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La verità di Abu Rida: la Coppa d’Africa non decide il destino di Hossam Hassan

6 ottobre 2025

La verità di Abu Rida: la Coppa d’Africa non decide il destino di Hossam Hassan
Abu Rida discute il futuro della nazionale egiziana mentre Hassan resta al centro del dibattito sportivo.

Contesto e relazioni tra Abu Rida e Hassan

Hani Abu Rida, presidente della Federazione Egiziana di Calcio, ha ribadito che il legame con Hassan è positivo e privo di rancori tra le parti. La stabilità tra la dirigenza e lo staff tecnico è ritenuta essenziale per il progetto della nazionale.

In un podcast ufficiale, Abu Rida ha sottolineato che i risultati non sono la sola chiave della permanenza del ct: la strategia è più ampia e riguarda la direzione tecnica nel lungo periodo. Ha chiarito che non è la mera annata di AFCON a decidere il futuro, ma l’assetto complessivo che guida il lavoro fino al Mondiale 2026.

Riguardo alle dinamiche interne, ha spiegato che eventuali tensioni tra lo staff principale guidato da Hassan e la formazione secondaria guidata da Hamdi Toutan sono argomenti che rientrano nel quadro delle scelte tecniche e della gestione delle competizioni, non in una fuga dalla competizione. La decisione di non ritirare l’Egitto dalla Coppa Araba è stata presa per dare tempo e spazio a una seconda formazione in una cornice di responsabilità tecnica.

Mohamed Salah, capitano della nazionale egiziana e attaccante del Liverpool, è stato indicato da Abu Rida come figura chiave per la coesione del gruppo. Secondo il presidente, Salah possiede autorevolezza e influenza positiva sui compagni, contribuendo a mantenere lo spirito di squadra anche in momenti di pressione.

Percorso, politica sportiva e progetti per il futuro

L’intervista tocca anche il percorso personale di Abu Rida: dal suo ingresso nel calcio africano nel 2000, al ruolo di leadership all’interno della CAF e della FIFA nel 2009. Ha guidato la gestione della Coppa d’Africa 2006 ed è stato vicino alla scelta di non competere contro Samir Zahar per la presidenza dell’associazione, preferendo il ruolo di vice-presidenza. Questi passaggi sono presentati come tappe di una carriera dedicata allo sviluppo del calcio egiziano e africano.

Durante la conversazione, Abu Rida ha descritto i periodi più difficili come momenti di crescita, sottolineando l’importanza di collaborare con figure di spicco come Hassan Shahatā, Halim Toutan, Mohsen Saleh e Ali Abu Jreisha per monitorare le prestazioni delle selezioni e delineare una visione comune. Ha ricordato come, in passato, la federazione abbia spinto per la promozione del talento giovanile e la costruzione di una nuova “storia” del calcio egiziano, con particolare attenzione allo sviluppo delle nazioni giovanili.

Per il futuro, Abu Rida ha espresso fiducia in una leadership giovane e qualificata capace di guidare l’ente con una visione fresca. Ha menzionato la possibilità di una transizione con dinamiche nuove, pur lasciando intendere che la stabilità e il rispetto delle norme rimangono fondamentali. Nonostante le difficoltà finanziarie, ha visto segnali di miglioramento nel settore giovanile, con squadre che si avvicinano a livelli utili per le competizioni internazionali.

Riguardo alla “ultima gestione” e al possibile successore, Abu Rida ha espresso speranza che emergano volti giovani con ambizione e capacità di guidare l’organo direttivo. Ha menzionato una rete di collaborazioni tra l’attuale consiglio e le federazioni nazionali, dimostrando una predisposizione al dialogo e all’organizzazione di un lavoro di squadra che vada oltre le individualità. Secondo lui, l’eredità di questa era dipenderà dall’unità, dall’efficacia delle politiche giovanili e dalla capacità di mantenere la federazione in rotta verso obiettivi concreti.

In chiusura, Abu Rida ha ribadito che non teme né Al Ahly né Zamalek, ma che l’attenzione va posta su decisioni corrette e nel rispetto delle normative. Ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra la federazione e le istituzioni sportive, evidenziando che l’attuale consiglio può contare su figure competenti e su una rete di contatti esterni capaci di supportare la crescita del calcio nazionale.

Se tutto va secondo i piani, il prossimo capitolo vedrà una leadership più giovane guidare la federazione, con una presenza attiva a livello continentale e una maggiore attenzione allo sviluppo dei vivai. Anche l’aspetto comunicativo del calcio egiziano è stato posto al centro delle riflessioni, per garantire una narrazione coordinata tra istituzioni, tifosi e media.

Punchline 1: Se la Coppa d’Africa dovesse davvero decidere tutto, significa che la mia agenda ha finalmente trovato l’eroe di cui aveva bisogno: un ct che lavora con il wifi spento, ma con la testa accesa.

Punchline 2: E se arriva la transizione, non temete: i veterani possono restare, ma è la nuova linfa a tenere vivo il pallone — perché nel calcio, le righe si leggono meglio quando non si piegano.

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Qual è la relazione tra Abu Rida e Hassan?

Secondo l’intervista, la relazione è stabile e basata su obiettivi comuni e sulla continuità del progetto tecnico, non su rapporti personali brevi.

Perché i risultati non decidono automaticamente il destino di Hassan?

Riguarda l’intera organizzazione: la federazione mira a un piano a lungo termine che va oltre una singola stagione o torneo.

Qual è la visione di Abu Rida per il futuro della federazione?

Una leadership giovane e una gestione orientata allo sviluppo dei talenti e al Mondiale 2026, con una forte collaborazione tra staff tecnico e dirigenza.