Guardiola accende la City: terrore sull’armata di Arteta e sogni di vetta
10 novembre 2025
L'allenatore del Manchester City Pep Guardiola ha dimostrato di avere ancora molto da offrire per guidare la sua squadra verso le vittorie, dopo la larga vittoria contro il Liverpool (3-0) domenica sera, alla 11ª giornata della Premier League.
La vittoria, arrivata con una dominanza quasi assoluta, è una prova che il City potrebbe mostrare anche in questa stagione una versione diversa rispetto a quella della passata stagione. Riducendo lo svantaggio dall'Arsenal a quattro punti, si può dire che i Cit i zens lotteranno con veemenza per il titolo.
Questo risveglio arriva dopo un avvio non brillante in agosto; i tifosi temevano un ritorno alle flessioni della passata stagione, ma Guardiola ha mantenuto la solidità e ha aumentato l’intesa tra i nuovi arrivati, portando a un miglioramento dei risultati, grazie a diversi fattori che riassumiamo nel seguito del presente report:
La mossa chiave
L’arrivo di Gianluigi Donnarumma tra i pali è la pedina più significativa di questa finestra di mercato per City. Nonostante non sia costantemente al top delle statistiche di parate o di clean sheets, il contributo è indubbiamente decisivo: 4 clean sheets in 8 presenze e 15 parate finora, con la porta che ha subito solo 4 gol.
La scelta di Donnarumma va oltre i numeri individuali: porta leadership, esperienza a livello internazionale (Euro 2020 con l’Italia) e una gestione della pressione che aiuta la difesa a lavorare con maggiore serenità. Inoltre, la sua presenza ha consentito a Guardiola di offrire maggiore solidità anche quando l’indice di infortuni tra i difensori è salito.
La trattativa ha avuto un effetto collaterale positivo, riducendo l’insicurezza di alcuni compagni e offrendo al reparto arretrato una base più solida per costruire il gioco dall’indietro.
Foden e Haaland: la coppia che detta i ritmi
Se Haaland è la macchina da gol che ha preso in mano la squadra, Foden continua ad essere una pedina chiave per la costruzione del gioco offensivo. Dopo un avvio complicato, l’inglese ha riconquistato la fiducia del tecnico, ritrovando minuti importanti e scatti decisivi nelle gare di livello alto.
Con Haaland che mantiene la media gol impressionante (14 reti in 11 gare di campionato) e si adopera anche in compiti difensivi, City mostra una dinamicità offensiva molto flessibile. L’apporto di Foden, insieme alla reattività di un reparto avanzato rimpolpato da Mor e Cherki, ha permesso ai Citizens di trasformare la pressione in efficacia concreta.
La conferma arriva anche dall’ultimo turno europeo, con Foden protagonista e Haaland sempre pronto a capitalizzare le occasioni create dalla squadra. Se continueranno su questa linea, la loro intesa potrebbe diventare lo spartiacque della stagione.
Altri elementi
Oltre i singoli, City continua a costruire sul quarto di campo: la compattezza difensiva tra Ruben Dias e Josko Gvardiol ha alzato il livello di stabilità, con un reparto arretrato che lavora in modo organico e fluido. Guardiola ha valorizzato anche gli altri pezzi a disposizione, sfruttando le potenzialità di laterali come Orayli e la versatilità di centrocampo che permette a Gundogan e Kovacic di avanzare quando serve.
Il rientro di Rodri resta un obiettivo chiave: la combinazione di dinamismo e controllo del gioco in mezzo al campo potrebbe dare ulteriore impulso al City. In assenza, la dirigenza ha puntato su accorgimenti tattici e sull’inserimento di nuovi interpreti che hanno assorbito rapidamente i principi del tecnico spagnolo.
In questo contesto, Guardiola non si limita a gestire la fase offensiva: la capacità di trasformare le potenzialità del pacchetto medio in superiorità numerica nelle transizioni resta la cifra stilistica della sua squadra. Se l’adattamento continuerà su questa linea, il City potrà restare competitivo fino alla fine della stagione.
Per Arsenal e per le altre contendenti, la lezione è chiara: City non è solo forza d’attacco, ma una squadra in grado di convincere anche quando la fase difensiva è chiamata a restare salda. E se qualche dettaglio non dovesse funzionare, Guardiola ha già dimostrato di avere le risposte pragmatiche sul tavolo della panchina.
Due battute finali: 1) Se Guardiola aprisse una scuola tattica, i test sarebbero segnati in rosso... e i studenti finirebbero in gol. 2) In Premier, Guardiola non regala magie: spende solo la matematica, e la somma torna sempre in gol.