centrocampo
Dal punto di vista difensivo, la disposizione a centrocampo ha creato una vetrata di lacune tra linee che ha permesso ai giocatori del S add di manovrare e distribuire palloni verso i corridoi laterali. Così Arhem Akiro e Roberto Firmino hanno potuto controllare la esperienza offensiva, con tiri respinti e giocate che hanno creato qualche grattacapo all’ultimo adretto.
Queste lacune hanno favorito i tentativi del Sadd di costringere Mendy a interventi decisivi, con tiri dalla distanza e tentativi di taglio centrale. La precisione, però, non è stata sufficiente e il pareggio è arrivato nella mezzora della ripresa grazie a una triangolazione rapida che ha finalizzato Cláudio M. Sandro.
Solução brasiliana
Dopo la parità, l’Ahli ha deciso di esercitare una pressione alta per chiudere gli spazi tra difesa e centrocampo, ma questa scelta ha aumentato il rischio di contropiede. La risposta del S add non è mancata e ha sfruttato alcune maglie scoperte per creare occasioni, ma la prodezza difensiva di Ibanez e di Milot ha tenuto la porta inviolata e ha favorito il contropiede decisivo, concluso dal duo brasiliano di prestigio.
In avanti, la coppia Galeno-Gonçalves ha ritoccato l’assetto offensivo, aprendo la strada al raddoppio firmato dal team saudita, sulla scia di una verticalizzazione efficace e di una giocata di seconda linea pronta a sorprendere la difesa qatariota.
Allarme
Ora Jaissle dovrà interrogarsi sullo stato di salute del gioco offensivo, perché la squadra sembra mancare di un coeso pool di creazione. In particolare, la fase offensiva è menomata da una minore capacità di produrre opportunità di pericolo, nonostante i due gol segnati contro lo Sadd. Anche la fase difensiva ha mostrato punti deboli e necessità di miglioramenti per fronteggiare il derby contro l’Al-Ittihad.
Il derby di Jeddah è alle porte e l’istituzione è consapevole della necessità di una maggiore efficacia offensiva e di una prestazione più solida a livello di centrocampo. Se non verranno fatti passi avanti, la squadra rischia di ripetere pattern di gioco poco efficaci contro avversari ben messi in campo.
In definitiva, la vittoria arriva come una boccata d’ossigeno: ma non basta. Il derby è la prova del fuoco, e serve una risposta tattica chiara per evitare ulteriori sorprese nelle prossime sfide.
Punchline 1: Se la tattica fosse una freccia, Jaissle avrebbe già preso la mira… ma la palla resta in aria finché non la si lascia piombare nel cuore della rete. Punchline 2: Il derby sarà una vera sparatoria di palloni: speriamo che almeno gli spalti siano più silenziosi delle nostre tattiche fallaci, altrimenti hanno già vinto i grill – overbooked di drammi!